Cinquanta sfumature di Mr Grey – Capitolo 29
Camminiamo a piedi per un po’, prima di raggiungere il piccolo ristorantino che ho scelto. E’ un posto intimo, adatto alla conversazione che dovremo affrontare.
«Questo posto andrà bene» mormora. «Non abbiamo molto tempo» le mormoro, lasciandola entrare per prima.
Anastasia si guarda intorno, ammirando l’arredamento e l’eleganza del locale. Le pareti sono di un intenso rosso. Un rosso che conosco bene. “Cazzo”. Non voglio che pensi che sia una sorta di allusione alla mia stanza segreta.In sottofondo Ella Fitzgerald smorza la tensione che stava per crearsi tra noi, creandone una nuova, più tenera e dolce. This thing called love accompagna l’ondulazione del suo esile corpo mentre seguiamo il cameriere al nostro tavolo, in un angolo appartato e particolarmente intimo.Il suo viso è preoccupato quando si gira a guardarmi, mentre si siede. Prendo posto accanto a lei, non mi va di mettere troppa distanza tra di noi.
«Non abbiamo molto tempo» dico al cameriere. «Perciò prendiamo tutti e due una bistecca di manzo, media cottura, con salsa bernese, se l’avete, patatine fritte e verdure, di qualunque tipo. E mi porti la lista dei vini»
Ordino per entrambi, cercando di fare più in fretta possibile.
«Certo, signore» mi risponde il cameriere, ovviamente colto di sorpresa dalla mia efficienza. Poggio il BlackBerry sul tavolo, dopo aver inserito la modalità silenziosa. Taylor potrebbe chiamare da un momento all’altro. Alzo lo sguardo su di lei e la trovo infastidita.
«E se a me la bistecca non piacesse?» sbotta, piccata.
Sospiro pesantemente. Non sarà facile. Sarà molto, molto difficile.
«Non cominciare, Anastasia» le intimo severo.
«Non sono una bambina, Christian» sbotta in tono quasi infantile, in netto contrasto con quello che ha appena affermato.
«Bene, allora smettila di comportarti come se lo fossi» la riprendo gelidamente, guardando lo schermo del mio telefono.
Il suo silenzio mi costringe ad alzare lo sguardo. Sul volto le si è dipinta un’espressione attonita, incredula. Sbatte le palpebre diverse volte. “Non promette nulla di buono tutto questo. Merda”.
«Sono una bambina perché non mi piace la bistecca?» brontola, palesemente offesa dalle mie parole.
«Perché hai tentato deliberatamente di farmi ingelosire. È una cosa infantile. Non hai alcuna considerazione per i sentimenti del tuo amico, provocandolo in quel modo?» le riverso addosso il fiume di parole che tenevo i gola da quando siamo usciti dalla galleria.
La fisso severamente, tenendo a stento a freno la rabbia. Anastasia mi guarda stupita, mortificata. Poi i suoi occhi si abbassano sulle sue mani, non riuscendo a reggere il mio sguardo. Afferro la carta dei vini, poi la guardo. So che non se ne intende, ma lo faccio apposta a chiedere il suo parere. Vuole considerazione? Ebbene, eccoti la considerazione.
«Vuoi scegliere il vino?» le chiedo, guardandola con un sopracciglio alzato.
Sono arrogante, lo so da solo. Ma la rabbia non mi permette di tenere a freno tutte le sensazioni che sto provando ora.
«Scegli tu» mi risponde, mettendo un delizioso broncio che mi fa sorridere pur un attimo.
Guardo il cameriere, porgendogli la carta dei vini.
«Due bicchieri di Shiraz della Barossa Valley, per favore» ordino.
«Ehm… quel vino lo serviamo solo in bottiglia, signore» risponde imbarazzato.
«Una bottiglia, allora» ribatto seccamente.
«Signore» mi risponde sommessamente, ritirandosi in buon ordine.
Ana lo segue con lo sguardo, comprensiva. Poi mi guarda, aggrottandola fronte. “Non vorrai mica farmi una scenata perché mi sono spazientito con il cameriere?”.
«Sei molto scontroso» mi dice, continuando a guardarmi.
La fisso, inespressivo. ‘Sì, Grey. Vuole’.
«Mi domando perché» le rispondo sarcastico, fissandola con le sopracciglia alzate.
«Be’, sarebbe il caso di assumere il tono giusto per un’intima e onesta discussione sul futuro, non sei d’accordo?» mi dice, sorridendomi dolcemente.
Serro le labbra, nel tentativo di mostrarmi risoluto e non farmi sfuggire un sorriso. Ma, al diavolo. Fanculo. Mi lascio andare riluttante e ricambio il sorriso.
«Mi dispiace» le dico, sospirando a fondo.
“Hai il potere di mandarmi in pezzi e di ricompormi in pochi attimi, Anastasia. Solo tu”.
«Scuse accettate, e sono lieta di informarti che non ho deciso di diventare vegetariana dall’ultima volta che ci siamo visti» risponde divertita.
«Dato che quella è stata anche l’ultima volta in cui hai mangiato, credo che la questione sia opinabile» ribatto altezzoso.
«Ancora quella parola, “opinabile”» mi risponde, riferendosi a quando l’ho usata per il contratto.
Il suo contratto. Che ora non è più opinabile. E’ carta straccia. Perché farei di tutto pur di riaverla.
«Opinabile» le dico di nuovo, più dolce, guardandola teneramente.
La tensione torna a farsi sentire. Mi passo una mano nei capelli, sospirando piano e tornando serio. E’ arrivato. Il momento della verità è arrivato.E opto per la sincerità assoluta.
«Ana, l’ultima volta in cui ci siamo parlati, tu mi hai lasciato. Sono un po’ nervoso. Ti ho detto che ti rivoglio, e tu… non hai replicato»
La fisso, cercando di mostrarle tutta la mia vulnerabilità. E’ qualcosa, questo, che ho combattuto sin da ragazzo. Ma ora non ho niente da perdere se non lei. E se le serve entrarmi dentro per tornare da me, allora che lo faccia pure. Che si prenda tutto quello che sono.
«Mi sei mancato… sul serio, Christian. Gli ultimi giorni sono stati… difficili» si ferma, deglutendo a fatica.
I suoi occhi si tingono di dolore e paura. E ansia. Quel velo di tristezza mi ferisce a fondo. Poi rialza piano la testa, come per ammettere una profonda sconfitta.
«Non è cambiato niente. Non posso essere quella che tu vuoi che io sia» mormora a voce bassa.
“Dio, Ana. Ma perché non lo capisci?”
«Tu sei quella che voglio che tu sia» ribatto con forza, come se volessi farle accettare il mio pensiero ad ogni costo.
<< No, Christian, non lo sono» ribatte piano.
«Sei turbata per via di quello che è successo l’ultima volta. Mi sono comportato da stupido e tu… anche tu. Perché non hai pronunciato la safeword, Anastasia?»
Senza rendermene conto la sto accusando.Ci ho pensato spesso in questi cinque giorni, al perché non mi abbia fermato. Ho pensato che le piacesse stare lì, in quella stanza, a farsi fare del male da me, che forse anche lei sentisse di dover espiare qualche colpa, che lo ritenesse giusto. Ma sono stato stupido. Ho voluto giustificare me stesso, dando parte della colpa a lei. E la verità è che, ancora ora, non capisco perché cazzo non mi abbia fermato quando poteva. Ana mi guarda confusa, in preda al panico.In silenzio.
«Rispondimi» le ordino piano, quasi implorandola di farmi capire.
E finalmente parla. Mi spiega.
«Non lo so. Ero sopraffatta. Stavo cercando di essere quella che volevi che io fossi, cercavo di gestire il dolore, e la cosa mi è sfuggita di mente. Capisci… me ne sono dimenticata» sussurra mentre le sue guance si velano di un rosso intenso. Di vergogna. Si stringe nelle spalle, tenendo lo sguardo basso e colpevole. Potrei trovare eccitante il suo aspetto, ora, se non fossi completamente accecato dalla rabbia.
«Te ne sei dimenticata!» esclamo in uno stato di puro terrore.
Cazzo, Anastasia! Mi sono fidato di te, mi sono completamente abbandonato a quello che sentivo, credendoti in grado di capire. Credendoti grande abbastanza da poter gestire me e la mia schifosa vita di merda. Ma non era così, non è così! Cristo!”.
Le mie mani afferrano le estremità del tavolo davanti a me, con forza. Anastasia mi guarda colpevole, ritraendosi sulla sedia. Eppure….eppure non è colpa sua. Questo lo so. E’ ancora una volta mia. Ma almeno avrebbe potuto darmi qualche segnale in più.
«Come posso fidarmi di te?» le dico a bassa voce, ritrovando un minimo di stabilità. «Come potrò mai fidarmi?»
E la domanda è rivolta più a me stesso che a lei. Perchè nonostante questo, so che voglio stare con lei. Ma posso convivere con i dubbi e le incertezze ogni santo giorno? La guardo. E la risposta, ancora una volta, appare limpida davanti a me. Il cameriere ci interrompe, portando il vino. Continuiamo a fissarci in silenzio, occhi negli occhi, entrambi infuriati, pieni di rimorso e inesorabilmente attratti l’uno dall’altra. E’ una cosa che va al di là del nostro controllo. Il cameriere stappa la bottiglia in modo teatrale, rimanendo deluso quando vede che la sua sceneggiata da sommelier non sortisce effetto su di noi. Afferro il bicchiere in cui ha versato il vino, assaggiandolo. Non sento neppure il sapore, in verità, mentre continuo a scrutare Anastasia.
«Va benissimo» gli dico bruscamente.
Il poveretto ci riempie i bicchieri in silenzio, facendo attenzione, e ritirandosi in fretta non appena ha finito. I miei occhi continuano a rimanere incollati alla donna che desidero più della mia stessa vita. Alla fine è lei a staccare lo sguardo, afferrando il suo bicchiere e bevendo un abbondante sorso di vino.
«Mi dispiace» sussurra, come se si fosse appena fatta coraggio.
La sua espressione contrita riaccende in me un desiderio che fa male. Eppure non posso negarlo. Sapere di avere ragione, sapere che è lei in difetto, mi dà un senso di potere immenso. Mi dà il diritto di farla mia come meglio credo? No, questo forse no. Ma mi eccita pensarla alla mia mercè. Mi eccita pensare di poterla far svenire di piacere solo perchè mi ha disobbedito. E’ questo che fondamentalmente non capisco. Con le altre era il piacere di punirle perchè assomigliavano a mia madre. Con lei rimane solo il piacere di punirla e di sottometterla perchè è un’impertinente e sexy testa dura. “Mio Dio che confusione”. La guardo, e, ad un tratto il suo “mi dispiace” non so come prenderlo. “Non lasciarmi, Ana. Provaci. io voglio farlo, per te”.
«Ti dispiace per cosa?» le chiedo, senza riuscire a domare l’ansia.
«Per non aver usato la safeword» mi dice piano, piena di rimorso.
Forse, come me, sta pensando che avremmo potuto risparmiarci tutto questo. Ma, probabilmente, non sa quanto bene mi abbia fatto. Non riesco a trattenere un moto di sollievo alle sue parole. Chiudo gli occhi, rincuorato. E glielo confesso.
«Avremo potuto risparmiarci tutta questa sofferenza» mormoro piano, sentendo la tensione scemare all’improvviso.
«Tu hai un bell’aspetto» ribatte, sorpresa dalla mia uscita.
«Le apparenze possono ingannare» ribatto piano, ripensando a com’ero fino 24 ore fa.
Un uomo distrutto. Un uomo patetico e distrutto. E voglio che lo sappia. Che si renda conto di quanto è importante per me.
«Sto tutt’altro che bene. Mi sento come se il sole fosse tramontato e non sorgesse più da cinque giorni, Ana. Vivo in una notte perpetua» le dico, scegliendo le parole che più si avvicinano a quello che ho provato e che l’incertezza continua a farmi provare.
Anastasia spalanca gli occhi, sbalordita. So di aver colpito nel segno. E le ho detto solo parte della verità. Quelle parole non rendono la devastazione profonda che ho provato. Ana mi guarda quasi sconvolta, come se non credesse possibile che quelle parole possano essere mie e vere allo stesso tempo. Questo fa male. Fa male perche’ mi da’ la misura di quanto sia lontana dall’aver capito cio’ che provo per lei.
«Hai detto che non te ne saresti mai andata, poi le cose sono peggiorate e tu eri fuori dalla porta.»
«Quando ho detto che non me ne sarei mai andata?>> mi chiede incredula.
<<Mentre dormivi. È stata la cosa più confortante che abbia mai sentito da lungo tempo. Mi ha fatto sentire rilassato.»
La prima cosa da quel giorno in cui Grace mi disse “Vieni, ti porto a casa”. Il mio cuore prende a palpitare veloce. Sembra quasi che scoppi. Ana non regge il mio sguardo carico di dolore e speranza. Afferra il suo bicchiere e ingoia freneticamente un altro sorso di vino.
«Hai detto che mi ami» le sussurro piano, temendo la sua risposta. Per anni ho evitato cosse del genere. Ora sento che non potrei farne a meno.«Ora è una
frase al passato?» le sussurro ansioso, la voce ridotta ad un mero sussurro.
«No, Christian, non lo è.»
Anche la sua voce e’ flebile, tremante, carica di ansia e di paura. Sembra quasi che abbia paura di ammetterlo, perche’ teme il mio rifiuto. Ma allo stesso tempo e’ rassegnata, come se non potesse essere altrimenti. “Prova le stesse identiche cose che provo io. Mi ama. Lo ha detto. Mi ama”. Non riesco a trattenere un sospiro di sollievo.
«Bene» mormoro, come se mi fossi liberato da un peso.
Ana mi fissa a bocca aperta, scioccata. E a ragione. Neppure io mi riconosco. Il cameriere torna da noi, servendoci la cena e fuggendo come se si trovasse al cospetto di un orco. ‘Non è quello che in realtà sei, Grey?’. Anastasia fissa il piatto, tremante.
«Mangia» le ordino perentorio.
“Non ammetto di sentire ragioni stasera su questo, Miss Steele”. Fissa me e poi di nuovo il piatto. Stringo le labbra in una linea sottile.
«Per l’amor di Dio, Anastasia, se non mangi ti metterò sulle mie ginocchia, qui al ristorante, e la cosa non avrà niente a che vedere con il mio piacere sessuale. Mangia!»
Urlo quasi, senza riuscire a contenermi. “Ho visto gente morire di fame. Sono quasi morto io di fame. Sapere che hai lo stomaco pieno, mi aiuta ad eliminare uno dei motivi per cui potrei perderti”.
«Okay, mangerò. Tieni a freno le mani che prudono, per favore» mi dice con un sorrisetto debole.
La fisso, senza ricambiare il sorriso. E non smetto di guardarla fino a che non prende forchetta e coltello e inizia a tagliare un pezzo di bistecca. Lo infila piano in bocca e la sua espressione è di gratitudine quando inizia a masticarlo. Mi rilasso, mentre lei sembra recuperare una certa voracità. Ceniamo entrambi in silenzio, scrutandoci di sottecchi. I miei occhi si posano casualmente su quelle labbra rosee e morbide, seguono il profilo del suo naso e si fissano nei suoi occhi azzurri che brillano. La desidero. La desidero da impazzire. L’ho desiderata per cinque giorni. Ma stasera è qui. Davanti a me. Sono un’anima in pena. E lo sarò fino a che non sarò sicuro che è di nuovo mia. Solo mia. Ana abbassa lo sguardo, imbarazzata.
«Sai chi canta?» mi dice, per distogliermi dall’attenzione che ho fissato su di lei.
Tendo l’orecchio. La voce melodiosa che ascolto è bella, ma sconosciuta.
«No… ma è brava, chiunque sia»
«Anche a me piace» mi dice calma.
Le sorrido maliziosamente, ricordando quanta musica abbiamo condiviso. Ricordando anche quale musica abbiamo condiviso a fondo.
«Cosa c’è?» chiede curiosa, chinando la testa da un lato.
Scuoto la testa, senza risponderle.
«Mangia» le dico gentilmente.
E lei ubbidisce, come una bimba modello. Ma solo fino a metà del piatto. Suppongo che il suo stomaco non sia abituato a tanta abbondanza oramai.
«Non ce la faccio più. Ho mangiato abbastanza, signore?» mi dice ad un certo punto, con tono dolce e, nelle sue intenzioni, persuasivo.
L’appellativo colpisce nel segno. Il mio cazzo si tende sotto al tavolo. E vorrei soltanto afferrarla e farla mia ora. Ma non posso. Non in quel modo. Non posso farle del male. Anche se è lei a chiederlo, a provocarmi. Guardo il mio orologio. Lo schermo del mio BlackBerry si illumina brevemente.
«Sono davvero sazia» aggiunge, bevendo il resto del suo vino nel calice.
«Tra poco dobbiamo partire. Taylor è qui. Domani devi svegliarti presto per andare al lavoro» le dico, acconsentendo in quel modo alla sua richiesta di smettere di cibarsi.
«Anche tu» ribatte.
«Io ho bisogno di molto meno sonno di te, Anastasia. Perlomeno hai mangiato qualcosa» le dico con un sospiro.
«Non torniamo con Charlie Tango?» chiede curiosa.
«No, ho pensato che avremmo bevuto un po’. Ci riporterà Taylor. Inoltre, in questo modo ti avrò tutta per me in macchina per qualche ora. Cos’altro possiamo fare se non parlare?» le dico con un sorrisetto a metà tra l’arrogante e il saputello.
Ana mi fissa, gli occhi grandi e aperti. Chiamo il cameriere e chiedo il conto. Poi avvio la chiamata sul mio BlackBerry.
<<Mr Grey>> risponde efficiente Taylor, al primo squillo.
«Siamo al Le Picotin, Southwest Third Avenue» dico, riagganciando senza attendere risposta.
«Sei molto brusco con Taylor. In realtà lo sei con molte persone» mi apostrofa, incrociando le braccia sotto al seno.
«Arrivo al dunque velocemente, Anastasia» rispondo seccamente.
Come punta dalla mia risposta, ribatte acida.
«Stasera non sei arrivato al dunque. Non è cambiato niente, Christian»
«Ho una proposta da farti» le dico, insistendo.
La situazione è di nuovo tesa.
«Tutto questo è cominciato con una proposta» ribatte lei a tono.
«Una proposta diversa» rispondo deciso.
Il cameriere torna da noi, dandoci un attimo di tregua. Pago, mentre il mio telefono squilla una sola volta. Anastasia è pensierosa. Aggrotta la fronte, tentando di soppesare le mie parole. Riprendo la carta di credito e mi alzo, tendendole la mano.
«Vieni. Taylor è qui fuori» le dico.
Quando la sua pelle viene a contatto con la mia, non resisto all’impulso di baciarla. Le sfioro piano le nocche con le labbra.
«Non voglio perderti, Anastasia» le sussurro.
Il suo corpo freme al mio tocco e questo mi eccita ancora di più. Usciamo dal ristorante e scorgo il Suv ad attenderci. Le tengo aperta la portiera, per farla entrare. Poi mi avvicino al lato di Taylor e gli faccio segno di scendere.
<<Dica pure, Mr Grey>>
Parlo sottovoce, per essere sicuro che Ana non senta.
<<Infilati gli auricolari dell’iPod, accendi anche lo stereo e fai come se io e Miss Steele non fossimo in auto>> gli ordino sentendo il panico salire dalle ginocchia per quello che ho intenzione di dirle.
Taylor annuisce.
<<Andremo a casa di Anastasia, prima di fare ritorno all’Escala>>.
Taylor si rimette in auto, infilandosi le cuffie. Entro anch’io, sistemandosi accanto ad Anastasia. Fisso il sedile davanti a me, mentre sento lo sguardo di Anastasia fisso su di me. Faccio un profondo respiro e mi sposto sul sedile per guardarla.
<<Come stavo dicendo, Anastasia, ho una proposta da farti» inizio.
Il suo sguardo nervoso passa da me a Taylor. Intuisco il suo timore inespresso.
«Taylor non può sentirti» la rassicuro.
«Come?» chiede stupefatta.
«Taylor?» lo chiamo, per mostrarle che non ci sente.
Taylor non risponde. Lo chiamo nuovamente, più forte. Ancora nessuna risposta. Mi protendo sul sedile, dandogli un colpetto sulla spalla. Solo allora Taylor si toglie un auricolare e ci fissa brevemente dallo specchietto retrovisore.
«Sì, signore?» chiede, tornando a guardare la strada.
«Grazie, Taylor. Va tutto bene. Riprendi pure ad ascoltare la musica» gli dico con un breve sorriso.
«Sì, signore»
Mi giro verso Ana, che mi guarda a bocca aperta.
«Contenta, adesso? Sta ascoltando il suo iPod. Puccini. Dimenticati della sua presenza. Come faccio io» le dico semplicemente.
«Gli hai chiesto tu di mettersi gli auricolari?» chiede, aggrottando la fronte.
«Sì» rispondo.
Incuriosita, torna a poggiare la schiena al sedile.Respira a fondo, poi mi fissa.
«Okay. La tua proposta?» chiede timorosa.
Aggrotto la fronte, cercando di mantenere quel pizzico di determinazione che ho acquisito negli ultimi minuti. Anastasia si fa attenta. “Bene, puoi farcela, Christian”.
«Prima desidero chiederti una cosa. Vuoi una regolare relazione vaniglia senza alcun tipo di sesso estremo?»
Mi fissa a bocca spalancata. Ovviamente, conoscendola, si sentirà a disagio a parlarne ad alta voce. A parlarne in generale. Devo confessare che nemmeno io mi sento tanto a mio agio. Ma dobbiamo parlare del nostro rapporto, del nostro potenziale nuovo accordo, se vogliamo far funzionare le cose. E dobbiamo parlarne sinceramente.
<<Sesso estremo?» chiede.
La sua voce è una sorta di gemito di desiderio. “Dio, così le salto addosso qui in macchina”.
«Sesso estremo» ribadisco deciso.
«Non posso credere che tu l’abbia detto» mi dice con la voce tremante, lanciando un’occhiata a Taylor.
«Be’, l’ho fatto. Rispondimi» le dico calmo, cercando di mantenere stabilità e controllo.
Le sue guance si colorano di un rosso vivo. Abbassa lo sguardo. Poi torna a guardarmi.
«Mi piace il tuo sesso estremo» sussurra piano.
Le sue parole sono un afrodisiaco naturale e mettono a dura prova il mio desiderio e la mia lussuria.
«È quello che pensavo. Perciò che cosa non ti piace?» la mia voce è roca, carica di desiderio represso ed inespresso.
Ma i suoi occhi tornano a caricarsi di dolore. Stringe piano le labbra prima di rispondermi.
«La minaccia di punizioni crudeli e insolite» sussurra piano.
La guardo con la fronte aggrottata.
«Che cosa significa?»
Devo sapere esattamente fin dove posso spingermi. Non posso più permettermi passi falsi con lei.
«Be’, tutte quelle verghe, quelle fruste e quella roba che hai nella stanza dei giochi… mi spaventano a morte. Non voglio che le usi su di me»
Soppeso la sua risposta. Questo me lo aspettavo.
«Okay, niente fruste né verghe… né cinture, per quel che importa» le dico con un ghigno che appare strano anche a me.
La verità è che per quanto credevo che mi fossero indispensabili quelle cose per godere, per sentirmi appagato, anche solo per eccitarmi, ora so che se non ho lei non ho nulla. Non provo nulla. E allora chi se ne fotte delle fruste e delle verghe. Voglio lei. Punto. Ana mi guarda ancora una volta stupita.
«Stai tentando di ridefinire i limiti assoluti?»
Mi irrigidisco leggermente. Forse metterla già in questo modo mi ha destabilizzato. Sentirlo da qualcun altro che sto rimettendo in discussione me stesso, bè….ancora non sono pronto per questo.
«Non in quanto tali. Sto solo cercando di capirti, di avere un quadro più chiaro di ciò che ti piace e di ciò che non ti piace» le dico, cercando di giustificarmi quasi.
«Fondamentalmente, Christian, è la tua gioia nell’infliggermi dolore che mi risulta difficile da gestire. E l’idea che tu me lo infliggerai perché ho oltrepassato un limite arbitrario» mi incalza, guardandomi con quel paio di occhi blu che mi penetrano a fondo come nessuno mai ha fatto.
«Ma non è arbitrario. Le regole sono scritte» le dico, ritraendomi di qualche millimetro.
L’ansia torna a farsi sentire in me.
«Io non voglio una serie di regole» mi dice decisa, approfittandosi forse di quel pizzico di vulnerabilità che scorge in me.
«Non ne vuoi affatto?»
La mia voce è più flebile. Sento il terreno scivolarmi da sotto i piedi. Ma sono pronto a rischiare, lo so.
«Niente regole» mi dice dolcemente, scuotendo la testa.
Negli occhi le leggo ansia e apprensione. E timore. Forse ha il mio stesso timore. Quello di essere rifiutata. Di vedere tutto andare in frantumi.La voce mi trema leggermente quando le pongo la domanda successiva.
«Ma non ti dà fastidio se ti sculaccio?»
La sfumatura di puro desiderio non riesce a starsene dentro di me. “Dio, quanto è eccitante anche solo parlarle di tutto questo”.
«Se mi sculacci con cosa?» chiede a voce bassa, carica di promesse.
«Questa» le dico, senza distogliere lo sguardo, alzando la mano destra.
Ana si agita sul sedile, lanciando un’altra occhiata furtiva a Taylor. Poi mi guarda, il respiro bloccato in gola.
«No. Non veramente. Soprattutto con quelle sfere d’argento…» la voce le muore in gola.
Anche nella semi oscurità riesco a percepire il delizioso rossore che le tinge la sua bellissima pelle d’alabastro. E sospetto che molte altre parti del suo corpo stiano arrossendo proprio in questo momento.Le faccio un sorrisetto malizioso.
«Sì, è stato divertente» le confesso divertito.
«Più che divertente» mormora lei con lo sguardo scintillante e un tono di voce che mi fa trasalire per quanto trasuda desiderio.
Deglutisco piano, cercando di trattenermi dal saltarle addosso. Dobbiamo continuare a ridefinire la nostra storia.
«Quindi riesci a sopportare un po’ di dolore» constato, distogliendo lo sguardo da lei.
Si stringe nelle spalle, guardandomi attenta.
«Suppongo di sì»
“Ok. Questo non me lo aspettavo, comunque. Credevo mi mandasse a quel paese. Ci mandasse a quel paese. Me e le mie mani che prudono. E invece…”. Stranamente la scoperta mi mette in difficoltà. Ero pronto a rinunciare a tutto per lei. E lei, invece, mi sta dando delle alternative. Che però non so se posso gestire. Mi massaggio il mento con le dita, cercando di capire quello che provo a riguardo. Ma il mio bisbetico cervello ha deciso di non collaborare. “Ok. Forza, Christian”.
«Anastasia, voglio ricominciare tutto daccapo. Limitarci al sesso vaniglia e poi forse, quando tu ti fiderai di più di me e io confiderò che tu sia sincera e comunichi con me, potremo andare oltre e fare alcune delle cose che mi piacciono»
Ecco. Questa mi sembra la soluzione migliore. Ricordo che in un corso di formazione ci dissero che se non avevamo buone idee potevamo sempre affidarci alla prima che ci era venuta in mente. La reputai un po’ una cazzata all’epoca. Ma alla fine mi è tornata utile. Ana resta in silenzio, senza nessuna espressione chiara sul viso. La mia ansia cresce. ‘Cosa ti aspettavi, Grey? Che volesse saltarti tra le braccia?’. Fottiti, stupido cervello caotico. Continuo a fissare Anastasia. Aspettando che mi sia lei ad accogliermi tra le sue braccia, nel suo mondo, nel suo essere. Che mi renda migliore. Deglutisce a malapena, con il respiro irregolare.
«Ma le punizioni?» chiede con un filo di voce.
«Nessuna punizione» le dico, scuotendo la testa per rafforzare il concetto e convincerla. <<Nessuna >>
«E le regole?» continua.
«Nessuna regola»
Mi guarda come se ad un tratto non capisse.
«Nessuna? Ma tu hai dei bisogni»
“Sei tu il mio bisogno, Ana”.
«Ho più bisogno di te, Anastasia. Questi ultimi giorni sono stati un inferno. Il mio istinto mi diceva di lasciarti andare, mi diceva che non ti meritavo.Quelle foto che il ragazzo ti ha fatto…Riesco a capire come lui ti vede. Sembri serena e bellissima. Non che tu non sia bellissima ora, ma sei seduta qui e io vedo la tua pena. Ed è dura, sapendo che sono io quello che ti fa sentire così. Sono un uomo egoista. Ti ho desiderata fin da quando sei capitata nel mio ufficio. Sei raffinata,onesta, entusiasta, forte, arguta, incantevolmente innocente. L’elenco è infinito. Provo un timore reverenziale di fronte a te. Ti voglio, e il pensiero che un altro possa averti è come un coltello che lacera la mia anima oscura»
Le riverso addosso tutto quello che provo. “E’ tutto. E’ tutta la mia anima. Tutto quello che mi ispiri, che sento, che provo. Ho solo questo ormai. Ho solo te”. Lei non risponde. Mi fissa e basta, sorpresa, confusa. Ma poi prende coraggio.
«Christian, perché pensi di avere un’anima oscura? Io non lo direi mai. Triste forse… Sei generoso,sei gentile, e non mi hai mai mentito. Io non mi sono impegnata molto. Sabato scorso è stato uno shock per me. È stato una specie di risveglio. Ho capito che ci eri andato leggero con me e che non potevo essere la persona che volevi che io fossi. Poi, quando ti ho lasciato, mi sono resa conto che il dolore fisico che mi infliggevi non era niente in confronto a quello che provavo avendoti perso. Io voglio compiacerti, ma è difficile»
Anche lei si è lasciata andare. Siamo persi l’uno nella sincerità dell’altra ora.
«Tu mi compiaci tutto il tempo» le sussurro piano, desiderandola ora più che mai.
Vorrei farglielo capire. Ma conosco solo un modo. E stasera ho deciso di tenere fuori il sesso dalla nostra relazione.
«Quante volte te lo devo dire?» la incalzo.
«Non ho mai saputo quello che pensi. Qualche volta sei così chiuso… come un’isola. Mi intimidisci. È per questo che rimango zitta. Non so quale direzione prenderà il tuo umore. Passa da un estremo all’altro in un istante. Mi confonde. E non mi permetti di toccarti, mentre io desidero così tanto mostrarti quanto ti amo» mormora angosciata.
Il solo sentirle dire che vuole toccarmi alza una barriera in automatico tra me e lei. “Cristo, Ana! Sono tuo. Sono completamente tuo. Ma questo non posso. Non riesco. Non chiedermelo”. Prima che possa aprire bocca la vedo slacciarsi la cintura di sicurezza e spostarsi sul sedile, fino a sedersi sulle mie ginocchia. La guardo sorpreso, temendo che possa fare quello che mi ha appena chiesto di fare. Le sue mani salgono sul mio viso, una per ogni lato. Mi fissa dritto negli occhi.
«Io ti amo, Christian Grey. E tu sei pronto a fare tutto questo per me. Sono io quella che non ti merita, e mi dispiace di non poter fare tutte quelle cose per te. Forse con il tempo… non lo so… ma sì, accetto la tua proposta. Dove devo firmare?» mi dice appassionata, sorridendo piano.
Le mie braccia si stringono attorno al suo esile corpo, come se non volessero più lasciarla andare via.
«Oh, Ana» sospiro, respirando il suo odore che tanto mi è mancato.
“Ti amo. Ti amo. Ti amo anch’io, Ana. Ti amo davvero”. Ma le mie parole restano un profondo segreto che non riesco a pronunciare ad alta voce. La stringo più forte, sperando che capisca e lasciandoci cullare entrambi dalla soave musica che riempie l’abitacolo. Anastasia si sistema meglio sulle mie ginocchia.Poggia la testa nell’incavo del mio collo. La mia mano la stringe di più, accarezzandole piano la schiena.
«Il toccare è un limite assoluto per me, Anastasia» le sussurro sottovoce.
Temo di perderla. Ma spero che lei possa capire.
«Lo so. Vorrei capire perché» mi dice, tranquilla.
“Perché l’unico tocco che conosco è violento, Anastasia. L’unico tocco che conosco…porta al dolore. Alla sofferenza. E alla morte”. Dopo quella che sembra un’eternità, torno a parlare. So che le devo almeno un briciolo di spiegazione.
«Ho avuto un’infanzia terribile. Uno dei protettori della puttana drogata…» le parole mi muoiono in gola.
Non posso pronunciarle, Non ci riesco. Il corpo mi si tende, sentendo ancora una volta quel tremendo dolore dappertutto. Di calci, schiaffi. Misto a quel puzzo di fumo di sigaretta, alcool e pelle bruciata. La mia pelle.
«Ricordo tutto» le dico in un sussurro doloroso, sperando che lei abbia capito.
Mi stringe forte, cogliendomi di sorpresa. Ma il suo abbraccio mi conforta in un certo senso.
«E lei era violenta? Tua madre?» mi chiede a voce bassa, dolce.
Un debole sospiro mi esce dalla bocca.
<<Non che io ricordi. Era indifferente. Non mi proteggeva dal suo magnaccia»
Sospiro di nuovo. A fondo.
«Penso di essere stato io a prendermi cura di lei. Quando alla fine si è ammazzata, sono passati quattro giorni prima che qualcuno desse l’allarme e ci trovasse… Me lo ricordo» le confesso, cercando di non farmi afferrare dai ricordi.
Eppure è così. Lo ricordo nitidamente. La ricordo, distesa, immobile. Fredda. Fredda più dei piselli congelati che ero riuscito a trovare dopo tre giorni di digiuno. E io che la coprivo, aspettando in silenzio che si svegliasse. Io che giocavo con i suoi capelli, accarezzandola piano e vegliando su di lei. Io che scappavo al solo sentire la maniglia girare, lasciandola al suo destino e chiudendo gli occhi perché lei non si era svegliata in tempo per fuggire a nascondersi con me sotto il tavolo della cucina. E ora, lui le avrebbe fatto male.
Sento il corpo di Anastasia scosso da un brivido. Po la sua voce penetra i miei ricordi di bambino.
«È veramente un gran casino» sussurra piano.
«In cinquanta sfumature» aggiungo con un sorriso triste.
Si avvicina a me e mi bacia il collo, inalando il mio profumo come spesso faccio io con lei. Poi si accoccola di più tra le mie braccia.Restiamo in silenzio. Sento il suo respiro che piano piano si regolarizza e capisco che si addormenta. La tengo stretta tra le braccia, godendomi quel calore confortante, quella vicinanza che per cinque giorni ho agognato, desiderato più della mia stessa vita. Il mio corpo si rilassa contro il suo. Non è solo desiderio. Non è mai stato solo desiderio di averla. Ora lo capisco, lo comprendo a pieno. L’ho sempre amata. L’ho amata da quando i suoi occhi azzurri hanno incontrato i miei quella mattina nel mio ufficio. La conosco da meno di un mese e credo di averla cercata da tutta una vita. E voglio legarla a me per sempre. ‘Non correre, Grey’. Sì, ok. Non corro. Ma il pensiero di svegliarmi accanto a lei tutte le mattine, di tornare a casa e trovarla lì è così allettante. Voglio che sia mia. Sempre mia. Non posso immaginare di condividere la vita con un’altra che non sia lei. E’ lei la mia vita ormai. E voglio averla accanto nel bene e nel male. Ogni giorno della mia vita. Un giorno voglio che sia lei ad essere la madre dei miei figli. Voglio che sia lei a dare luce alla mia vita. Voglio sposarla.
Resto in contemplazione di quel dolce angelo fino a quando arriviamo a Seattle. Una manovra un po’ brusca la sveglia. Sono tentato di dire a Taylor di proseguire fino all’Escala. Ma non posso. Devo darle spazio. Anche se non voglio.
«Ciao» le mormoro piano, dandole un bacio sulla fronte.
«Scusa» mi dice calma, stiracchiandosi ma senza muoversi dalle mie ginocchia.
Le sorrido.
«Potrei guardarti dormire per sempre, Ana» le dico.
Aggrotta la fronte.
«Ho detto qualcosa?» chiede timorosa.
«No. Siamo quasi arrivati al tuo appartamento» la rassicuro, sospirando.
«Non andiamo da te?» domanda sorpresa.
«No» rispondo deciso, distogliendo lo sguardo da quelle labbra tentatrici.
Si tira su a sedere, restando sulle mie gambe.
«Perché no?» chiede curiosa.
«Perché domani devi lavorare» ribatto.
“E perché devi rifletterci. E so che non rifletti se stiamo vicini”.
«Ah»
Mette il broncio, delusa, come una bambina.
Le faccio un sorriso.
«Perché, hai in mente qualcosa?» la provoco.
Arrossisce piano.
«Be’, forse» ammette speranzosa.
Faccio una risatina divertita.
«Anastasia, non ti toccherò di nuovo, non finché non mi supplicherai di farlo» le dico, cercando di mantenere fede alle parole che ho appena pronunciato.
Ma è dura con lei che si agita su di me. ‘Sì, Grey. E non è l’unica cosa dura a quanto sembra’. Con una mano cerco di bloccare i suoi movimenti irrequieti senza che lei se ne accorga. Se lo facesse so che mi tenterebbe. E io soccomberei.
«Cosa?» chiede incredula.
«Così inizierai a comunicare con me. La prossima volta che faremo l’amore mi dirai esattamente quello che vuoi, nei dettagli» le dico con la voce roca.
Parlo, ma la mia mente divaga, immaginandola nuda. Immaginando la sua pelle delicata, il suo corpo che si piega al volere del mio. Il suo calore una volta che l’ho penetrata. Si muove ancora una volta su di me. “Cristo!”.
«Oh…» esclama sorpresa.
La faccio spostare sul sedile prima che si accorga del pezzo di marmo che mi ritrovo tra le gambe. Taylor accosta dopo pochi secondi. Siamo arrivati al suo appartamento.Scendo dall’auto e le apro la portiera. Mi segue fuori, mentre giro e apro il bagagliaio.
«Ho qualcosa per te» le dico.
Tiro fuori la scatola con le sue cose. Il pc, le chiavi dell’Audi, il telefono. E il nuovo iPad. Gliela porgo.
«Aprila quando sarai dentro» le dico, guardandola negli occhi per capire se sarà ubbidiente.
«Tu non vieni?» mi chiede speranzosa, afferrando la scatola.
«No, Anastasia»
“E non immagini quanto mi costi, piccola”.
«Allora quando ti rivedrò?» domanda, incerta se andarsene o rimanere ancora qui con me.
«Domani» la rassicuro. E rassicuro anche me stesso.
«Il mio capo vuole che esca a bere qualcosa con lui domani» mi dice, stringendo piano gli occhi, aspettandosi una mia sfuriata.
La furia mi acceca, ma cerco di trattenermi dal ribadirle ora, qui, che è solo mia.
«Ah, sì?» chiedo minaccioso.
«Per festeggiare la mia prima settimana» mi dice, cercando di domare la mia rabbia per me.
“Non ci andrai da sola, Anastasia”.
«Dove?» le chiedo.
«Non lo so»
«Potrei venire a prenderti» propongo, dal momento che ancora non ha detto “Vieni con me”.
«Okay… Ti scriverò una mail o un messaggio» taglia corto.
«Bene»
A dispetto del mio sembrare calmo, dentro mi ribolle una furia mai provata prima. La seguo fino al portone, aspettando pazientemente che trovi le chiavi in quel pozzo che chiama borsa. Quando le infila nella serratura, mi avvicino a lei, da dietro, e le prendo il mento con le dita. Le mie labbra si posano dolcemente sulle sue, sfiorandole, tentandole. Lascio una scia di baci roventi dall’angolo del suo occhio fino a quello della bocca. La sento gemere piano, mentre si abbandona con la schiena al mio corpo.
«A domani» le sussurro sulle labbra.
«Buonanotte, Christian» mi sussurra di rimando, con la voce carica di desiderio.
Sorrido, ma solo io so l’inferno che sto vivendo in questo momento. Io e i miei pantaloni, ovviamente.
«Entra» le ordino.
Aspetto che attraversi l’atrio, prima di salutarla.
<<A più tardi, piccola» le dico, prima di voltarmi e tornare verso il Suv.
Sono da qualche minuto nel mio appartamento, a fissare le luci della notte di Seattle, dalla portafinestra. Sono…felice. Appagato. Anastasia è di nuovo con me. E’ di nuovo mia. Il mio telefono vibra. E’ lei, lo so. Sorrido e apro la mail.
Da: Anastasia Steele
A: Christian Grey
Data: 9 giugno 2011 23.56
Oggetto: iPad
Mi hai fatta piangere di nuovo. Amo l’iPad. Amo le canzoni. Amo l’app della British Library.
Amo te.
Grazie.
Buonanotte
Ana XX
Sorrido teneramente.
Da: Christian Grey
A: Anastasia Steele
Data: 10 giugno 2011 00.03
Oggetto: iPad
Sono contento che ti sia piaciuto. Ne ho comprato uno anche per me.
Ora, se fossi lì, asciugherei le tue lacrime con i miei baci.
Ma non ci sono… perciò va’ a dormire.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
La sua risposta non tarda ad arrivare.
Da: Anastasia Steele
A: Christian Grey
Data: 10 giugno 2011 00.07
Oggetto: Mr Scontroso
Come al solito, sembri autoritario e forse difficile, forse scontroso, Mr Grey. Io conosco qualcosa che potrebbe addolcirti. Ma non sei qui, e non mi lasceresti fare, e ti aspetti che ti supplichi…
Sogna pure, signore.
Ana XX
PS: Ho notato anche che hai incluso l’inno dello stalker, Every Breath You Take. Mi diverte il tuo senso dell’umorismo, ma il dottor Flynn lo sa?
Rido sonoramente. Ho pensato la stessa cosa di me stesso quando ho inserito quella canzone.
Da: Christian Grey
A: Anastasia Steele
Data: 10 giugno 2011 00.10
Oggetto: Calma zen
Mia carissima Miss Steele,
le sculacciate sono ammesse anche nelle relazioni vaniglia, lo sai. Di solito consensualmente e in un contesto erotico… ma sono più che felice di fare un’eccezione. Sarai sollevata di sapere che anche al dottor Flynn piace il mio senso dell’umorismo. eAdesso, per favore, va’ a dormire o domani mattina non ti alzerai.
A proposito… mi supplicherai, fidati. E io non vedo l’ora.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Il mio cazzo si tende oltremisura. Il solo pensiero di perdermi di nuovo dentro di lei mi lascia senza fiato.
Da: Anastasia Steele
A: Christian Grey
Data: 10 giugno 2011 00.12
Oggetto: Buonanotte e sogni d’oro
Be’, visto che me lo chiedi gentilmente e mi piacciono le tue deliziose minacce, mi
accoccolerò con l’iPad che mi hai regalato e mi addormenterò navigando nella British
Library, ascoltando la musica che lo dice per te.
A XXX
“Ti amo, Anastasia. Sto impazzendo per quanto ti amo”.
Da: Christian Grey
A: Anastasia Steele
Data: 10 giugno 2011 00.15
Oggetto: Un’ultima richiesta
Sognami.
X
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Torno a fissare il cielo buio fuori dalla finestra. Ora c’è una nuova luce a rischiararlo tutto quel buio. E’ la sua, che mi trascina con sè. Abbasso lo sguardo, un sopracciglio alzato a fissare la mia innegabile erezione.
“Cristo! Dormire sarà un’impresa stanotte”.
Anita cara…grazie per il 29.mo capitolo,
stupendo e strepitoso,sei bravissima!!!!
Non faccio altro che ripetermi…..ma lo sei!!!!! <3
Un abbraccio e.. buonanotte!
Grazie a tee! Buonanotte!!
Assolutamente MAGNIFICO 😀 Caspita hai dato il meglio di te come sempre Sei riuscita a farmi anche commuovere… dirti che sei brava è riduttivo
Piccolina continua così 😉 non vedo l’ora che arrivi la prossima settimana
Baci <3 <3 <3
Ohhhhh…la mia piccola Mel! Grazie amore!!
che emozioneeeee, lo rileggerei all’infinito. Baci buonanotte
Grazie mille ale!! Un bacione!
Fantastico..:-*
Grazie mille!
Wow wow wow ed ancora Wow … E ki resiste fino alla prossima settimana 🙁 🙁
Comunque fantastica come sempre complimenti!!!!!!!! capitolo fantastico come sempre d’altronde !!!! Buona notte !!! 🙂 🙂 🙂
Grazie mille!! Bacii! Notte!
bravisssima complimenti 🙂
Grazie mille!!
Complimenti bellissimo come sempre ma vorrei farti notare che ormai crei dipendenza ….aspettare la mezzanotte per il nuovo capitolo ….. È da malati ma va benissimo così 😉😉😉😉😉😘😘😘😘
Ahahahahahahaha!!!! 😀 Grazieee!
Anita carissima sono senza parole e con gli occhi gonfi…..sei stata bravissima hai scritto veramente con il cuore….mi sono emozionata tantissimo e adesso sarà dura aspettare un’altra settimana e vedere chi farà la pipì più lontano!!!!! notteeeee!!!!!
Mi fate emozionare ogni volta che mi dite che vi siete emozionate! Grazie mille!! Baci!
O mio Dio!emozionante dalla prima all’ultima parola..ho sempre adorato la “ridefinizione del contratto” ma leggerla dal punto di vista di christian fa tutto un altro effetto!è la prima volta che a fine capitolo mi sento appagata e felice..leggere tutte le sue emozioni è qualcosa di indescrivibile..so che è la versione del tuo christian ma a me sembra così reale, proprio come la james lo avrebbe descritto!
Ps:ho dovuto fare lo screen dove dice che non è solo desiderio ma amore e che vuole passare il resto della sua vita con lei..così posso rileggerlo e portarlo sempre con me!grazie anita 🙂
Wow! Grazie! 🙂 Grazie davvero!!
Un buongiorno da favola! È stupendo, nn vorrei mai dover smettere di leggerti. Ma dai sogni bisogna svegliarsi, alla prox.
Grazie mille, Anna! Baci!!
Io lo sapevo! Vedi mia cara Pallottolina tu nn CI DELUDI MAI. Questo è un CAP bellissimo. Mi sono molto emozionata, ma del resto tu lo. Fai sempre. Credo di avertelo già detto Anita ma te lo voglio ripetere all’infinito: TU SEI SPECIALE!!😘 nn dubitarlo mai. Solo una persona speciale può scrivere così bene e fare provare a gli altri queste forti emozioni. TVb aspetto con ansia il prox capitolo. Buona domenica. E buona domenica anche a tutte le amiche della RED ROOM 😘😘😘😘😘
Grazie mille!!!! Buona domenica!! Bacio!!
Buon domenica a te Loredana, sono d’accordo su tutto quello che hai detto del “nostro piccolo folletto” di nome Anita. Il suo Christian è’ il nostro Christian, come lo abbiamo immaginato leggendo la trilogia! ma LEI ci dà delle emozioni in più.
Anita Cara, aspettare un’altra settimana sarà un’impresa!!!!!Per fortuna l’attesa e’ interrotta da Mr. Ryan ah ah ah. baci
Grazieee!!! :* E si…però questa settimana tocca a Miss Mills raccontare degli incontri proibiti 😀
Penso che dovrai rassegnarti ad essere perennemente emozionata perché noi continueremo a dirti che ci tocchi il cuore con questo adorabile CG innamorato cotto. Quello con la tua ff è ormai un appuntamento immancabile per me e, a quanto leggo, per molte altre perché nel tuo, e nostro, Mr Grey quell’attrazione sessuale che scuote ogni centimetro del suo corpo, anche solo al pensiero di A, e i sentimenti più profondi che si agitano nel suo cuore sono in perfetta armonia, vanno di pari passo senza che uno superi mai l’altro.
Sei grande.
PS
Una curiosità: sai la parte in cui C dice “ti ho desiderata fin da quando sei capitata nel mio ufficio”? Quel verbo ‘sei capitata’ mi è suonato strano sin dalla prima volta che ho letto il nero, perciò tempo fa mi sono presa la briga di dare un’occhiata all’edizione originale in inglese e ho scoperto che lo stesso verbo significa anche cadere. Questo, unito alla constatazione di altre piccole incongruenze mi fanno pensare che la traduttrice del nero non avesse letto il grigio, così come la traduttrice del rosso non ha letto i precedenti.
Caspita! Ma quanto ho scritto? Ti avrò annoiata, scusa.
Ciao
Nessuna di voi mi annoia mai 🙂 Ti ringrazio per i complimenti, davvero! Per quanto riguarda le incongruenze credo, purtroppo, che tu abbia ragione…ma non solo per i diversi stili di traduzione, anche per quanto riguarda la traduzione stessa. Ho letto i libri in inglese e della Ana imbranata e tontolona che a volte compare nei libri italiani, non c’è praticamente traccia. Al suo posto c’è un tipetto niente male con un senso dell’umorismo tutto inglese . Purtroppo, dopo aver letto lo scempio italiano di Beautiful Bastard mi sono fermamente convinta di quello che già sapevo…vale la pena di leggerli in originale.La trasposizione italiana la consiglio solo come seconda lettura. 🙂 Aspetto una tua email a breve, eh!! Un abbraccio!
😉
Bellissimo come sempre Anita! Mi hai fatta emozionare tantissimo, mi sembrava quasi di non conoscere la storia… Mi sono ritrovata in ansia per paura che Ana decidesse di lasciar perdere tutto 😀 complimenti come sempre, non vedo l’ora che questa luuunga settimana passi, affinchè possa ricevere un’altra dose 😀 baci, alla prossima!
Grazie mille!!! uN BACIONE, ALLA PROSSIMA!
Io non ho parole ormai… Sarei ripetitiva se ti dicessi che sei fantastica, meravigliosa, divina :)♡♥♡ ma non ci sono più altre parole per farti tutti i complimenti che meriti 🙂 mi sono emozionata e ho pianto per quasi tutta la lettura 🙂 credo che neanche zia James riuscirà ad essere così intensa se un giorno deciderà di pubblicare il libro dal punto di vista di Christian 🙂 una buona giornata a tutte voi carissime ragazze della Red Room 🙂 e tante grazie ad Anita per i regali settimanali che ci fa 🙂
Grazie a te!!Bacioni!!
BRAVA BRAVISSIMA ANITAAA un capitolo eccezzionale… alla prossima
Grazie mille 🙂
Ahhhhhh che belloooo!!! Voglio fissare anche io la sua erezione ahahahhahaha <3 un bacio Anitina
Ahahahahahahahaha!!!! Non avevo dubbi, B!! Grazie!!
Care quello è un sogno di tutte noi 🙂 anzi credo che nelle nostre fantasie non ci limitiamo a fissarlo 🙂 facciamo molto di più 🙂
Ma molto molto molto molto di più!
Hai ragione Rosy e nessuno potrebbe avere nulla da ridire… Il nostro Christian è meraviglioso 😉
Siamo proprio delle assatanate 🙂 Christian nelle nostre mani durerebbe poco 🙂
Può essere 😉
Molto poco!!
Tu sei troppo buona, Mel….come sempre con me 🙂 Ti voglio bene patata!
Pure io tesoro tanto tanto <3 <3 <3 <3
Lo so 😉
La tua descrizione di Grey me lo fa amare, se mai fosse possibile, ancora e ancora di più… Bello, bello, bello questo capitolo! Ahhhh, se solo esistesse un Grey per ognuna di noi 😀
Grazie mille! 😀
Capitolo stupendo, leggerei all’infinito la loro storia e tu sei bravissima a raccontarla……
Grazie mille!
Pallottolina 😘 oggi emozioni a gogo!😜 Paola ha postato la traduzione della ff di Monique😃 secondo me ci avete fatto un incantesimo. NN POSSO PIÙ FARE A MENO DI VOIIIII. Veramente nn posso più fare a meno di te😘😘😘 buona notte
E io di voi!!! Un bacione!! Grazie!!
Bellissimo, proprio bello questo capitolo, bello come hai descritto tutto quello che ha provato Christian, i suoi sentimenti, i suoi pensieri, il suo amore per Anastasia e tutto quello che è disposto a fare per lei, per riaverla! Sei sempre mitica, nonché bravissima, ma questo già lo sai 😉 non finirò mai di ringraziarti!
Grazieee! Un bacio grande!!
Ti amo anastasia,sto impazzendo per quanto ti amo ….siiiiiiiiiiiiii io amo christian innamorato……bello anita hai colpito e affondato!!!!!sublime !!!!!! Romantico,possessivo ,dominatore,dotato:-) 🙂 🙂 elegante ,bellissimo,insomma e’ stupendo in tutte le sue sfumaturee io ti adoro piccola riesci a descrivere tt in modo perfetto e soprattutto ci metti il cuore ….e riesci a far battere i nostri all’unisono…..grandeeeeee tvb
Graziee mille!! Grazie, grazie, grazie!
Amiche della RED ROOM buona sera a tutte. Oggi per me è stata una schifosissima giornata. Ho bisogno del sostegno del vostro sostegno allora, per risollevarmi un po’ il morale, mi sono rimessa a leggere i commenti al capitolo di Anita. Mi fa veramente piacere che tutte noi proviamo le stesse emozioni con questa meravigliosa storia. A chi critica senza avere letto, o ha letto i libri senza andare oltre il sesso , vorrei gridare che nn siamo STUPIDE DONNETTE ARRAPATE, ma donne che sono ancora in grado di sognare e sperare di incontrare persone che ancora sono in grado di emozionarci con le parole. Grazie a tutte per aver prestato a me un po’ del vs tempo. Buona serata a tutte voi😊
Parole sante 🙂 anche se sinceramente io me ne frego dei giudizi degli altri… Noi amiamo questa storia 🙂 non uccidiamo nessuno, a parte i nostri ormoni impazziti 🙂 e parlarne con altre ragazze è meraviglioso 🙂 sono contentissima di aver trovato questo sito e altre appassionate come me 🙂 un bacio a tutte voi ragazze della Red Room :* buona serata!!!
Loredana come non essere d’accordo con te 🙂 e poi detto da una Ravveduta sulla via della critica (a mia discolpa posso solo dire che l’esperienza con il genere erotico avuto in precedenza è stato orrendo… ebbene si presa dalla curiosità lessi 100 colpi di spazzola ecc ecc 🙁 ). Dal primo libro mi sono innamorata di Christian e Ana tanto che c’ho messo 2 giorni a finirlo e meno male avevo gli altri chi avrebbe potuto aspettare 😀 Nei seguenti 4 giorni ho finito anche gli altri due e dopo li ho riletti e riletti, e poi ho trovato Anita e mi ha fatto innamorare di nuovo della loro storia.
Posso dirti che non mi sento e non sono una stupida donnetta arrapata fai come Rosy fregatene di giudizi bigotti o superficiali nessuno può e deve dirti cosa amare e cosa no, se ti piace e lo ami allora devi essere rispettata a prescindere punto. Mi sono dilungata un po’ scusate Buona serata 😉
anche io purtroppo non posso parlarne con nessuno..a 22 anni ho vicino persone che si sconvolgono per l’argomento e che non vanno oltre il sesso,trovano la storia banale ed insulsa..io amo questa storia per la passione e l’amore incondizionato che si scatena tra i due protagonisti..l’amore di una donna che è in grado di capovolgere il mondo del suo compagno e di renderlo luminoso..assistere all’evoluzione psicologica di christian e alla crescita di ana..è questo ciò che ha reso la storia a mio parere unica e strepitosa!ho letto tanti altri libri sul gerere erotico ma nessuno mi ha presa così tanto da rileggerlo infinite volte e non stancarmi mai..ogni volta che leggo del christian dolce e romantico mi sciolgo e sorrido! 🙂 devo però ringraziare la james perchè grazie a questi libri sto condividendo la lettura con mia mamma e non c’è giorno che non parliamo delle sfumature!ahahahah adora questa storia e adora anche te Anita..il sabato sera puntualmente mi chiama e dice:vedi se c’è il capitolo nuovo di anita..hai trovato una nuova fan 🙂
detto questo vado a mettermi nel letto e rileggere per la mliardesima volta 50 sfumature di grigio!ahahahah..buona serata ragazze 🙂
Grande Cri 😉
Grandi le mie amiche della red room….anke io sono stata criticata proprio da una mia amica…..mi ha giudicata senza neanke aver letto la storia…gli ho prestato il grigio be’ da ignorante qual’e’ nn lo ha mai aperto dopo 4 mesi me lo ha restituito dicendomi ke tanto lei nn poteva fare con suo marito “certe cose” ….e il mio di marito mi ha difeso dicendogli …..be’ nn sai cosa ti perdi ….ahahah grande amore!!!!!gli ha detto ke il sesso fra noi era gia’ stupendo ma con l’aiuto del libro abbiamo scoperto qualcosa in piu’ ….che uomo:-) 🙂 ragazze siate sempre voi stesse !!!!
Grande Tina e grande tuo marito ha fatto proprio bene 😀 donna fortunata
E poi manco facessero chissà che Ana e Christian ma dai, e alla fine si scopre che altro che certe cose fanno le persone anche peggio 😀
Volevo aggiungere che ho un figlio di quasi 18 anni che mi ha aiutato all’inizio della mia scoperta di anita….lui studia informatica mi ha dato due dritte leggendo qualche capitolo con me …..nn mi ha mai giudicata anzi parlandone con alcuni compagni di scuola hanno scoperto di avere le mamme con la stessa passione….nn e’ bellissimo?????
Ma dai che bello 🙂 si hai ragione Tina putroppo però non tutti in famiglia hanno la fortuna di ritrovarsi genitori illuminati capaci di dialogare di sesso tranquillamente con i loro figli
Grazie mellie ….nn facciamo grandi discorsi ….ma abbiamo cercato di farle capire alcune cose fondamentali….fra tt di rispettare sempre la persona ke c’e’ al suo fianco…nn siamo tanto vecchi io e mio marito … abbiamo 43 e 44 anni sposati da quasi 20 e insieme da 23 …lui e’ il mio amore con la A maiuscola….sa che la sua mamma e’ una romanticona…
Wow Tina che storia stupenda 🙂 complimenti
Certo non dico che con i genitori si debba dialogare di sesso come con gli amici ma il fatto stesso di impartire i fondamentali e soprattutto dare l’esempio ai figli è importantissimo 😀 ti parla una i cui genitori per carità apertissimi ma io essendo timidissima mi irrigidivo a certi discorsi, mio fratello maggiore invece non si faceva alcun problema.
Complimenti ancora Tina allora esistono ancora le famiglie normali evviva 😀
Ehi ragazze grazie😊 mi ci voleva proprio il vs punto di vista. Sai Tina, anche io ho un figlio di quasi vent’anni, e come te ho un rapporto stupendo con lui, parliamo di tutto senza problemi, pensa che è stato proprio lui, che ama leggere tantissimo, a farmi scoprire la trilogia. E tutto è’ iniziato per una provocazione nei suoi confronti. Anche io come Tina sono sposata da 22 anni e sto con mio marito da quasi trenta. Ho 46 anni e devo dire che, anche se nn è’ proprio come Mr Grey, ma se la cava abbastanza😄😄Sono proprio contenta di far parte di un gruppo come questo. Grazie tante a tutte voi. Buona notte 😴😴😴
Donne fortunate che invidia (in senso buono si intende 😉 ) Buona notte Loredana 😀
Bello!!!!!! Grazie mellie sei una bella persona lo si capisce da quello che scrivi ….io ho ricevuto un educazione rigida…e mi ero ripromessa di nn fare lo stesso errore con i miei figli ( ne ho 2 uno di quasi 18 e 1 di 13 maschi e sn il mio orgoglio ….)a te loredana faccio i complimenti perche’ come me vivi bene il tuo r apporto ho trovato il mio principe e nn lo dico per farmi bella ma io sn gelosa marcia di lui condividiamo tante cose ….e i nostri figli sn abituati ai nostri scambi di affetto …e viviamo una bella intesa …..capito no??????grazie a tutte voi e sn orgogliosa di far parte di questo gruppo di donne eccezzionaliiiiiiiiii e il fatto di avere eta’ diverse ci permette di confrontarci …scusate mi sn lasciata un po’ andare ….notte
Grazie Tina mi fai arrossire 😀 ti dirò i miei sono stati rigidi nella nostra educazione ma allo stesso tempo molto aperti ci hanno lasciato liberi di fare le nostre scelte ed esperienze nel limite e nel rispetto delle loro regole, ci sono sempre stati per noi e continuano tutt’ora.
Belle donne, e fortunate aggiungerei 😉 Buona notte Smack
Ragazze…..voi siete tutte stupende! Non fatevi problemi di nessun tipo! E soprattutto siete circondate da persone strepitose…..qua le uniche single mi sa che siamo rimaste io e Mel! 😀 Ma se un giorno dovessi sposarmi ….voglio un marito come il vostro!!
Care figliole vi auguro di trovare la persona giusta ….io le loredana siamo state fortunate ma come noi penso tante altre ,il matrimonio va costruito giorno per giorno,nn siamo perfetti anke noi litighiamo ma cerchiamo sempre di cogliere il meglio anke dai nostri litigi abbiamo superato tante difficolta’ ,come penso anke i vostri genitori ,ma con voi hanno fatto un buon lavoro:-) 🙂 grazie per le belle parole e mi fa piacere chiacchierare con tutte voi siamo diventate un bel gruppo anke se sono + ” vecchia ” di voi ahahahah
Siamo tutte donzelle arzille!! 😀
Mi sento proprio piccina quando leggo di matrimoni consolidati e amori che dopo decenni sono sempre freschi come il primo giorno 🙂 che fortuna 🙂
A chi lo dici 🙂 Ieri sera, mentre leggevo, mi è venuto un sorriso e gli occhi lucidi…Vorrei avere una persona accanto che sapesse darmi la sicurezza che hanno loro…;)
Ti auguro con tutto il cuore di incontrarla Piccolina mia te la meriti davvero 😀
E tu lo stesso, Mel!
Dai c’è speranza per tutte..non demordiamo..un fidanzato per il momento ce l’hoe spero chesia lui il mio”per sempre felici e contenti”..siamo ancora piccoliper parlare di futuro..a 22 anni bisogna godersila spensieratezza chesolo quest’età puòdare..in futuro vediamo cosa accadrà 🙂
😀
Giusto Cri 😉
Siiiiiiiiiii siamo donne oltre le gambe c’e’ ……..mr grey ahahahah…..sogna tina sogna….:-)
Ma magari Tina 😀 sogno con te 😉
😀
Sognare nn costa nulla no bimbe??????
In effetti no!! 😀
Ciao,Anita e ciao, ragazze!!! Non smetti mai di sorprendermi, cara Annie!!! Anche se so quello che succede nei capitoli, tu con il tuo Christian mi lasci senza parole! Grazie,Grazie, Grazie!!! ( ho finito di leggere la ff di Monique,bella, niente da dire, ma non mi ha fatto sentire come mi fai sentire tu con la tua ff dal punto di vieta di Christian-I’m more than glad to have found you!!!!!) “See ” you saturday night!!!
Thank you, Alina! 😉
Ho dovuto leggere un altro capitolo magico , non potevo farne a meno ;P Grazie per scrivere questa meraviglia per noi, sei veramente brava!
Una domandina : perchè il calendario segna 1 Gennaio 2017 per Cinquanta sfumature di Nero?
Non c’è una data precisa…è solo per indicare che lo avremo nel 2017 😉
Ma in questi giorni si parla finalmente di una data precisa : Novembre 2016 e speriamo che sia questa , non c’è la faccio ad aspettare fino al 2017 per vedere il seguito, è già una tortura fino a Novembre 2016 (ora che ci penso è lontanissima anche questa data….ODDIO!!!)
Come farò a sopportare questa attesa? Beh, per fortuna ho trovato te e la tua opera 🙂
🙂
Just wanna remark on few general things, The website design is perfect, the subject material is real great : D.