Cinquanta sfumature di amnesia – Capitolo 32
La giornata in ufficio è tranquilla, senza intoppi, se non il fatto che non riesco a concentrarmi sui miei impegni: la mia mente va sempre a ciò che ci siamo detti stamattina io e Christian. Al suo volto distrutto, allo sforzo immane che ho fatto per non scoppiare a piangergli in faccia.
La sera l’attico all’Escala mi sembra ancora più grande per me sola, penso di aver fatto un errore ad accettare di restare qui: questa è la sua casa… la nostra, come dice sempre lui, ma sicuramente non è la mia, non senza di lui. Dopo cena decido di fare un giro e, non so come, mi ritrovo nel suo studio. Sento il suo profumo, l’odore della sua pelle, lo stesso che mi rimane addosso dopo che facciamo l’amore. All’improvviso l’immagine di noi due nudi, lui sopra di me che preme sul mio corpo…
No. Basta, Ana. Non puoi torturarti in questo modo!
Faccio qualche passo verso la scrivania, sfioro con la punta delle dita il legno scuro, la sua poltrona, la tastiera del computer. Tutto qui dentro è una parte di Christian, è come se lui fosse qui in ognuno di questi mobili, in ognuno di questi oggetti. Mi volto ad osservare la macchia di caffè sulla parete, un’ombra scura dai contorni frastagliati che mi riporta alla paura che ho provato quando ha scagliato la tazza contro il muro. Poi gli occhi mi cadono sulla scrivania: la cornice con la mia foto e quella con noi due insieme, ci sono anche dei post-it con il logo della GEH, qualche busta, inviti per eventi pubblici, e gettato lì come dimenticato un biglietto da visita realizzato in un’elegante carta pergamena; in un raffinato carattere corsivo il nome e i titoli di una donna.
Amelia Lang
Program Manager & Solution Development Manager
B&T
Los Angeles
Mi sento un po’ gelosa di questa sconosciuta, sicuramente ha trascorso del tempo con Christian quando era a Los Angeles e, conoscendo l’effetto che ha sulle donne, sono sicura che lei avrà notato il suo sex-appeal, la sua straordinaria bellezza e la genialità. La immagino alta, bella, vestita in maniera impeccabile, sicura di sé e intraprendente, una che non si fa tanti scrupoli e se vuole un uomo se lo prende, libero o sposato che sia. In un istante mi rendo conto di quanto possa essere fervida la mia immaginazione: mi sono creata un intero film a partire da un semplice biglietto da visita; questa Amelia potrebbe essere anziana, magari nonna, anche poco attraente, e per niente interessata a mio marito, se non per questioni prettamente lavorative. Rimetto a posto il pezzo di carta ed esco dalla stanza. Penso che andrò a letto, leggerò qualcosa e poi cercherò di dormire. Sono sotto le coperte nella nostra camera, inizio a pensare al rapporto che ho con Christian, a quello che io voglio da un legame sentimentale serio come dovrebbe essere il nostro. Presto arrivo a una conclusione chiara, almeno su un punto. Io ho bisogno di una mente più adulta, di un uomo forte, di un amante che sappia guidarmi nell’amore, o anche crescere insieme a me nell’amore, ma ciò di cui non ho bisogno è un altro padre, mentre Christian spesso si comporta con me come un padre apprensivo. Ho bisogno di costruire autonomamente la mia vita per poter sopportare che lui prenda ogni genere di decisione che mi riguarda personalmente. Il mio impeto a crescere e a vivere intensamente è così potente che non posso resistergli: voglio amare mio marito, ma voglio anche lavorare e realizzare me stessa. E con questa nuova consapevolezza mi sento più calma; nonostante lui mi manchi molto, sono sempre più convinta di aver fatto bene a chiedergli di stare lontani per un po’. Devo organizzare la partenza per la Georgia, in realtà non voglio perdere giorni di lavoro, cercherò di far coincidere il viaggio con il weekend, anzi mi sembra che siano stati programmati dei lavori di ristrutturazione alla Sip, perciò andrò quando la casa editrice sarà chiusa. Aver preso queste decisioni mi consente finalmente di prendere sonno senza altri pensieri, per oggi.
Sono qui di fronte alla finestra con in mano un bicchiere di brandy, osservo i grattacieli che brillano, in fondo anche un pezzo dell’Escala. Chissà cosa sta facendo Ana in questo momento, è la prima sera che non stiamo insieme dopo le sue dimissioni dall’ospedale. L’aspetto più terrificante di tutta l’esperienza con lei è che non riesco più a ritrarmi come prima, a chiuder fuori il mondo e diventare sordo, cieco, per richiudermi in me stesso, per sfuggire alla realtà, come facevo prima. Non posso non pensare a lei, sono ossessionato dalle preoccupazioni per la sua sicurezza, dall’ansia per i pericoli che potrebbe correre ogni giorno; terrorizzato al pensiero che potrebbe non volermi più. Dopo una vita trascorsa a tagliarmi fuori dai sentimenti, nel tentativo di sfuggire ad altro dolore, ora mi sento completamente indifeso, esposto alla sofferenza più grande che potrei immaginare, perdere Ana. Il cuore mi dice che lei tornerà da me, mi ha detto di prendere alla lettera le sue parole e, se lo faccio, mi convinco che tra qualche giorno lei verrà a cercarmi e a dirmi ancora quanto mi ama; ma la ragione non è altrettanto ottimista e mi rammenta sempre lo schifo che mi porto dietro e mi dice che lei non potrà più accettarlo. Forse mi sono solo illuso che tutto potesse tornare come prima, che lei potesse ricominciare ad amarmi di nuovo “incondizionatamente”, come amava dire lei.
Sei stato fortunato una volta, non potrà succedere ancora, Grey. E neanche te lo meriti.
Forse è un’altra occasione che mi è stata offerta per liberarla di me, per lasciarla libera di vivere una vita normale con un uomo normale.
Se la amassi veramente, dovresti avere il coraggio di lasciarla andare. In fondo, i pericoli che ha corso, Leila, il ricatto e l’aggressione di Hyde, il coma, non ci sarebbero mai stati se non ci fossi stato tu nella sua vita. Lei starebbe meglio… sarebbe molto più al sicuro se non ti avesse mai conosciuto.
Resto così tanto a rimuginare che non so neanche che ore siano. È molto tardi, dovrei dormire almeno un po’. Mi metto a letto, lo stesso letto in cui abbiamo dormito e fatto sesso la notte dopo il ballo in maschera e anche la mattina dopo, quando per la prima volta ho fatto davvero l’amore con lei, in modo dolce e lento, dopo che per la prima le ho detto che la amavo. Ma perché sono venuto in questo albergo? Ci sono troppi ricordi qui. Fisso il soffitto per ore, ore di dolore così vivo e forte da farmi temere che potrebbe distruggermi per sempre, cado in uno strano stato letargico, di dormiveglia. È come se qualcosa si fosse spezzato dentro di me. Ho smesso di sentire dolore e piacere. Sono diventato insensibile.
Mi sveglio molto presto e decido di andare nella palestra dell’albergo a sfogarmi con un po’ di esercizio fisico. Oggi è sabato e, dopo aver fatto due ore di allenamenti, mi chiedo come trascorrerò questi due giorni, visto che non devo andare in ufficio. Devo trovare qualcosa con cui tenermi impegnato, potrei anticiparmi un po’ di lavoro. Tutto pur di non rimanere a torturarmi pensando ad Ana, per distrarmi da questo dolore che mi attanaglia lo stomaco al pensiero che devo stare lontano da lei.
Mentre sto facendo colazione in camera, squilla il telefono, è mia madre.
«Ciao, Christian.»
«Mamma, ciao.»
«Come va?»
«Ah… ok.» Cerco di essere convincente, non so se ci sono riuscito, ma mia madre sembra non accorgersi della mia esitazione o fa finta.
«E Ana? Sta bene?»
«Sì, certo.» Un istante di silenzio.
«Ti ho telefonato per invitarvi a pranzo domani.»
«Non lo so… Ana potrebbe stancarsi.»
«Saremo solo io e tuo padre perché Elliot e Kate non sono in città, Mia ha un appuntamento con alcuni amici, perciò sarà una cosa tra di noi, molto rilassante, non c’è rischio che Ana si stanchi.»
«Forse è meglio di no, mamma.» E adesso che scusa mi invento, non voglio dire la verità.
«Perché è successo qualcosa?» Adesso non la ferma più nessuno.
«No, mamma, non è successo niente.»
«Mi puoi passare Ana, per favore?»
Cazzo! No!
«No… non… può venire al telefono in questo momento.» Sono troppo sconvolto, non so se potrò mentire in maniera convincente.
«Perché?»
«Sta… ancora… sta dormendo…»
Cazzo! Avresti potuto trovare una scusa più credibile! La doccia, magari.
«Christian Trevelian Grey, smettila di balbettare e dimmi la verità. Dov’è Ana?» Un lunghissimo silenzio.
«Christian, sto ancora aspettando.»
«Mamma…»
«Cosa, Christian? Mi vuoi dire cosa è successo, inizio a pensare al peggio.»
«Ana non è qui con me.»
«E dov’è?»
«Lei è all’Escala, io sono al Fairmont…»
«Cosa? L’hai lasciata? Hai lasciato tua moglie incinta?»
«No, mamma, non l’ho lasciata… Al contrario.»
«Come sarebbe a dire?»
«È complicato, mamma, non ne voglio parlare.»
«Senti, meglio che te la fai venire la voglia di parlarne perché non ti lascerò in pace fino a quando non mi racconterai tutto. Intesi?»
«No, non per telefono almeno.»
«D’accordo. Ne parleremo domani quando verrai a pranzo.»
«E va bene. Però promettimi che non ne parlerai con nessuno, neanche con mia moglie, almeno finché non ci saremo visti domani.»
«E sia. Spero che tu non abbia fatto qualcosa di irreparabile…»
«A domani, mamma.»
«A domani, Christian, ti voglio bene.»
«Anch’io.»
Cristo Santo!
Finisco la mia colazione e poi telefono ad Ana.
«Christian, tutto bene?»
«No, niente va bene, perché noi non siamo insieme.»
«Christian! Per favore! Non parliamo sempre delle stesse cose!»
«Va bene, va bene… avevo voglia di sentire la tua voce… mi manchi.»
«Anche tu mi manchi, ma non rendiamo le cose più difficili. Per favore.»
«Cosa stai facendo?» Mi sforzo di parlare con un tono più neutro.
«Ho appena finito di fare colazione e adesso forse mi prenderò un buon libro e trascorrerò la mattinata a leggere. Non c’è niente di meglio per schiarirsi le idee. E tu cosa fai?»
«Anch’io ho appena finito la colazione, poi lavorerò un po’. Ho appena parlato con mia madre…»
«Gliel’hai detto?»
«Non avrei voluto, ma non mi ha lasciato altra scelta. Voleva che andassimo a pranzo da loro domani e ha insistito parecchio, pretende che domani le racconti tutto.»
«Mi dispiace.»
«Sì, anche a me.» Sospiro pesantemente. «Spero che tutto questo serva a qualcosa… spero che questo sacrificio serva veramente a qualcosa, Ana.»
«Christian, abbi un po’ di fiducia… io ho già fatto chiarezza su alcuni aspetti.»
«Davvero? E posso sapere su cosa?» Il mio tono forse risulta un po’ sarcastico, nonostante io cerchi di moderarmi.
«Sì, certo, ma non adesso.»
«Mi fa star male sapere che hai bisogno di starmi lontana per poter riflettere su noi due.»
«Lo so, ma non sarà per sempre. Ok?»
«Ok.» Seguono alcuni secondi di silenzio. Nella mia testa solo una frase che voglio dirle da quando ho digitato il suo numero. Devo dirla.
«Ti amo così tanto, piccola… ti amerò per sempre… qualunque cosa accada io ti amerò per sempre.»
«Lo so. Anche io ti amo.»
Il nodo che mi stringe la gola si ingrossa ulteriormente, impedendomi di proferir parola. Tossisco per allentarlo un po’.
«Ci sentiamo domani?»
«Sì, certo.»
«Ciao.»
«Ciao.»
Lancio il telefono sulla scrivania e mi passo furiosamente entrambe le mani tra i capelli, espirando forte.
Come posso farcela senza di lei? Devo fare qualcosa per distrarmi da questo pensiero fisso, altrimenti impazzirò.
Chiamo Elliot, vediamo se ha voglia di fare qualcosa con me oggi. Mio fratello mi risponde che sono fortunato perché Kate è stata chiamata al giornale per una specie di emergenza. Non mi sa dire quale grande nome del mondo degli affari sarà qui nei prossimi giorni e deve pianificare un incontro. Perciò decidiamo di andare a pesca. Per un attimo penso di invitare anche Ray, ma è un’idea che ricaccio subito perché poi mi troverei costretto a dirgli di Ana. Andare a pesca è l’occupazione ideale per come mi sento: ho bisogno di svagarmi, ma possiamo evitare di parlare perché dobbiamo aspettare in silenzio che i pesci abbocchino. Peccato che mio fratello non abbia nessuna intenzione di stare zitto, soprattutto durante il tragitto in macchina. Mi chiede di Ana e sono costretto a dargli una versione attenuata dei fatti e, quando gli faccio capire che l’argomento non mi è gradito, è abbastanza furbo o gentile da cominciare a canticchiare.
Dopo aver lasciato Elliot nell’appartamento di Kate, rientro e mi precipito nella doccia. Ci voleva questa uscita, almeno mi sono impegnato in un diversivo, anche se un angolo della mia mente è sempre occupato dal pensiero di mia moglie. Poi, prima di cena, mi viene voglia di suonare qualcosa al pianoforte che ho richiesto espressamente nella mia suite. Da quando avevo sei anni, suonare è l’attività che più mi aiuta, quando le tenebre avvolgono inestricabilmente la mia anima. Non appena concludo l’esecuzione del Rondò per pianoforte e orchestra K 382 di Mozart, squilla il mio cellulare, mi precipito con la speranza che sia Ana, invece, è un numero che non conosco, lo lascio squillare ancora, chiedendomi chi possa essere.
«Pronto?»
«Mr. Grey?»
«Chi parla?»
«Mr. Grey, sono Amelia Lang.» L’immagine di una dei manager di maggior prestigio di Los Angeles si fa strada nella mia mente: alta, sicura di sé, arrogante, sin troppo intraprendente; è attraente e mi è sembrata interessata e… non so… ho avuto l’impressione che conoscesse certi ambienti di Seattle, quelli che frequentavo prima. Mi ha detto che conosce Elena e ciò ha confermato i miei sospetti. Ma cosa vorrà a quest’ora di sabato sera? Dobbiamo incontrarci lunedì per una transazione, ma adesso? Dopo i convenevoli di rito, comincio ad averne abbastanza e vado al dunque.
«A cosa devo questa piacevole sorpresa, Amelia?» Sì, piacevole come una tazza di caffè condito con il sale.
«Sono appena arrivata a Seattle e, dato che non conosco molto bene la città, mi chiedevo… se lei potesse farmi da Cicerone.»
«Non credo che… mi dispiace, ma io e mia moglie abbiamo un impegno a cui non possiamo mancare, anzi stiamo proprio per andare.»
«Ah, e si tratta di un evento pubblico? Perché se è così, potrei raggiungervi; avrei molto piacere di conoscere sua moglie, so che è una ragazza incantevole.»
Se la conoscessi bene, non lo diresti, perché ti farebbe passare la voglia di provarci con me.
«Sì, lo è, indubbiamente… In realtà si tratta di una festa privata, una cosa in famiglia.»
«Vorrà dire che stasera mi dovrò accontentare del bar dell’albergo. Anzi, alloggio all’Hotel Bellevue, perché domani non viene a trovarmi? Ci sono delle splendide piscine e campi da tennis, mi piacerebbe sfidarla… ah, naturalmente può portare anche sua moglie, potremmo fare un torneo a tre.»
Sì, come no. Ana ti metterebbe immediatamente fuori gioco.
«Mi dispiace, ma abbiamo altri programmi per tutta la giornata domani.»
«Mi adatterò a fare qualcosa da sola, allora.»
«Ma non mi aveva detto di conoscere delle persone in città? Anche Elena Lincoln, mi pare, no?»
«Sì, ma nessuno che sia neanche lontanamente paragonabile all’affascinante e carismatico Mr. Grey.»
«In realtà non sono molto divertente, non sono uno di compagnia.»
«Questo dovrebbe lasciarlo decidere a me, non crede?»
«Adesso, mi scusi, Amelia, ma devo proprio andare.»
«Certo, mi scusi se l’ho importunata. Spero di non averle creato problemi con sua moglie.»
«Problemi?»
«Questa telefonata, spero non l’abbia infastidita. Non è gelosa? Io al suo posto sarei molto gelosa.»
Se solo sapessi quanto è gelosa Ana! E ciò che è capace di fare per difendere il suo uomo dalle grinfie di una predatrice come te! O forse dovrei dire ‘era capace di fare’? Potrebbe restare indifferente di fronte ad una donna che mi fa delle avances così esplicite?
«Ah ah ah, Amelia, lei ha davvero un gran senso dell’umorismo.»
«E già… buona serata, Christian.»
«Grazie, buona serata anche a lei. Ah, la saluta anche mia moglie: è qui davanti a me.» E chiudo per non darle possibilità di dire altro, senz’altro l’ho lasciata a bocca aperta.
Dio, ma non la finiva più? Quante cazzate mi sono dovuto inventare per scaricarla con un minimo di garbo! Il fatto è che dovrei tenermela buona almeno fino a quando non concludiamo l’affare. Spero che abbia la decenza di non insistere perché in quel caso dovrei essere più esplicito.
Dopo cena e dopo aver dato un’occhiata ad alcuni titoli in borsa, decido di fare una doccia e di mettermi a letto anche se so che non riuscirò ad addormentarmi tanto facilmente. Mi giro e mi rigiro nel letto. Anche se per anni ho dormito sempre da solo, ora il letto mi sembra così vuoto e freddo senza di lei. Un senso di solitudine opprimente mi dà un peso sul petto… così forte che non so come liberarmene. Lo sento per tutto il giorno incessantemente, ma la notte mi fa così male che quasi soffoco. Ho vissuto tanti anni da solo nel mio attico enorme, ero solo, ma mai mi sono sentito così solo e infelice come adesso… adesso che ho conosciuto Ana, adesso che lei mi ha fatto vedere quanto può essere bella la vita, adesso che mi ha fatto conoscere l’amore, quello vero ed eterno, adesso non potrei mai più riabituarmi alla vita di prima… non potrei riabituarmi alla vita senza di lei. Mi manca… Dio, quanto mi manca! Mi manca tutto di Ana: la sua voce dolce, le sue osservazioni intelligenti e spiritose, il suo sorriso complice e malizioso, il suo sguardo ingenuo eppure così intenso e acuto, il suo odore, i suoi baci, il suo corpo… il calore del suo corpo nudo sotto di me… o sopra… se ripenso a come reagisce ad ogni mio bacio, ad ogni mio tocco, persino ad un mio sguardo… Cristo! Non ce la posso fare! Non posso resistere senza di lei! Ho una tale voglia di averla qui, di baciarla, di fare l’amore con lei. Chissà se è lo stesso per Ana?
Come se non bastasse, il mio uccello non ne vuole sapere di collaborare e restarsene buono, al pensiero di lei mi è venuta un’erezione… dolorosa. Mi rigiro nel letto, mettendomi a pancia in giù e affondando la faccia sul cuscino; mi strofino contro le lenzuola come se ci fosse lei sotto di me, ma è meglio che mi fermi perché mi fa stare anche peggio: la mia eccitazione è aumentata e non ho modo di darle sfogo… non ho nessuna intenzione di masturbarmi. Basta, mi devo alzare, guardo la sveglia, sono le 1,41. Cosa posso fare per placare il mio corpo e la mia anima? Solo lei potrebbe ridarmi la pace. E all’improvviso, un’idea: andrò all’Escala, voglio vederla, farò in assoluto silenzio, non si accorgerà neanche di me. Indosso una tuta e scarpe da ginnastica, prendo il cellulare. Le chiavi del suv e sono già fuori dalla suite. Neanche il tempo di arrivare all’ascensore che Taylor, che alloggia in una stanza vicina, mi raggiunge, senza che io lo abbia chiamato. Gli dico che può restare, ma insiste per accompagnarmi e io non ho certo voglia di discutere, mi chiede se ho bisogno di qualcosa e io mi invento una scusa, gli dico che mi serve una cartella di documenti che ho lasciato nel mio studio a casa. Lui, una volta alla reception, si occupa dell’auto, però non lo lascio guidare, non riuscirei a restare fermo mentre lui guida, devo tenermi impegnato. A quest’ora le strade sono sgombre e in pochi minuti siamo arrivati, porto la macchina in garage ed entro in ascensore.
E se Ana si svegliasse? E se, vedendomi, si arrabbiasse perché non sono riuscito a mantenere la promessa di restare lontano da lei? In realtà mi ha detto che ci saremmo potuti vedere, ma farlo così mi sembra di ingannarla. Continuo a rimuginare, a chiedermi se sia il caso o no, ma quando le porte dell’ascensore si aprono, mi lancio dentro l’appartamento. Devo vederla! Ho sempre amato guardarla dormire. Nella sala d’ingresso ci viene incontro Sawyer, che è stato avvisato da Taylor, dopo il solito saluto formale, chiede se può essere utile, ma dato che io rispondo che non ho bisogno di niente, si ritira insieme a Taylor. Dovrei prendere qualcosa dal mio studio, solo per non farmi prendere per pazzo dal mio personale, ma decido che lo farò dopo. Voglio vedere Ana. Con passo felpato mi avvio verso la nostra camera da letto, apro la porta cercando di far meno rumore possibile, un fascio di luce dal corridoio illumina la stanza e la vedo, sotto le coperte, richiudo la porta e, dopo che i miei occhi si sono abituati al buio riesco a vedere con la luce che proviene dalla grande finestra. Mi avvicino al letto e la guardo: i suoi capelli scuri e fluenti sono sparsi sul cuscino quasi ad incoronare il suo viso, la sua pelle candida, le sue labbra rosee si vedono distintamente. È così bella! Ogni volta che la vedo mi sembra più bella! Il solo guardarla mi rende calmo e allo stesso tempo intensifica il fuoco che arde nel mio cuore. Una fiamma che mi riscalda e mi dà pace.
Se penso che porta in grembo mio figlio… un’emozione grandissima mi assale… come farò?
Non riesco a staccare lo sguardo, prendo la sedia imbottita e la avvicino al letto, così potrò restare ancora un po’ con lei. Percorro la stanza con lo sguardo, i miei occhi si posano sul comodino dove c’è un libro che nel buio non riesco a distinguere, lo prendo e con un certo sforzo cerco di leggere il titolo, David Copperfield, lo rimetto dov’era. Mi ha detto, infatti, che avrebbe trascorso il pomeriggio a leggere; evidentemente ha continuato anche a letto.
Chissà se anche lei sente la mia mancanza come io sento la sua?
Continuo ad osservarla finché non si muove appena, resto immobile, non vorrei disturbarla anche con un piccolo movimento e fortunatamente non si sveglia, ha solo cambiato posizione, girando il viso verso di me. Resto qui non so ancora per quanto tempo, poi decido che è meglio andare. Rimetto la sedia al suo posto e… non resisto: le poso un piccolo, delicato bacio sulle labbra, pregando dentro di me che non si svegli. Sembra che le mie preghiere siano state ascoltate: lei aggrotta un po’ la fronte ma continua a dormire, così posso uscire. Mi dirigo nello studio dove prendo una cartella a caso, poi chiamo Taylor comunicandogli che ho finito e, pochi minuti dopo, siamo di ritorno al Fairmont Olympic. Dico al mio braccio destro che devo studiare quei documenti e gli consiglio di andare a dormire per qualche ora, visto che sono le tre e mezza passate.
Bellissimo ed intenso grazie
Grazie a te, Paola. 🙂
Fantastico è dir poco!
Questa Amelia non mi sta affatto simpatica, non per niente è amica della cara Mrs Lincoln..
Grazie Andromaca💕
Amelia è una predatrice, cara Feds. Grazie mille. 🙂
Sempre bellissimo e ……
Grazie, Daniela, ma volevi aggiungere qualcos’altro?
Scusa il ritardo ma nn ho avuto tempo volevo chiederti ma pubblicarlo su carta sarebbe troppo bello x noi parlo anche a titolo di alcune mie colleghe che ti seguono . Un abbraccio sei bravissima
è molto bello ma mi sa mi sa che stai x sferrare un altro colpo di scena con amelia brava andramaco xero almeno x il prossimo capitolo scrivi un qualcosina in più cosi l attesa sara piu leggera cosi invece siamo ancora sulle spine baci
p.s volevo salutare anche anita che come te e bravissima nelle sfumature di cristian brave ragazze andate cosi
Grazie mille Mariarca 🙂 Andromaca vado a leggere il tuo capitolo visto che ieri sono crollata in anticipo e ho fatto in tempo solo a postarlo 😉 Baci a tutte, girls!
Be’, ma è proprio quello che voglio tenervi sulle spine LOL.
Grazie, Mariarca, pensi che ci sarà un colpo di scena? Vedremo. 😉
Mi angoscia saperli separati 🙁 Non mi piace molto questo e poi ora anche il suo vecchio stile di vita…
Anch’io sto male a scrivere di loro separati, ma penso anche che un allontanamento serva a dare una scossa a entrambi e a far capire un po’ di cose soprattutto ad Ana. Ciao, Chiara.
Mamma mia quanta tristezza nel cuore del nostro amato C…basta ho deciso vado a consolarlo io…..hihihihisogna Tina sogna…che tenerezza quando la osserva dormire e la vede così bella e il pensiero che porta suo figlio in grembo, mi fa sciogliere ,quasi quasi vado al bar e ordino un Christian Grey..che dite me lo serviranno con ghiaccio ???…che dire a te Andromaca se non che diventi sempre più brava e rendi questa storia sempre più intrigante?? Grazie davvero a te e ad Anita perché con i vostri racconti mi fate tanta compagnia e in questi giorni ho bisogno più che mai di “tenere ” la mente occupata…baci a tutte
Io ti ringrazio immensamente, Tina. Se posso essere in qualche modo di sollievo e distrazione, mi fa sentire anche utile, però mi dispiace che tu stia attraversando un periodo che da quello che capisco è difficile. Ti auguro con tutto il cuore che vengano tempi migliori, ti abbraccio. Ciao
mamma mia quanta tristezza, anche se un momento di svolta ci voleva ma spero duri poco, mi fa male questa separazione. Alla prossima settimana Andromaca, hai regalato altre grandi emozioni XD buonanotte baci
Grazie tante, Ale. Io sono d’accordo con te un punto di svolta ci voleva per far capire certe cose ai nostri amati C e A. Ciao 🙂
Accidenti a te e ai miei deboli condotti lacrimali :'(
Saperli separati mi spezza il cuore 💔
Lui poi è così dolce e innamorato perso, la va a guardare mentre dorme <3 ci può essere qualcosa di più bello??? Io non credo…
Chi sarà mai questa Amelia??? Che cosa vuole??? Posso già picchiarla selvaggiamente??? 😡
Già che è amica di Elena dice tutto…
Grazie Andromaca per questa storia meravigliosa <3
Ps: Tina tutto ok??? Il tuo commento mi ha lasciata un po' turbata… Ti mando un forte abbraccio 💕
Ciao, Rosy. Sì, la scena in cui C va a guardarla mentre dorme piace anche a me, dice tutto l’amore e il bisogno che ha di lei. È struggente.
Eh, Amelia, Amelia, lei ci sta provando sfacciatamente.
Grazie. 🙂
Ciao adromaca, a da poco che leggo questi racconti…..e sono bellissimi, xro vorrei sapere il seguito quando viene publicato?
Cara Margherita, ti rispondo io perché capito qui per caso… 🙂 Andromaca pubblica tutti i giovedì sera 😉
Fantastico come sempre!!!
Mi dispiace un po per Christian che é solo,ma se l’é cercata!
E poi é uscita quella troi…Donna,che mi sta nettamente sulle scatole,se conoscesse Ana non credo che farebbe tanto la “galletta” magari le fa un discorso come quello a Gia,oppure le lancia in faccia un drink.
Comunque bravissima cara <3
Grazie, Chloe, sono d’accordo, Amelia si meriterebbe una bella lezione, ma vedremo. Grazie ancora, baci
ragazze a me mette tanta tristezza il pensiero di vederli separati mi spezza il cuore nn ce la posso fare io sono per cuori e fiori sempre….cmq e stupenda questa visione della storia sei bravissima A.
Grazie davvero, Mary,
Christian mi commuove quando riflette sul suo stato, pensando di dover lasciare andare Ana per il suo bene. Tutto è triste in questa situazione. Anche la telefonata con la madre mi ha fatto scendere qualche lacrima.Povero Christian, che tristezza che ha nel cuore!!!Mi auguro che la lontananza non possa causare qualche incidente di percorso, soprattutto dopo la telefonata della nuova intrusa.
Andromaca, sei favolosa. Mi piace tanto questa storia e, ora, sta diventando sempre più intrigante.
Mi piace molto quella foto e quell’uomo che hai messo di Christian alla finestra dell’albergo, mentre pensa alla sua amata.
Andromaca, vedo che ci provi sempre a rinnovare le ferite del passato, vero?. Sai bene a cosa mi riferisco. Credo proprio che il primo amore …….. Un abbraccio affettuoso a te e tutte le ragazze del blog. Buon fine settimana.
Grazie, Ida, tu sei favolosa.
I nostri amati A e C devono soffrire un po’. Forse.
Sapevo che avresti notato quella foto, il fatto è che la ferita per me è sempre aperta, senza nulla togliere a Dornan, ma ogni tanto mi piace rendere omaggio al nostro amato Charlie. Non smetterò mai di chiedermi come sarebbe stato lui nel ruolo. Basta, non voglio annoiare nessuno con questi rimpianti. Un abbraccio e grazie ancora. 🙂
Capitolo molto intenso… veramente emozionante, bravissima!
La storia vista dal punto di Christian è più struggente… forse perchè non è stato lui a prendere questa decisione.. Ana mi è sembrata più razionale del solito, molto più controllata. Se ripenso alle prime pagine del Nero e alla sua disperazione, qui sembra quasi un’altra persona. Forse perchè in questo caso sa che la cosa è momentanea e quindi non si dispera più di tanto.
In ogni caso, già non sopporto Amelia.. che gatta morta!!! Non vedo l’ora di sapere la reazione di Ana 😉
La scena finale è semplicemente stupenda! è così tenera e dolce che mi ha fatto venire le lacrime agli occhi.
Non vedo l’ora di leggere il prossimo 🙂
baci <3
Christian è combattuto: se lasciasse spazio al suo istinto, rinchiuderebbe Ana all’Escala e butterebbe la chiave; ma se, come sta facendo, riuscisse a far prevalere la razionalità, le darebbe lo spazio di autonomia che lei chiede. Ci sta provando: cerca di tenerla al sicuro, lasciandole una certa indipendenza, anche indipendenza da lui. Come ho già scritto anche a me piace la scena finale, mi è piaciuto molto scriverla. Grazie mille, Lea. 😊
brava andramaco hai buttato il guanto della sfida è noi siamo pronte ad accettarlo solo una cosa x il prossimo facci sognare è scrivi qualcosa in più ok so che lo farai x quello che ho letto mi sono resa conto che tu ci sai fare quindi aspettando con ansia giovedi mi raccomando illuminaci ok un bacio andramaco
Sì, una sfida anche con me stessa. Ti ringrazio per quello che dici, ma fare capitoli più lunghi non è sempre possibile. Ti devo rispondere come prima, vedremo. LOL
PS anche tu ci sai fare: mi hai fatto cambiare sesso in un colpo solo. LOL 😉
oh scusami quando scrivo vado di fretta xerchè sono mamma ho 2 bambini è credimi tutto quello che faccio lo faccio sempre con molta fretta solo il libro ho i tuoi capitoli mi tengono calma credimi x me è tutto nuovo ma allo stesso tempo nn riesco a farne a meno grz sei sempre efficiente lo so che scrivere di più è difficile xerò x noi è un modo x staccare la spina almeno lo è x me mi sento dinuovo un adolescente che sogna anvhe se la mia vita è piena di cose i figli sono l amore più grande a questo mondo ho anche un uomo speciale al mio fianco xerò sognar non costa nulla ed è bello che ogni tanto la mente viaggi al di là della routin quotidiana ti rgz ancora è ti rinnovo l invito a farci sognare un bacio andramacaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Non ci pensare, io stavo scherzando, mi sono fatta quattro risate, le mie LOL.
Evadere dal tran tran quotidiano è indispensabile per non morire di stress. Ciao
Aspetto con ansia il prossimo capitolo, sto per impazzire perché ancora non stanno insieme 🙁
Alla prossima settimana allora. Ciao 😄😃😀
Ma quanto è dolce Christian che per vederla va a trovarla di notte per non far arrabbiare Ana..è troppo troppo tenero! <3 quanto amore e dolore che traspaiono dai suoi pensieri e dalla sue parole..è un marito devoto e non vuole perdere l'amore della sua vita!colei che ha stravolto il suo mondo e l'ha fatto risorgere 🙂
Posso prendere a calci quest'Amelia?no perchè già mi sta sulle scatole..associarla ad Elena fa sempre un certo effetto!spero che non combini niente questa strega perchè le faccio fare una brutta fine 😀
Bravissima Andromaca..la storia sta prendendo una piega più movimentata 🙂 se i nostri cucciolotti non soffriranno tanto e tutto si risolverà per il meglio sono pronta a leggere tutto 😀 <3
Grazie, Cri. Sono d’accordo, Christian è dolcissimo così agitato, insicuro e spaventato a morte.
Amelia ci prova, e chissà cosa otterrà?
Baci 😃
Si mi piace tantooooooooo e Ana gelosa è meravigliosa e la tenerezza di C quando la guarda dormire WOW brava come al solito. A presto😘 e Tina io sono qui qualsiasi cosa x te ci sono😘😘😘😘😘
Grazie mille, Loredana, buonanotte
😊
Ragazze grazie apprezzo il vostro sostegno…giovedì devo fare un piccolo intervento niente di grave x carità ma sto diventando matta tra analisi lavoro figli ..meno male che sono sempre positiva e allegra e vedo il buono in tutte le cose ..periodo no …ma voi mi fate davvero tanta tanta compagnia , leggere i vostri commenti mi fa pensare che in qualche modo ci conosco un po’ tutte…vi abbraccio
Avere un carattere positivo come il tuo aiuta moltissimo nei momenti difficili. Sei grande!
In bocca al lupo! Siamo con te!
💓 💗 ❤️💕💞
<3 <3 <3
Andrà tutto bene e noi ti aspetteremo proprio qui <3<3<3
in bocca al lupo 😉
In bocca al lupo, Tina. Ti siamo vicine.
Tranquilla Tina noi siamo tutte con te. Ti aspettiamo presto. Un abbraccissimo 😍😍😍
Carissima Andromaca adoro questa ff anche se non commento mai per mancanza di tempo, mi piace anche quella di Anita ma devo dire che di ff dal punto di visti di C.G. ne sono state scritte parecchie invece scrivere una versione alternativa è decisamente piu intrigante. Ora però avrei 2 domande da fare:
1) Il fatto che tu abbia quasi dato lo stesso nome della moglie di Jamie alla predatrice è un caso oppure è un’allusione?
2) Di quanti capitoli è composta questa ff,? perche siamo già al 32° e vorrei sapere quanto dobbiamo ancora soffrire
Un bacio a tutte.
Grazie, Danielle, so che ci sono parecchi lettori che non commentano e perciò voglio approfittare dell’occasione per ringraziare con te anche tutti gli altri/e. È confortante sapere che ci siete e che ci seguite con regolarità.
Ora per rispondere alle tue domande, 1) francamente, quando ho deciso il nome, non ho pensato per niente alla moglie di J D, anzi appena me ne sono ricordata, avrei voluto cambiarlo, ma ormai mi ero affezionata a quel nome e ho deciso di lasciarlo: mi sembra perfetto per l’idea che mi sono fatta del personaggio. 2) non so quanti saranno ancora i capitoli perché non ho ancora finito di scrivere, sono avanti di qualche capitolo che è sempre da sottoporre a revisione, ma non riesco a quantificare al momento; posso dirti che siamo ben oltre la metà.
Grazie ancora, ciao
Come ho già detto più volte qui scrivono dei veri e propri talenti che forse dovrebbero pubblicare perche veramente brave sia Andromaca che Anita .ci devo chiedere un favore io sono una grossa divoratrice del genere erotico anche se il tipo della libreria dove acquisto mi guarda sempre con il sorrisino …..ma a me non me ne frega niente del giudizio altrui non leggero la Treccani ma mi fanno stare bene ; comunque volevo domandarvi quando esce il 3 volume di Georgia Cates e anche il proseguo serie Collide sapete nulla.Saluti a tutte blog fantastica
Ciao Paola 🙂 Per la serie della Cates la data non è stata ancora definita…l’altra non la conosco…ma ti posto un link che potrebbe esserti utile 😉 Grazie per i complimenti comunque! Baci!
http://crazyforromance.blogspot.it/p/coming-soon.html
Carissima Paola, io ti ringrazio immensamente per aver detto che sono un talento e che dovrei pubblicare, la cosa mi emoziona tantissimo, anche se penso di non meritare un complimento del genere: una cosa è scrivere una ff, un’altra scrivere qualcosa di originale, mentirei se dicessi che non mi piacerebbe, ma mi sembra che sia troppo per le mie capacità. Be’, vedremo…
Visto che Anita ha già risposto alle tue richieste in modo più che esauriente, non mi resta che salutarti.
Grazie ancora
Mi piace molto, brava. Non vedo l’ora di leggere il prossimo capitulo. grazie
Grazie a te, Carol. 🙂
Ciao adromaca, a da poco che leggo questi racconti…..e sono bellissimi, xro vorrei sapere il seguito quando viene publicato?
Ciao, Margherita, benvenuta e grazie. I capitoli vengono pubblicati una volta a settimana, giovedì sera o la notte tra giovedì e venerdì. 😊
Questa Amelia già non mi piace x niente … Non porterà niente di buono secondo me ma spero di sbagliarmi !!!
Non mi piace sapere Christian e Ana separati, è una torturaaaaa !!!
Vediamo cosa accadrà sono curiosissima !!!
Ho letto il capitolo un po in ritardo ma non manco maiii !!!
Baci Andromacaaa 💟😘
Ciao, Sole.
Sì, Amelia non ci piace, questa era l’idea.
Non ti scusare se leggi in ritardo. Ti ringrazio di tutto tutte voi che leggete siete importanti per me perché mi incoraggia sapere che ci siete.
Baci
💟💟💟
ciao andromaca quando a che ora finisce l agonia verso che ora sara pubblicato il 33 capitolo grz p.s siamo impazienti come sempre
Ho già inviato il capitolo ad Anita. Se tutto è andato bene, non dovrebbe mancare molto, al più tardi intorno alla mezzanotte potrete leggere il capitolo 33. Ciao