50 sfumature di gelosia – Capitolo 3
ANASTASIA
Poggio le spalle al portone di casa, dopo averlo chiuso. Ma cosa ho fatto? Cosa è successo? Ho baciato Christian, un bacio davvero piccolo ma pieno di emozioni. Lui mi confonde, e per la prima volta, mi piace essere confusa. Mi ha detto che voleva baciarmi da tutta la sera e che sono attraente. Ma il suo silenzio dopo il mio rifiuto è stato micidiale. Mi sono sentita per tutto il tempo in colpa, mentre lui si comportava come se con quelle parole io gli avessi conficcato una lama al petto. Ma ho detto solo la verità: io ho il ragazzo ed è dentro casa mia ad aspettarmi! Apro la porta e non ho neanche il tempo di pensare perché José è seduto nel divano e mi sta guardando.
<<Dove sei stata Ana? >>
<<Mmh vediamo: dopo che mi hai lasciata sola a quel tavolo, sono tornata a casa!>>
<<Chi ti ha accompagnata? >>
<<Credo che tu conosca la risposta >>
Chiude gli occhi e inspira forte. Ha l’aria distrutta, e mi dispiace essere stata io a farlo stare così. Prima di essere il mio ragazzo era il mio migliore amico, quindi tengo a lui da molto tempo. Ma non doveva lasciarmi sola e, soprattutto, sola con lui.
<<Vuoi lui. È questo che vuoi?>>
<<Io nemmeno lo conosco. È assurdo che tu mi chieda questo>>
Non ho risposto alla domanda e in verità non riesco a rispondere neppure a me stessa.
<<Ti ha toccata?>>
<<Cosa? No.>>
Sono stata io a toccare lui, anzi sono state le mie labbra. Ma questa risposta ho deciso di tenerla per me. José si alza dal divano e si avvicina a me con un passo lento e impaurito. Alza la mano verso di me e mi tocca delicatamente la guancia, come se avesse paura di rompere la mia purezza. Ma io non mi sento pura! Mi sento sporca dentro, per un semplice bacio. Forse per me significa molto più di questo? Due secondi dopo ci troviamo l’uno nelle braccia dell’altra, in un abbraccio lungo una vita.
<<Perdonami Ana. Tu sei la donna più bella al mondo. E ovvio che quel ragazzo è attratto da te. Sei irresistibile>>
<<Non è attratto da me José, smettila >>
<<Mi perdoni? >>. Cambia argomento e io gli sono veramente grata per questo.
Lo guardo dolcemente e le mie labbra si scontrano con le sue. Ci baciamo come se fosse il nostro ultimo bacio. Un bacio triste, pieno di malinconia, da parte mia almeno.
<<Posso restare? >>
<<Si>>. E può farlo davvero.
Lo faceva già da prima di stare insieme, stavamo a guardare film fino a tarda sera e ci addormentavamo parlando. Allora non mi interessava stare con lui , ma lui era già ossessionato da me. Mi ha sempre trattata come una principessa ed è questo che mi ha convinta a provare a dargli di più.
<<Vado in bagno>> mi avvisa dopo avermi dato un caloroso bacio sulla fronte.
Io ne approfitto per andare in camera e mettermi comoda. Tolgo le scarpe e faccio scivolare giù i jeans. Sfilo la maglietta. Guardo per un attimo il mio riflesso esile allo specchio. Ho il colorito di un cadavere, bianco spento, ma non sarà così per molto. La prossima settimana andrò in Georgia, da mia madre. Infilo frettolosamente la tuta e la canotta e mi tuffo a letto. José entra in camera e a sua volta mi copia, togliendosi le scarpe e la maglietta, lasciando ampio spazio alla mia visuale. Ha un bel fisico il mio uomo! Si sdraia vicino a me, abbracciandomi a cucchiaio. Si muove spesso e io già so cosa ha intenzione di fare. Sento il suo sesso pulsare contro il mio sedere e la sua mano fa delle leggere carezze sul mio braccio. Due secondi dopo sono sotto di lui. I suoi baci si fanno sempre più aggressivi e più esigenti. Porta la mano sotto la mia canotta accarezzandomi il ventre, mentre le nostre lingue s’incontrano in una danza sensuale. La sua mano tocca il mio piccolo seno avvolgendolo a coppa. Lui ansima. Lui. Non io. Io sono una bambola inerme, che non prova niente. Fa scendere la mano verso la mia tuta, giocando con l’orlo. Io lo lascio fare. Il suo dito si addentra sotto le mie mutandine e sento che la sua intimità si fa sempre più dura contro la mia gamba.
<<No!>>
<<Perché Ana?>>
La sua voce è piena di disperazione.
<<Non voglio.. >>
Toglie di colpo la mano dai miei pantaloni e si sdraia di fianco a me. È stato rifiutato talmente tante volte che ormai ci ha fatto l’abitudine. Mi dà un bacio sulla guancia con estrema dolcezza ed è questo che adoro di lui.
<<Va bene, io aspetterò>>
Si poggia sul cuscino e pochi minuti dopo crolla in un sonno pesante. Mi lascia tra i miei pensieri e le mie paure. Non posso fare sesso con lui, io non lo amo. Non ancora. Ho sempre voluto perdere la verginità con l’uomo che amo. Forse è un ragionamento da principessa delle fiabe ma ho deciso così e non cambio idea. Per ora stiamo insieme così. Magari, più in là, sarò pronta ad amare José. Christian, invece.. perché è entrato nella mia vita? Non so come comportarmi. I suoi atteggiamenti mi hanno fatto riflettere su cosa voglio davvero. Stasera mi ha travolta come un treno e mi sono sentita viva. Sono confusa su José, su Christian, sul sesso. Ma devo riuscire a togliermi Christian Grey dalla testa. “Si, l’ho baciato ed era il mio bacio d’addio”. Vorrei solo crederci anche io…
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CHRISTIAN
Le 6:00 di un martedì di maggio. Non mi ero mai accorto che il tetto della camera del Heathman fosse così bianco. Sarò stato forse tutta la notte a fissare quel dannato soffitto. Sono a pochi chilometri da lei e mi ci è voluta tanta volontà per non andare a casa sua . Per trovare cosa? Lei è con lui. Dio sa solo cosa avranno fatto questa notte. Lei non ha ancora fatto sesso con lui, ma stanno insieme, quindi è una cosa che accadrà prima o poi. Solo il pensiero mi disgusta. Non posso pensarci più. Decido allora di andare a correre al parco, quindi metto tuta e scarpe, tiro su il cappuccio della felpa e scendo giù, avviando la chiamata.
<<Signore>>
<<Taylor.. vado a fare una corsa >>
<<Ma signore! Lei non mi aveva avvertito.. io.. mi dispiace! Sarò pronto a momenti >>
<<No, Taylor. Oggi no. Voglio stare solo >>
<<Ma signor Grey..>>
<<Torno tra un ora.>>
Chiudo la conversazione al BlackBerry e, dopo aver infilato le cuffie del mio iPod, svolto verso il parco. Il sole è già in cielo da un pezzo, ma la luce è ancora di quel chiaro meraviglioso. Nonostante sia presto, trovo delle persone al parco. Chissà se anche loro hanno passato una notte insonne come me! Correre mi gasa. Mi libera la mente. Ho già corso per quarantacinque minuti, mi merito un sorso d’acqua dalla fontana. Mi fermo e stiracchio la schiena. Una mano tocca il mio braccio e il mio corpo si volta automaticamente come se avesse sentito la sua presenza. Capisco cosa prova un bambino , a Natale, al momento di aprire i regali. Il suo sorriso si apre quasi fino a toccare le orecchie e i suoi occhi azzurri splendono ancora di più con la luce del sole. Tolgo le cuffiette dalle orecchie.
<<Ciao>>
Non potrei essere più felice.
<<Ciao Christian..> >. Toglie anche lei le cuffiette dalle orecchie. <<Sapevo che eri un tipo da corsa mattutina!>>
<< Io non avrei mai detto che tu lo fossi!>>
<< Perché? Non sono in forma forse? >> ridacchia.
<<Sei bellissima!>>. Lo è davvero.
Lei continua a sorridere e le sue guance si colorano di rosa e io faccio ancora fatica a credere che lei sia qui a guardarmi. Si.. è reale. Ha una coda alta che mostra il suo collo delicato. La canotta le stringe il petto e la scollatura lascia vedere generosamente la parte alta dei suoi seni stretti l’uno all’altro. Le sue gambe sono deliziosamente avvolti dai leggins che le scolpiscono ogni sua perfetta forma. Potrebbe essere più bella di così?
<< Come mai sei ancora qui?>>
Stringo gli occhi a fessura, non capendo. Lei chiarisce.
<< Qui a Portland!>>
<<Ah sì. Più tardi vado a prendere Elliot e tornerò a Seattle>>
<<Capisco>>
Sembra sollevata.
<<Io.. ehm.. ho il tuo foulard. Cioè era in macchina>>
<<Il mio foulard>>. Porta la mano in bocca, leggermente preoccupata.
<<È successo qualcosa? >>
<<Si, cioè adesso che so dov’è no. Ero convinta di averlo perso al locale. Quel foulard è un regalo di mio padre. Tengo molto a quel pezzetto di stoffa >>
<<Allora è stato un bene che io l’abbia custodito con cura per te>> sorrido.
Custodire? Volevo dire che ho tenuto in mano quel foulard tutta la notte, portandolo al naso di continuo. Ma ovviamente questa risposta l’ho tenuta per me. Non vorrei sembrarle un pervertito. “È quello che sei Grey “. Esatto, lo sono.
<<Magari potresti lasciarlo alla reception del Heathman>>. Prende fiato. <<Più tardi devo andare a lavoro e prima potrei passare a prenderlo>>
<<Certo.. o puoi passare adesso>> mi esce un filo di voce. Cosa cazzo le ho chiesto?
<<Adesso? >>. Sembra scioccata dalla mia richiesta. Io mi limito ad annuire. <<Sì, va bene. Se hai finito di fare il modello sexy che corre al parco!>>
<<Che vuoi dire?>>
Indica con un dito un gruppetto di ragazze.<<Mi sa che si sono godute lo spettacolo >>
<<Sei gelosa, miss Steele?>>
<<Potrei..>> sorride maliziosamente.
Potrei far vedere a te il mio spettacolo. Il mio amico, qua giù, ha un sussulto. Devo darmi una calmata.
<<Andiamo. Ho la macchina fuori dal parco!>> dice, risvegliandomi dai miei pensieri impuri.
Ci dirigiamo silenziosamente verso la sua auto. Io infilo le mani in tasca e mi limito a guardarla camminare. Mi regala di tanto in tanto dei piccoli sorrisi. Io ricambio volentieri fino a quando il mio sorriso si spegne trovatosi davanti ad un rottame azzurro.
<<Questa è la tua auto?>>
<<Non è una R8..>> dice lei scherzando.
<<Direi di no. Ma è sicura? Riesce a camminare? >>
Guardo sconvolto quel maggiolino azzurro, che risale sicuramente ai tempi del nonno del nonno di mio nonno.
<<Vuoi finirla o no? La mia Wanda è perfetta!>>. Dà un colpetto al tetto dell’auto. << Puoi sempre andare a piedi..>> continua, facendomi l’occhiolino.
Butto giù le braccia in segno di resa e entro in auto. C’è odore di lei qui dentro. Credo che sia afrodisiaco.
<<Pronto?>>
<<Sono nato pronto! >>. Sfodero la mia solita battuta e lei sorride scuotendo la testa.
No, in realtà non sono pronto! Guido sempre io e quando non lo faccio io, lo fa Taylor. Non mi fido, tanto meno di una donna e tanto meno di questa macchina. Mi metto velocemente la cintura e guardo lei che pare divertita da questo mio comportamento.
<<Sei troppo esagerato!>>
<<Tu non la metti?>> la guardo allarmato.
<<Ma l’Heathman è qui dietro!>>
<<Per favore..>>
<<Ooh….Sì, signore>> dice sbruffando.
“Sì, signore” sono le parole più belle che sono uscite fin ora dalla sua bocca. Perché non riesco a togliermi dalla testa questa ragazza? Certo averla qui accanto a me non mi aiuta. Tamburella con le dita sullo sterzo e mette spesso dietro l’orecchio una ciocca scappata dalla coda.
<<Ehm.. sai mi dispiace per ieri Christian >>. Si morde piano il labbro inferiore.
<<Per cosa?>>
<<Sai no? Per quel bacio.. io pensavo di essere carina>>
<<Non importa>>
No non importa. Quel bacio mi ha solo fatto pensare a te per tutta la notte.
<<Okay>>
E’nervosa. Si capisce. Si ferma di fronte all’Heathman. Sono sicuro che dopo questa volta non la vedrò più. Ho questa brutta sensazione. Voglio averla ancora per un altro po’ e poi per essere qui magari ha lasciato quel coglione, quindi potrei avere il via libera.
<<Sali? Non mi va di riscendere poi>>
<<S..sì>> balbetta.
È nervosa quanto me. Andiamo Anastasia, tu mi vuoi e io ti voglio. Facciamo finita questa storia una volta per tutte. Scendiamo entrambi dall’auto e lei consegna le chiavi al ragazzo del posteggio. La prendo per mano e lei si fa tirare fino agli ascensori. Le accarezzo le nocche della mano con il pollice, continuando a guardare di fronte a me le porte dell’ascensore che finalmente si aprono per farci entrare. Restiamo in silenzio, sbirciandoci con la coda dell’occhio e sorridendo ogni volta che ci becchiamo a guardarci. Lei stranamente non ha lasciato ancora la mia mano e io mi ritrovo ancora confuso da ogni suo atteggiamento. Cos’è questo? Un “sì ti voglio? ” oppure si vergogna semplicemente a lasciare la mia mano? Mi volto a guardarla. Lei ha lo sguardo basso e sul viso ha un espressione colpevole. Le cade la solita ciocca ribelle al lato del viso e la mia mano d’istinto si alza per rimettere al posto quel ciuffo di capelli. Ed eccola qui di nuovo quella strana sensazione. I peli del corpo si alzano e il mio cuore accelera di colpi. Lei sussulta al mio tocco e solleva i suoi spettacolari occhi verso i miei.
<<Christian..>>
E, prima di permetterle di dire qualcosa che possa ancora rovinare tutto tra di noi, le tappo la bocca con un bacio. Un vero bacio. Il bacio che aspettavo da troppo tempo. Non sono abituato ad aspettare per avere qualcosa, ma con lei è tutto diverso. Ho desiderio di averla, sempre. Le tengo il viso tra le mani, chinandomi verso di lei, ma lei mi aiuta e si alza sulle punte mettendomi le braccia intorno al collo. “Questo è un sì” continuo a ripetermi nella mia testa. La sbatto di colpo alla parete, continuando a tenerle il viso con le mie mani. E finalmente le sue labbra danno il permesso alla mia lingua di entrare dentro la sua bocca. Le nostre lingue si intrecciano, si accarezzano. I nostri corpi si scontrano, spingendosi l’uno verso l’altra. Sento il mio cazzo strapparmi quasi la tuta. E le sue dita si intrecciano tra i miei capelli, tirandoli. È mia.. in questo momento è solo mia. Non mi è mai piaciuto tanto baciare! Le porte dell’ascensore si aprono e io la prendo per mano trascinandola nella mia stanza. E una volta chiusa la porta alle nostre spalle, mi butto nuovamente su di lei, sbattendola alla porta. E’ come se le mie labbra avessero bisogno di lei. Come se il mio corpo avesse bisogno di lei per vivere. La mia mano scende su di lei fermandosi sul suo ventre, si addentra sotto la sua canottiera, toccandole la pancia e poi su per i seni. Mentre l’altra è già dentro i suoi pantaloni. Lentamente sposto l’orlo delle mutandine. Lei è già così bagnata, così pronta. Infilo un dito dentro il suo sesso, ed è stretto. Troppo stretto anche per il mio dito. Le mie teorie si fanno sempre più reali e questo mi spaventa. Anastasia si irrigidisce tutta, ma non perché è eccitata. Cosa le prende?
<<No!>> mi blocca la mano, cercando di respingermi.
E io tolgo subito la mano dai pantaloni, ma non ho nessuna intenzione di fermarmi.
<<Ana..>> continuo io scendendo le mie labbra sul suo collo, leccandolo e baciandolo, sono talmente eccitato che sento di esplodere da un momento all’altro.
<<Christian.. basta >>
Mi spinge con tutta la forza che ha suppongo. E io mi fermo guardandola dritta negli occhi. I miei, di occhi le chiedono il perché con pietà.
<<Non posso Christian, io.. >>
Poggio le mani alla porta, ad entrambi i lati del suo viso, tenendola in gabbia.
<<Cosa Anastasia? Vuoi respingermi.. ancora? >> le dico con il fiatone.
<<Io ho fatto pace con José ieri.. io tengo a lui..>> dice tutto d’un fiato.
Chiudo gli occhi. Il mio cuore ha mancato uno o due colpi. Penso sinceramente che questa donna mi ucciderà. Quindi la mia teoria di lei e José era giusta. Cosa mi aspettavo? Sbatto forte i pugni sulla porta e lei chiude gli occhi per la paura. La sento tremare tra le mie braccia. E questa suo gesto involontario mi uccide ancora di più. Le faccio paura adesso? E se le facessi vedere chi sono davvero come si comporterebbe? Mi allontano da lei, dandole la forza e il tempo di riprendersi. I suoi occhi si spalancano e mi guardano con terrore. Non posso più tacere.
<<Se sei tornata da lui, cosa cazzo stai facendo qui?>>
<<Mi dispiace..>>
<<Cosa ti dispiace? Non puoi avere tutti e due Ana.>>
Mi siedo sul letto poggiando i gomiti sulle ginocchia e le mani in testa. Cosa cazzo mi sta facendo? Ho paura di perderla e perché? Chi cazzo la conosce? Io non li voglio questi sentimenti. No non li voglio.
<< Io non voglio tutti e due.. io>>
<<Tu vuoi lui>>
Lei abbassa lo sguardo. Sì, vuole lui. Allungo la mano verso il comodino dove è riposto il suo foulard. Lo tengo tra le dita ancora un po’, toccando la meravigliosa stoffa leggera. Alzo lo sguardo verso di lei, che mi fissa. Restiamo occhi negli occhi per un eternità, ma sono io a vincere a questo gioco perché Anastasia distoglie per prima lo sguardo, osservandosi le scarpe. Stringo forte le labbra.
<<Tieni. Sei qui per questo no?>>
Allungo in avanti la mano con il foulard, dandole modo di prenderlo. Anastasia si avvicina lentamente e sfila via dalle mie mani il piccolo pezzo di stoffa bianco perla. Non oso guardarla. Anche volendo, non ci riuscirei. Non ho la forza di incontrare i suoi occhi ancora una volta. Tengo gli occhi fissi verso la sua pancia. La sua mano si avvicina verso la mia guancia, ma io la fermo afferrandola per il polso.
<<Non toccarmi Anastasia>>
<<Ti prego..>>
<<Ti prego cosa?>> urlo, alzandomi di colpo e trovandomi a due centimetri da lei.
La fisso profondamente. I suoi occhi si riempiono di lacrime, che però non riesce a cacciare fuori.
<<Non capisci che mi stai distruggendo? Io ho pieno controllo su tutto. Ma questo su di te, svanisce. Non. Riesco. A. Starti. Lontano.>>
Mi rendo conto che sto ancora urlando contro di lei.
<<Ti prego cosa Anastasia? >> le ripeto.
Stavolta il tono della mia voce è più calmo. Lei prende un respiro profondo e apre la bocca, richiudendola un attimo dopo.
<<Io non ti conosco! Non so niente di te. So solo che il mio corpo non riesce a stare lontano da te. Questa notte avevo il mio ragazzo che mi dormiva a fianco e io non sono riuscita a chiudere occhio..>>. Stavolta le lacrime vincono e scendono abbondanti dai suoi occhi. <<.. secondo te come mi sento? Non capisco perché provo questa attrazione. Ti conosco da cinque minuti, non è da me!>>
Esattamente come me. Sorrido amareggiato scuotendo la testa.
<<E poi.. >> continua, imbarazzata più che mai <<..se non ti avessi fermato, saremmo finiti a letto insieme. Pensi che io voglia perdere la mia verginità così? >>
E questa dichiarazione mi arriva come un duro schiaffo in faccia. E lo sapevo..
<<Sei vergine? >>
<<Pensavo l’avessi capito, altra sera in macchina! >>
Sì.. l’avevo capito dentro di me. Questa notizia mi rende felice da una parte, ma tanto impaurito dall’altra. È tutto dannatamente sbagliato. Io non sono il ragazzo per lei. Non posso esserlo. Non posso darle una storia d’amore, e non parliamo di farle perdere la verginità. Sarei troppo egoista, io sono un mostro e lei non ha bisogno di me.
<<Forse dovresti andare a casa ed avere la tua prima volta con José. Ovviamente lui ti ama e io non sono adatto per questo genere di cose.>>
<<Non ho detto di voler perdere la verginità con te Christian!>>
Sta cercando di ferirmi? Anche se una parte di me avrebbe voluto averla adesso, non posso prendermi una tale responsabilità e comunque, dopo la sua ultima affermazione, neanche lei vuole darmi questo privilegio. Continua a deglutire saliva, e gli occhi le sono diventati rossi per le lacrime che sta trattenendo, ancora.
<<Anastasia dovresti fare chiarezza su ciò che vuoi e su ciò che desideri, allora . Io non ti toccherò mai più.>>
<<Penso proprio che non dovremmo più avere un’altra esperienza come questa allora>>. Si asciuga una piccola lacrima con il dorso della mano. E io mi sento un fottuto bastardo.
<<Lo penso anch’io >>
Stringe le labbra e fa un sorrisetto nervoso. Fa cenno di sì con la testa e si volta per andare verso la porta, che apre. Prima di chiudersela alle spalle, però, mi guarda un’ultima volta.
<<Anastasia>> la saluto. O forse cerco di fermarla?
<<Addio Christian >> ed esce fuori dalla mia camera.
Mi lascia così, ancora una volta con la voglia di lei, ancora una volta con la consapevolezza di averla persa. Ieri le mie emozioni, che da tanto tempo erano state spente, si erano accese. Come è possibile che anni di terapia non sono ancora riusciti a farmi niente e sono bastate un paio di ore con lei per farmi provare ancora qualcosa. Oggi più che mai, però, ho bisogno di rispegnere queste emozioni. Non ho bisogno di loro. Sono un dominatore! Io sono il signore del mio universo ed ho il controllo su tutto. Anche su queste fottute emozioni. Devono sparire, ADESSO!
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ANASTASIA
Perché ho come la sensazione di conoscerlo da una vita? Sento che è come se fosse lui la persona a cui tengo di più. Perché sono così confusa? Solo poche ore fa ho avuto l’incontro più eccitante della mia vita e devo ancora studiare per l’esame di domani. Ma come faccio? Non riesco a muovermi dalla posizione fetale che ho assunto da quando ho toccato il letto. Mi sento gli occhi pesanti, forse perché ho passato una notte in bianco o forse perché ho pianto come una bambina per tutta la mattinata. Io non voglio stare lontano da lui. Ma è ovvio che questa relazione stava prendendo una brutta piega. ” Potremmo essere amici!”. Rido tra me e me.. chissà come sarebbe essere amica di Christian Grey!
….. qualcosa mi sveglia. Delle voci e delle risate fuori dalla mia stanza, in salotto. Ho giusto la forza di allungare la mano alla sveglia sul comodino. Le 3:20 del pomeriggio. “Cazzo!”. Alle cinque devo essere a lavoro. Faccio un salto per uscire dal letto e mi sento distrutta, sia fisicamente che emotivamente. Apro la porta della mia camera. L’immagine che trovo è quasi più strana di tutto quello che mi sta accadendo nella mia vita. Kate è in braccio ad Elliot, con le gambe attorno al suo bacino e le braccia attorno al collo. Si guardano e sorridono. Lui le dice qualcosa all’orecchio e lei butta la testa indietro ridendo. Kate ed Elliot? Ma cosa è successo in neanche 24 ore? Christian invece è davanti la porta di entrata di casa con le mani in tasca, sguardo basso imbarazzato. Aspetta.. cosa? Christian è qui. Il cuore tamburella come un pazzo disperato. Christian ha dei pantaloni grigi di flanella che gli cadono perfettamente sui fianchi e una camicia bianca. Sono estremamente persa nella sua bellezza e la mia mente sta già fantasticando sui ricordi di stamattina.
<<Ma buongiorno dormigliona!>>
Kate si rivolge a me con un sorriso splendente. Christian, che non si era ancora accorto della mia presenza, alza di colpo la testa guardando nella mia direzione. Adesso ho sei occhi puntati su di me. Si può essere più imbarazzate di così? Sento la temperatura delle mie guance cambiare velocemente.
<<Buongiorno a tutti..>>
Elliot mi fa un cenno con la testa per salutarmi e mi sorride. Christian continua a guardarmi senza degnarmi di un saluto. “Cosa darei per sapere cosa sta pensando!”
<<Ciao Christian..>> dico io con un leggero filo di voce.
Kate ed Elliot continuano a fissarci increduli. Christian non mi dà confidenza e mi lascia in un silenzio che sembra durare un’eternità. Mi avvicino lentamente alla porta dove lui è comodamente appoggiato. Fortunatamente sento di nuovo sghignazzare Kate. Stanno di nuovo giocando tra di loro facendosi il solletico, lasciando a me e a Christian un po’ di privacy.
<<Adesso nemmeno mi saluti… ?>>
Christian ispira profondamente e abbassa lo sguardo sulle sue scarpe.
<<Ti sto lasciando il tuo spazio.. non vorrei rovinarti ancora la vita>>. “Oddio!” È questo che pensa?
<<Non mi stai rovinando la vita>>
<<A no?>>. Il suo tono è piuttosto ironico e irritante .
<<Vuoi guardarmi per favore?>>
I suoi occhi incontrano finalmente i miei. Quel grigio stupendo e penetrante.
<<Christian non vuoi nemmeno essere mio amico? Io pensavo di far funzionare la cosa da questo punto di vista!>>
<<Cosa?? No!>> ride alzando le sopracciglia.
E per qualche minuto torna il silenzio tra di noi. È così prepotente! Così abituato ad avere tutto a portata di mano. Che razza di viziato!
<<Potremmo partire da zero e fermarci ad una semplice amicizia. È questa l’unica cosa che può funzionare tra noi. Quindi se non ti basta , allora nemmeno io voglio essere tua amica!>>
Sì, sono offesa. Molto offesa. Sto cercando di far funzionare questa cazzo di situazione un passo alla volta. Lui però non mi aiuta. Prima mi vuole, un attimo dopo non mi vuole più.
<<Vuoi che io sia tuo amico?..Ok posso farlo. Ma..>> scuote la testa <<..mi dispiace non so come si fa ad essere amico di una ragazza!>>
<<Innanzitutto, un amico, saluta un’amica quando la vede!>>
E finalmente mi concede un suo sorriso. Il suo sguardo ha un non so che di sfida. Fa due passi trovandosi a pochi centimetri da me. “Oh cavolo e adesso che vuole fare?” Poggia le sue mani sui miei fianchi e mi dà un bacio casto sulla guancia. Uno di quelli piccoli e morbidi. Il mio corpo ha subito riconosciuto il suo e trema. Oddio, Christian, questo è il tuo modo di essermi amico? Non riuscirò a sopravvivere.
<<Ciao>> mi dice il bastardo, con un sorriso soddisfatto.
Cavolo ma perché deve essere sempre così provocante in tutto quello che fa? Si allontana da me e torna in modalità Christian Grey amministratore delegato.
<<Così va bene?>>
<<Sì…>> una voce stridula e irriconoscibile esce dalla mia bocca.
Lui fa cenno con la testa. Poi si volta verso Elliot che ci sta curiosamente guardando insieme a Kate.
<<Elliot! C’è chi lavora nella vita e io sono uno di questi. Quindi se vuoi un passaggio ti conviene portare io tuo culo in macchina, io ti aspetto lì >>. Riporta l’attenzione su di me e continua. <<Anastasia, i miei più sinceri auguri per l’esame di domani, magari ti farò una telefonata perché siamo “amici”>>. Sottolinea la parola amici con un tono sarcastico.
<<Dovresti.. di solito gli amici fanno così!>> aggiungo un sorriso, ma lui non ricambia.
Fa tutt’altro. Le sue labbra si chiudono a fessura e i suoi pugni si stringono. È arrabbiato? Perché è arrabbiato adesso? Questo ragazzo ha continui sbalzi di umore. Io rischio di diventare pazza.
<<Va bene>> fa un sorriso finto. <<Allora ciao!>>.
Non mi da nemmeno il tempo di ricambiare il saluto che se ne va.
Ma Dio santo perché fa così?? È davvero irritante, non riuscirò mai a capirlo. È offeso perché gli ho chiesto amicizia? Sinceramente sono più confusa di prima.
<<Quanto è rompicoglioni mio fratello? È meglio che vada. Allora a sabato, piccola>>.
Elliot si rivolge a Kate accarezzandole il viso.
<<Elliot non lo so..io..>> Kate che arrossisce?? <<..io mi vergogno!>>
<<Porta anche Anastasia con te allora>>
Io cosa? Dove? Dove deve portarmi?
<<Non posso proprio dire di no a quanto pare>>
Kate è rossa come un peperone.
<<Perfetto piccola, a sabato>>
Prende il suo volto tra le mani e la bacia con passione. Mi ricorda qualcosa questo bacio e non posso far altro che arrossire pure io, ma almeno ho la decenza di abbassare lo sguardo.
Finalmente Elliot va via e ci lascia sole, a scrutarci. Non abbiamo bisogno di parole io e Kate, ci capiamo solo osservandoci. Lei scoppia a ridere imbarazzata e la seguo anche io scuotendo la testa.
<<Posso sapere dove dovresti portarmi sabato!? >>
Lei porta la mano alla bocca, come se avesse scordato di dirmi qualcosa.
<<Uuuh, sì>>
Raddrizza le spalle e assume un atteggiamento autoritario. Quasi le rido in faccia.
<<Noi, giovani donzelle, siamo state invitate al party annuale di beneficenza dei Grey. Che si terrà nella loro casa a Seattle>>
Cosa? Io dai Grey? Da Christian? Assolutamente no.. non posso sopravvivere!
<<Stai scherzando? Kate.. io non posso, cioè guardami.. tu sei.. io invece.. >>
Continuo la frase nella mia testa. Lei è perfetta, appartiene anche lei ad una famiglia di alto ceto sociale, sa come comportarsi in queste occasioni. Io invece non saprei proprio cosa fare, mi sentirei un pesce fuor d’acqua.
<<Ana.. Ana.. Ana. Forse non ti sei resa conto di come quel Christian ti stava guardando. Non hai bisogno di essere qualcuno per andare a degli eventi del genere. Ma cosa gli hai fatto? >>
Ritorna a parlare di lui e io non ho voglia di affrontare l’argomento.
<<Ma non saprei neanche cosa mettermi! >>
<<Su questo non devi preoccuparti. Neanche io ho nulla da mettere e andrò a fare shopping. Prenderò qualcosa per te, prendilo come un regalo di laurea >>
Apro la bocca per replicare ma Kate non me ne dà tempo.
<<Non voglio scuse Anastasia..non puoi lasciarmi sola. Sei la mia migliore amica e sei in dovere>>
In dovere? Per essere un’ottima amica mi sono fatta convincere ieri sera e guarda in che situazione mi ritrovo! Kate sfodera il suo sguardo da cucciolo di cane e caccia fuori il broncio.
<<Kate sei sleale.. sai che non riesco a dirti di no quando fai così>>
<<Certo che lo so>> raddrizza le spalle. È soddisfatta la stronza. Quanto la voglio bene però.
<<Vuoi dirmi cosa hai fatto ieri sera?>> eccola che riparte.
<<Io? Cosa hai fatto tu? “Piccola “>> scoppiamo insieme in una sonora risata. Povero Elliot.
<<No dai davvero cosa hai fatto?>>. Cazzo è seria.
Abbasso lo sguardo. Chissà come guarderà una volta che le confesserò di Christian, e di me, e di José.
<< Io, credo di aver tradito José >>
Kate è sorpresa ma continua a sorridermi.
<<Hai fatto sesso con Christian Grey? >>
<<Cosa? Kate no! Che ti salta in mente in mente! Sai come la penso!>>
<<So come la pensi miss “faccio sesso solo se sono innamorata”! Allora cosa hai fatto?>>
<<L’ho baciato. Ho baciato Christian>>
Kate mi guarda perplessa e alza un sopracciglio.
<<Tutto qui? >>
<<Kate..>>
<<Ana smettila, state insieme da 10 giorni forse! Non hai fatto niente di male. Lui è troppo ossessivo, forse è proprio per questo il motivo che ti sei buttata nelle braccia di un altro.>>. Si avvicina mettendomi un braccio intorno al collo. <<Non farti troppi film mia cara>>
<<Sono confusa>>
Abbraccio Kate, consolandomi da sola.
<<Devi fare chiarezza su ciò che vuoi Ana! Solo allora saprai cosa fare. >>
Ecco di nuovo quelle parole “Devo fare chiarezza su ciò che voglio “, e ti pare facile? La mia mente mi dice una cosa, il mio corpo un’altra, e il mio cuore un’altra ancora. Come è possibile che tutto questo è successo in meno di ventiquattro ore? Oh e devo ancora andare a lavorare! Più tardi chiamerò José, ho bisogno di avere chiarezza e in questo momento non posso avere una relazione.
<<Io.. dovrei chiamare Josè..>>
<<Dovresti si!>>.
_____
CHRISTIAN
<<Una decina signore? >>
<<No. Cento!>>
Andrea si è paralizzata alla mia richiesta. Ma che cazzo! Non posso fare un ordinazione di 100 rose rosse? Sì, lo so che non ho mai fatto una cosa del genere, quindi posso biasimare la reazione di Andrea, ma oggi Anastasia ha affrontato il suo ultimo esame quindi si è praticamente laureata. Io da buon amico le faccio i miei auguri. “Ma piantala Grey, un amico non manda 100 rose di augurio ad un’amica “. Ma vaffanculo, vocina del cazzo. Ho intenzione di essere un buon amico.
<<Pensa tu a tutto Andrea e falle arrivare a Portland per le 5 di pomeriggio >>
<<Certo Mr. Grey. Altro? >>
<<Sì.. devi far scrivere questo!>>
Consegno un foglietto ad Andrea, dove ho scritto dei pochi righi di auguri per Anastasia.
<<Certo signore>> dice, allontanandosi con grazia.
Sono diverso, oggi mi sento diverso. Anastasia vuole amicizia e io devo riuscire a dargliela! Dopo tutto non può darmi di più e neanche io. È giusto che il di più lo dia a qualcun altro. Non so esattamente cosa voglio da lei. Lei sì. Vuole la mia amicizia e niente di più.
Il telefono mi squilla.
<<Grey>>
<<Ciao, Christian>>
Sospiro ed alzo gli occhi al cielo.
<<Ciao Elena>>
<<Tesoro.. come stai?> >
<<Io sto bene Elena.>>
<<Ti ho chiamato solo per dirti che sarò presente anche io sabato sera dai tuoi genitori>>
Cazzo, ci manca solo lei in questo periodo. Sabato c’è l’evento benefico a casa dei miei, un evento estremamente palloso. Sarò solo felice di vedere Mia e i miei genitori ovviamente. Per il resto, non me ne frega nulla, tanto meno di Elena. Non so perché si ostini a chiamarmi “Tesoro”. Non sono più il suo “tesoro” da moltissimi tempo. Sì, tengo a lei perché nella mia vita lei è stata l’unica ad aiutarmi davvero, facendomi uscire da quel periodo buio e l’ha fatto a modo suo ovviamente.
<<Mi fa piacere Elena>>
<<Anche a me! Niente di nuovo.. nessuna sottomessa?>>
Sì, lei è l’unica a sapere dei miei “gusti ” perché proprio lei me li ha fatti conoscere. Mi ha scopato per sei anni, in tutti i modi possibili. Sono stato un suo sottomesso, e lei è stata la mia.
<<No.. Elena>>
Non potrei dirle di aver conosciuto una donna. Non potrei dirle di Anastasia. D’altronde Ana non è una mia sottomessa! E non credo che lo sarà mai. È una fortuna che Ana non sia a questo evento sabato. Non riuscirei a salvarla dalle grinfie di Elena
<<Va bene Christian, allora ci vediamo sabato! Ciao >>
<<Ciao Elena>>
Sfoglio il dossier che mi ha inviato Welch… vediamo che mi nascondi, José Alexander Rodriguez.
GRAZIHELE
Bravissima, mi piace moltissimo!!! Ma lunedì pubblichi ancora?
Bellissimo ed intrigante e diverso dal solito racconto.. Mi sta prendendo parecchio… Ho aspettato con ansia il sabato x sapere il continuo… Continua così grazihele sei molto brava…. Un 😘 a tutti
che bello, sempre piu’ intrigante non vedo l’ora del prossimo
Davvero brava!
Aspettando il seguito……
Inizia a farsi interessante brava
Dio avevo dimenticato il nuovo appuntamento settimanale, per cui immagina i miei occhi a cuoricino quando ho trovato il nuovo capitolo 😍😍😍
Bello bello bello ♥
Mi piace questa Anastasia che sa essere anche maliziosa nonostante sia vergine, ma ha bisogno di fare tanta chiarezza dentro di sé…
Chissà come reagirà Christian quando la vedrà al ricevimento a casa dei suoi?!?!?!
A sabato prossimo Grazihele e grazie mille ♥♥♥
Fantastico più lo leggo e più inizia a prendermi la storia. Brava
Mi piace tantissimo questa storia. Un bel capitolone, scritto molto bene, scorrevole e interessante. Brava Grazihele. Hai imbastito una bella storia con tutti gli ingredienti a noi ben noti, ma con tua inventiva e originalità.
Chissà Christian come si comporterà con Ana quando la vedrà alla festa!
Voglio proprio gustarmi quello che succederà al casa dei Grey, con Elena presente.
Alla prossima settimana . Ciao e buon week end a tutti.
Grazie mille a tutti! Eh si mie care.. preparatevi perché il prossimo capitolo sarà bello tosto. A mio parere, il più bello fin ora!
Grazie a voi che mi seguite e aspettate ogni capitolo con ansia. Il prossimo appuntamento sarà a sabato! Un bacione
Preferisco mille volte questa ana intraprendente alla solita “bacchettona” che c’è in tutti i tuoi racconti rivisitati facci una sorpresa prima di sabatoooooo
La storia si fa davvero interessante..non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo☺
È un pò strano ma mi piace brava continua😊😊
😍😍😍 bello!!!! Un’altro punto di vista ……Mi prende, mi prende non c’è che dire!
Aspetto sabato con impazienza….
Sempre più intrigante questa tua storia,un solo capitolo non mi basta.Scrivi molto bene,brava.
Complimenti.. è proprio una bella storia! Mi piace questa Ana turbata e indecisa tra due uomini. A quanto pare sta con Josè da poco e si è messa con lui per vedere se tra loro c’è qualcosa di più che una semplice amicizia… in genere se due persone sono amiche da tanto tempo, un motivo c’è se non è sbocciato l’amore… parlo per esperienza personale: Ana in cuor suo sa di non amare Josè..
Ne vedremo delle belle..
Buona domenica a tutte 🙂
Wow bellissimo. …mi piace molto come scrivi e la storia si fa sempre più interessante, mi piace Ana che in qualche modo viene contesa dai 2 ragazzi, il Christian confuso, José rassegnato ad aspettare. ..il mix giusto x una storia da brivido. ..grazie
Grazie mille a tutte. Spero di farvi appassionare della mia storia capitolo dopo capitolo. Xoxo
ciao carissima grazihele la tua storia mi ha molto incuriosita mi piace anche il fatto che stai mescolando i 3 libri inzieme xerchè come tutte sappiamo il ballo entra in scena nel 2 libro cmq bella idea pure il fatto che ci sia sia kate che elliot fa molta scena ma quello che mi incuriosisce di più è l incontro scontro con elena ti prego fai indossare gli artigli ad ana è come piccolo favore personale cmq la storia è tua è solo x dire fa si che ana si proponga x l asta di ballo è cris la vinca purtroppo ci sono cose che pur se vogliamo cambiarle devo rimanere tali x hanno quel qualcosa che nn ne puoi far a meno scusami se ogni volta che scrivo faccio una richiesta è solo x farti capire che la tua storia mi piace è mi sta appassionando allora cerco di capire o di immagginare come sara il prossimo capitolo cmq a tutto questo complimenti brava un bacio a sabato ps anche se nn commento direttamente il sabato nn vuol dire che nn l ho letto appena pubblicato anzi x capirne di più lo rileggo ok baci
Mi incuriosisce molto brava Grazihele
Bello bello sei brava continua ti prego diventa sempre più interessante ciao a sabato
Bella bella bella!!! Non vedo l’ora del prossimo capitolo!!!
oh oh! la cosa si fa interessante.bravissima.:-) :-
ogni quanto escono i capitoli nuovi?
Ogni sabato ma oggi forse vi diamo un giorno di anticipo
Quando uscirà il tuo prossimo capitolo? Lo aspetto con ansia
ciao mi puoi mandare il pdf dei capitoli di 50 sfumature ..