Il Lord del Maniero – Capitolo 14
«Succede che quella si è presentata di nuovo qui. Non l’avevi spedita via appena una settimana fa?» mi dice Sarah in tono sprezzante.
Impreco tra me e me e la oltrepasso, stringendo il mio telefono nel pugno. Sfreccio nel corridoio e raggiungo in fretta e furia il mio ufficio. Trovo John in piedi, appoggiato alla mia scrivania, e Coral seduta sul divanetto in pelle, di fronte al bovindo. Si volta quando entro e il mio impeto è solo in parte frenato dal rossore dei suoi occhi ancora umidi per il pianto.
«Coral, mi sembrava di essere stato chiaro la scorsa settimana» le ringhio contro.
Lei, per tutta risposta, china il capo e scoppia in singhiozzi. John scuote il capo e fa un grosso sospiro.
«Suo marito si è presentato nell’albergo in cui Coral alloggiava. Ha fatto un casino e hanno allontanato entrambi» mi spiega.
La fisso con un sopracciglio alzato.
«E non potevi trovarti un altro albergo? Ti ho dato il denaro necessario almeno per un mese» urlo, passandomi una mano sul mento e sfregando forte.
«I soldi che le hai dato sono finiti, Jesse. Alla nostra amica piace il lusso» borbotta John, mentre Coral solleva di scatto lo sguardo, fulminandolo.
«Non mi piace il lusso. Ma credo mi sia dovuto, dal momento che hai distrutto il mio matrimonio!» urla in preda all’isterismo.
Sbatto un pugno sulla scrivania, in preda alla rabbia.
«Porco Giuda, Coral! Non ho distrutto un bel nulla. Sei venuta tu qui, insieme con tuo marito. Avete preteso entrambi di scopare. Hai voluto me e ti ho accontentata. Ed ho sbagliato ad accontentarti ancora quando ti sei presentata qui senza di lui. Ma non c’è niente tra me e te, mettitelo bene in testa una volta per tutte!»
Urlo, senza riuscire a contenermi, e in quel momento la porta si apre e compare nuovamente Sarah. Solleva un sopracciglio, di fronte a quella scena. Poi il suo sguardo carico di disprezzo si posa su Coral. Fa una smorfia e si avvicina alla mia scrivania, poggiandovi sopra alcuni documenti. Prima che possa andare via, la blocco.
«Sarah…dai disposizione per far preparare una camera per Coral» sibilo. Poi mi volto verso di lei. «Resti qui, ma solo per questa mattina. Dopo che ti sarai data una sistemata prenderai i soldi che ti darò e te ne andrai. Ho altro da fare e non posso gestire la tua vita matrimoniale che va a rotoli»
Le sue dita si stringono attorno al fazzoletto finemente ricamato. Stringe le labbra, ma non osa proferire parola. Faccio un cenno a Sarah e lei intima a Coral di seguirla. Quando entrambe escono dal mio studio, aggiro la scrivania e mi lascio cadere pesantemente sulla poltrona in pelle. Faccio un profondo sospiro, chiudendo gli occhi. Sento la tensione annidata sulle mie spalle, alla base del mio collo, in ogni muscolo.
«Quando pensi di mettere fine a questa storia?» mi sento chiedere da John.
«Non so come fare» dico rassegnato, senza aprire gli occhi.
«Pensi di darle altro denaro?»
Sbatto le palpebre, tornando a guardare il fedele amico di mio zio Carmicheal e ora il mio.
«Devo. Quella donna si trova per strada per colpa mia»
«Jesse, quella donna si trova per strada per colpa della sua sconsideratezza. Non pensi che lo faccia solo per i soldi» chiede sollevando un sopracciglio dietro i suoi occhiali scuri.
Lo fisso con sconcerto.
«Ovvio che no! Lo fa per me…lo fanno tutte per me» dico con un ghigno amaro.
Lui ridacchia e scuote la testa.
«Prima o poi quella tua testa di cazzo ti metterà in un mare di guai!» mi urla da sopra una spalla mentre si allontana.
Resto solo nel mio ufficio e so che devo uscire da questo posto. Se incontro di nuovo Coral potrei non rispondere di me stesso. Muovo il mouse del mio computer e lo schermo si illumina. Clicco sulla cartella che ho chiamato ‘Ava’ e scorro le foto che le ho rubato in questi giorni. Brevi frame presi dalle telecamere di videosorveglianza, piccoli scatti fatti con il cellulare, di nascosto, senza che se ne accorgesse. La visione mi calma all’improvviso. Sorrido tra me e me, poi mi metto al lavoro con un grosso respiro. Quando ho terminato di firmare le scartoffie per Sarah, apro il cassetto della scrivania e tiro fuori il libretto degli assegni. Ne firmo uno e lo lascio in bianco. Poi mi alzo dalla poltrona ed esco. Al bar, come prevedevo. Ci sono Sam e Drew, che mi fissano con espressione guardinga. E non fatico a capire il perché. Seduta ad un tavolino, da sola, c’è Coral. Mi fissa con gli occhi imploranti. E quando mi avvicino il suo viso si illumina di speranza. La fisso con gli occhi ridotti a due fessure, lasciando scivolare sul tavolo l’assegno in bianco.
«Non sono la tua puttana, Jesse Ward!» mi urla contro, facendo girare alcuni clienti e un paio di ragazze seduti a pochi tavoli di distanza.
«Smettila di fare scenate, Coral» sibilo, sedendomi sulla sedia di fronte a lei. «Non ho intenzione di ripetertelo ancora. Prendi questo assegno, scrivici sopra la cifra che ti pare e vattene di qui oggi. Rimetti in sesto la tua vita» concludo in maniera più pacata.
I suoi occhi si riempiono nuovamente di lacrime.
«Io ho bisogno di te, Jesse. Perché non lo capisci?» mi implora, stringendo la mia mano poggiata sul tavolino.
«Sei tu che non capisci, Coral. Non ho intenzione di sopportare oltre questa situazione»
«Sei tu che mi hai fatto arrivare a questo punto, Jesse! E’ colpa tua se ho bisogno di te!» urla di nuovo.
Il mio polso ha uno scatto. Stringo le dita attorno al suo molto più esile, facendo forza.
«Ascoltami bene. Ora finirai di fare colazione, raccoglierai le tue cose e prenderai questo fottuto assegno. Non farmi diventare cattivo, Coral» ringhio, lasciandole andare il polso.
Mi alzo, lasciando l’assegno sul tavolino, e mi allontano. John si pone sulla mia strada.
«Assicurati che se ne vada. E, John…assicurati che trovi una sistemazione adeguata. Non mi importa quanto mi viene a costare» gli dico, superandolo.
Esco direttamente dal Maniero e mi infilo in auto, sfrecciando verso il mio nuovo appartamento. Ho bisogno di una doccia. Di restare da solo. Di rilassarmi. Quando arrivo a Lusso, Clive, il portiere, mi consegna il codice per l’ascensore. 1234. Tipico. E’ così banale che non lo cambierò. Nessun ladro azzeccherebbe mai una combinazione tanto idiota. Salgo nel mio appartamento e mi meraviglio di come sia tutto perfettamente in ordine. Non mi sembra neppure mio, questo posto. E vorrei tanto avere Ava a mia disposizione, proprio ora. Ma so da solo che è meglio aspettare. In questo stato rischierei di sopraffarla. E poi ho capito benissimo che ha bisogno dei suoi tempi. Non che questo mi renda felice, ovvio. Ma per il momento sono disposto a concederglieli. L’ho travolta. E lei ha travolto me. Forse è meglio se passiamo una manciata di ore separati. Ma una manciata di ore è tutto ciò che sono pronto a concedere. Salgo in camera mia e mi cambio, per poi scendere in palestra e prendere ad allenarmi fino a sentirmi scoppiare. Dopo una doccia veloce e un pranzo a base di burro d’arachidi, data l’assenza di Cathy, mi prendo un po’ di tempo per esplorare il mio nuovo appartamento. Entro in tutte le camere, esploro gli ambienti. Mi soffermo a guardare quel quadro di Giuseppe Cavalli che abbiamo guardato insieme io e Ava prima che mi appropriassi finalmente del suo corpo. La luce e l’ombra. Io sono l’ombra. Ma è la luce, che conta. Lei.
Solo in serata mi decido a tornare al Maniero. Scopro con piacere che Coral è andata via, senza fare storie. Il bar è pieno. Le ragazze sono sorridenti, i clienti abbagliati. E’ tutto come deve essere. Compreso Sam, avvinghiato ad una delle ragazze nuove. O meglio, al suo culo. Gli faccio un cenno col capo, avvicinandomi.
«Sam, esistono le stanze di sopra» gli dico, facendo un cenno a Mario.
Dopo una giornata del genere ho bisogno di bere. Mi serve subito, senza neppure chiedere. Sa che quel cenno vuol dire vodka.
«Io e la dolce Sophie stiamo aspettando compagnia» dice malizioso, ricompensato da una risatina della ragazza, con addosso un abitino che fascia le sue curve mozzafiato.
Sorrido, sapendo che i miei due migliori amici, stasera, divideranno questo bocconcino. Potrei unirmi a loro facilmente. Dopotutto non ho provato ancora questa ragazza. Ma l’idea non mi attira poi così tanto. Butto giù la vodka, sentendo i miei muscoli rilassarsi leggermente. Con un cenno mi congedo, andando a rintanarmi nel mio studio. Sarah mi raggiunge dopo pochi minuti. Come sempre entra senza bussare. Tra me e lei non ci sono segreti.
«Tutto bene?» mi chiede.
Sollevo lo sguardo e noto la sua tenuta. E’ vestita con un abito interamente in pelle nera, stivali lunghissimi che si intravedono dai due spacchi quasi inguinali. Le manca la frusta, ma credo l’abbia solo poggiata da qualche parte prima di entrare qui.
«Meglio di questa mattina» le dico con un sospiro. «Mi dispiace per gli ultimi giorni. Sono stato un idiota» aggiungo, mortificato.
Lei fa una smorfia.
«Spero che tu abbia smesso di correre dietro alle gonnelle sbagliate. Questo posto ha bisogno del suo Lord, Jesse»
Le faccio un sorriso amaro, evitando di commentare il suo velato, ma nemmeno tanto, riferimento ad Ava.
«Ti unisci a noi, questa sera?» dice, alzandosi, con un luccichio malizioso negli occhi.
«No, ho un mucchio di cose da sbrigare» le dico in maniera sbrigativa.
Per tutta risposta Sarah fa il giro della scrivania e si china a darmi un bacio sulla guancia.
«Non pensare troppo a quella sgualdrina di Coral. A dopo» sussurra, allontanandosi con il suo tipico modo di ancheggiare.
La osservo fino a che non mi lascia finalmente solo a rimuginare sulla mia vita. Per una volta faccio davvero quello che ho detto di dover fare. Lavoro. Lavoro fino a quando gli occhi non iniziano a bruciare e sono costretto ad infilare gli occhiali. A quel punto mi alzo, recuperando la giacca, e decido che è arrivato il momento di provare il mio nuovo letto.
Dopo una notte di sonno stranamente profondo, sono in piedi alle 5, pronto per la mia solita corsetta. Faccio il solito percorso e al ritorno, passando davanti ad una enorme libreria, mi viene un’ispirazione. Guardo il negozio dall’esterno. E’ davvero enorme. E c’è di tutto. Devono avere quello di cui ho bisogno. Entro, asciugandomi il sudore sulla fronte con la maglietta. La commessa resta abbagliata dai miei addominali e devo ripeterle due volte quello che cerco prima che si decida a servirmi. Un quarto d’ora più tardi esco dalla libreria con un piccolo sacchetto che contiene un libro e una scatola. Torno a casa e, dopo essermi preparato, vado dritto al Maniero. Quando arrivo nella hall afferro una delle immancabili calle che adornano i vasi del mio sex club. Infilo il libro, una raccolta di fotografie di Giuseppe Cavalli, dentro la scatola. Poi ci ripenso. Mi avvicino alla reception e prendo un cartoncino. Dal taschino interno della giacca tiro fuori la mia stilografica.
”Ava, sei come un libro che non riesco a smettere di leggere. Devo saperne di più. Un bacio, J”.
Infilo il biglietto nel libro, avvolgendo il volume con la carta velina che c’era nella scatola. Infine vi poggio sopra la calla, adagiandola con cura prima di chiudere il coperchio. John mi viene incontro e, prima che possa chiedermi qualsiasi cosa, gli do l’incarico di occuparsi della consegna per la mia bellissima Ava. Mi guarda, scuotendo la testa, ma non protesta più di tanto. Ho il sospetto che Ava piaccia anche a lui. Passo tutto il giorno a lavorare duro, anticipandomi tutto il lavoro possibile perché ho intenzione di passare un bel po’ di tempo con la mia Lady nei prossimi giorni. Sono da poco passate le sei e un quarto quando decido che per il momento ne ho avuto abbastanza. Ava non si è fatta sentire per tutto il giorno. So per certo che ha ricevuto il mio regalo. Nemmeno un grazie? Salgo sulla mia auto e mi avvio lungo la strada per Lusso. Sono a metà percorso quando decido di chiamarla. Quattro squilli, poi finalmente risponde.
«Ehi» dice, ansimando rumorosamente nella cornetta.
Inarco un sopracciglio, sorpreso.
«Ok. Ora, non sono stato io a sfinirti, quindi ti dispiace dirmi chi ti ha ridotto sfiatata e
ansimante come se ti avessero scopata per una settimana?» chiedo, leggermente piccato.
Sento il suo sorriso. Poi una serie infinita di clacson in sottofondo.
«Che sono tutti questi clacson?» le domando incuriosito.
«Sono con Kate a consegnare una torta e stiamo bloccando il traffico» dice con ancora il fiato corto.
Poi la sento sussultare.
«Sposta il furgone, stupida vacca!» sento urlare.
La rabbia mi invade all’improvviso.
«Chi diavolo è?» ringhio nel telefono.
«Nessuno» minimizza, sena riuscire a nascondere la paura nel tono della sua voce.
Un rumore sordo, poi un altro urlo.
«Spostalo, troia!»
I miei occhi sono ciechi per la rabbia. Stringo forte la mano sul volante in pelle.
«Dimmi che non l’ha detto» sibilo.
«Va tutto bene. Sta arrivando Kate»
La sua voce è troppo acuta e terrorizzata per tranquillizzarmi sul serio.
«Dove sei?» sbotto, pronto ad ingranare la marcia per raggiungerla.
Quel coglione, chiunque sia, si pentirà di averla trattata in quel modo.
«Non lo so, da qualche parte in zona Belgravia» dice, terrorizzata.
Sollevo di colpo lo sguardo, rendendomi conto che sono molto vicino a lei. Inchiodo a un lato della strada e scendo.
«Fanculo, sei sorda, troia schifosa?» sento urlare ancora nel telefono.
Trattengo il fiato e poi inizio a correre veloce. Il telefono si spegne per quanto lo stringo forte tra le dita. Corro, tremando di rabbia al solo pensiero di quello che quel fottuto coglione ha potuto dirle o farle in questi ultimi pochissimi minuti. Accelero ancora, correndo ai limiti del possibile. Inizio a vedere una coda infinita di auto e capisco di essere vicinissimo quando sento i clacson suonare come impazziti. E poi la vedo. Anzi li vedo. Un uomo grosso e pelato, schifoso solo a guardarlo, le sta stritolando un braccio, spingendola con forza contro la fiancata di uno strambo furgone rosa.
«Se non sposti questo affare di merda in questo preciso istante, ti prenderò a mazzate quelle chiappe secche che ti ritrovi per tutta la strada» le urla contro.
«Toglile quelle fottute mani di dosso!» urlo, sovrastando tutti i clacson, che per un attimo si zittiscono.
Entrambi si voltano verso di me. Il volto di Ava è invaso dal sollievo. Quello dell’uomo dal fastidio. Rallento, fino a frenare proprio accanto a loro. Il fastidio dell’uomo si tramuta in panico quando scorge la mia ira. Allenta la presa sul braccio di Ava e inizia ad indietreggiare fino ad allontanarsi di diversi passi. Mi scaglio contro di lui come una furia, sollevandolo di peso e sbattendolo con forza sull’asfalto. In preda alla furia cieca gli sferro un pugno dritto in faccia, poi mi sollevo, scagliandogli un calcio nello stomaco e facendolo contorcere dal dolore.
«Alza quel culo flaccido e scusati» urlo, sollevandolo di peso dalla strada e spingendolo verso Ava, che ci guarda a bocca aperta. «Scusati!»urlo di nuovo, quando non accenna ad aprire quella lurida bocca.
L’uomo ansima, in preda al dolore, mentre continuo a tenerlo per la giacca. Riesco quasi a fiutare la sua paura. Il sangue gli cola come un ruscello dal naso.
«Mi… mi di… dispiace» balbetta alla fine, in preda al panico.
Lo scuoto tutto.
«Azzardati di nuovo a sfiorarla con un dito e ti stacco quella testa del cazzo» gli ringhio contro, minaccioso. «Fuori dai coglioni, adesso» ordino, spingendolo via da noi.
L’uomo incespica sull’asfalto, ma questo non lo ferma. Corre verso la sua Jaguar e ci si infila dentro. Mi fiondo su Ava, afferrandola e stringendomela al petto. ”Gesù, piccola. Cosa avrei fatto se ti fosse capitato qualcosa?”. Le gambe di Ava cedono e mi ritrovo a sorreggerla mentre lei si lascia andare a singhiozzi convulsi.
«Avrei dovuto uccidere quel bastardo» borbotto, quando scosto il viso dalla mia giacca e scorgo il fiume di lacrime sul suo bellissimo viso. «Ehi, basta con le lacrime, o diventerò davvero furioso» le dico, tentando di rassicurarla.
Poggio il palmo aperto sulla sua nuca e poi le bacio la testa, sospirando contro i suoi capelli.
«Da dove salti fuori?» mi chiede, alla fine, quando i suoi singhiozzi si placano.
«Non ero lontano e tu non eri difficile da trovare. Dietro il furgone si è creato il caos più
totale. Dov’è Kate?» le chiedo, guardandomi attorno.
Proprio in quel momento la rossa esuberante compare davanti a noi, scendendo di corsa le scale dell’abitazione davanti alla quale è parcheggiato il furgone strampalato.
«Ehi, che succede?» chiede con innocenza, lanciando un’occhiata ad entrambi.
Ava si scosta da me, voltandosi verso la sua amica, lanciandole un’occhiataccia.
«Penso che dovresti spostare il furgone, Kate» le consiglio io, gentilmente.
«Oh, ok» replica lei, perplessa, facendo il giro per mettersi al posto di guida.
Arretro, guardando Ava dalla testa ai piedi, e solo allora che mi accorgo che è scalza.
«Dove hai lasciato le scarpe?» le chiedo, accigliato, mentre la rabbia torna a fluirmi nelle vene.
”Cosa ti ha fatto quel bastardo?”.
«Nel retro di Margo» replica lei, tirando su con il naso. «Il furgone» precisa quando la fisso confuso.
Scuoto la testa impercettibilmente e poi la prendo in braccio, mentre la sua amica ci segue. Cammino sul marciapiede, depositandola alla fine su un muretto.
«Non voglio nemmeno chiederti come ci sono finite» le dico, osservandole i piedi.
«Le prendo io» urla dietro di noi Kate, raggiungendoci subito dopo con in mano le scarpe di Ava.
«Che è successo?» le chiede, porgendogliele.
«Dov’eri finita?» ribatte Ava, scontrosa.
Per tutta risposta la rossa alza gli occhi ala cielo.
«Mi hanno trascinata di sopra a vedere il vestito da festa della ragazza. Era di gran lunga troppo piccolo e una sofferenza a vedersi. Ci sono voluti dieci minuti per insaccarcela dentro»
Mi allontano, deciso a portare Ava con me. Avvicinandomi al furgone, tiro fuori la sua borsa, poggiata sul sedile passeggero. Quando mi volto, Kate ha abbracciato Ava e guarda nella mia direzione con un sorriso malandrino.
«Kate, devi portare via quel furgone prima che scoppi la guerra» sento dire ad Ava.
Poi si solleva, sussultando e riappoggiandosi nuovamente al muretto. Sussulta ancora, mentre io stringo i denti.
«Ava viene con me» annuncio, osservandola agitarsi come se non riuscisse a star seduta.
«Davvero?» esclama poi, fissandomi con aria di sfida.
Inarco le sopracciglia.
«Sì, davvero» replico, sfidandola a contraddirmi.
«Non è un problema. Posso andare con Kate» dice.
«No, vieni con me» le dico lentamente, come per inculcarglielo a forza in testa.
Kate fissa ora l’uno ora l’altra, con l’ombra di un sorriso sulle labbra. Alla fine si ala in piedi, voltandosi verso Ava.
«Ci vediamo a casa» le dice, chinandosi a baciarla su una tempia.
Poi si gira verso di me e si avvicina, sollevandosi sulle punte e, cogliendomi del tutto di sorpresa, schioccandomi un sonoro bacio sulla guancia. Spalanco gli occhi e Ava fa lo stesso, guardandola a bocca aperta. Senza proferire parola, la rossa si allontana placidamente, girandosi a metà strada e facendo un sorriso furbo dopo averci strizzato l’occhio. Mio Dio, sarebbe la donna ideale per Sam. Quando mi volto scorgo l’occhiataccia che Ava le sta riservando, mentre non la smette di muoversi spostando il peso da un lato all’altro del suo corpo. Mi acciglio fino a quando i suoi occhi non incontrano nuovamente i miei.
«Perché sussulti?» le chiedo.
Ava si mette in piedi.
«Mi fa male il sedere» dice con una smorfia, mentre si massaggia le natiche con una mano e mi tende l’altra affiché le dia la borsa. «Ho tenuto la torta di Kate nel retro di Margo»
«Non avevi la cintura allacciata?»
Mi guarda con ironia.
«No, non ci sono cinture sul retro dei furgoni, Jesse»
Sorrido piano, scuotendo la testa e sollevandola tra le braccia. Mi avvio lungo la strada, in silenzio. Ava fa un grosso sospiro e si lascia andare contro di me, le braccia avvolte attorno al mio collo. Mi inebrio del suo profumo e lentamente mi rilasso. ”E’ in salvo. E’ al sicuro. E’ con me”.
«Non mi hai chiamato. Ti avevo detto di chiamare» borbotto contro la sua testa.
Un altro sospiro.
«Mi dispiace» sussurra poi.
«Anche a me» replico piano.
«Ti dispiace per cosa?»
«Per non essere arrivato prima»
«Non potevi saperlo» dice dolcemente, sollevando il mento e baciandomi sotto al collo.
«Be’, se mi avessi chiamato avrei saputo che avevi in mente di fare una cosa così stupida. Ti avrei fermata. La prossima volta fa’ come ti viene detto» le ordino.
Noto il suo silenzio prolungato e abbasso gli occhi, scorgendo il suo delizioso broncio. Faccio un sorrisetto e giro la testa, sfiorandole la fronte con le labbra. I suoi occhi si chiudono e lei si abbandona completamente contro di me. Raggiungiamo in fretta la Aston Martin e lancio un’occhiataccia a tutti i curiosi che si sono accalcati lì di fianco. Ava solleva lo sguardo e io apro la portiera, poggiandola delicatamente sul sedile per poi fare il giro e salire accanto a lei. Parto velocemente, allontanandomi dal casino. Sento i suoi occhi addosso, mentre tento di restare concentrato sulla guida. Quando esco del tutto dal traffico, le poso una mano sul ginocchio, guardandola per qualche istante.
«Stai bene, piccola?»
Mi lancia un sorriso luminoso. Pochi minuti più tardi accosto fuori dal suo appartamento. Ava scende e così anch’io. Prima che possa fare un solo passo, la prendo di nuovo in braccio e la conduco fino alla porta.
«Posso camminare» protesta debolmente.
La ignoro e, quando raggiungiamo l’uscio, le tolgo le chiavi di mano ed apro, richiudendo la porta con un calcio dietro di me. Ava si agita tra le mie braccia e mi decido a metterla giù, lasciando il suo corpo scivolare contro il mio. Quel movimento mi eccita all’istante. La trattengo per la vita, attirandola contro di me. Poi la sollevo nuovamente, quel tanto che basta per baciarla come si deve. La sento sospirare e si avvinghia nuovamente con le braccia al mio collo.
«Grazie per il libro» mormora contro le mie labbra, quando la lascio libera di parlare.
Mi appoggio all’indietro, contro il muro, guardandola con desiderio.
«Prego, davvero» le dico con un piccolo bacio.
«Grazie per avermi salvata» continua, guardandomi negli occhi.
Le sorrido insolente.
«Quando vuoi, piccola»
Sto per chinarmi e divorarla quando la porta si spalanca e Kate fa irruzione in casa.
«Scusate» sussurra, guardandoci divertita e sgusciando al piano superiore.
Rido di gusto, spingendo i fianchi contro di suoi, con intenzione. Ava trattiene il fiato e io mi chino sino a quando la mia fronte non incontra la sua.Respiriamo entrambi a fatica, i nostri fiati si mescolano.
«Se fossimo soli, saresti già contro quella parete e ti starei scopando fino a perdere la
ragione» le dico, provocandola con un movimento di bacino.
La mia erezione sfrega prepotente contro il suo corpo caldo.
«So rimanere in silenzio», sussurra. «Imbavagliami se devi»
Ridacchio contro le sue labbra.
«Credimi, griderai. Nessun bavaglio basterebbe a soffocare il rumore» continuo, muovendomi ancora contro di lei. «Domani» esclamo deciso, cambiando argomento. «Mi piacerebbe prendere appuntamento»
La sua espressione passa dal desiderio alla confusione. E al fastidio. La guardo e mi rendo conto di quello che ha potuto pensare. Scoppio nuovamente a ridere.
«Voglio che torni al Maniero per definire gli ultimi dettagli che ti servono davvero per iniziare a lavorare su qualche progetto» preciso.
Le sue labbra disegnano una O perfetta, stupita, e ne approfitto per infilarci dentro la lingua e baciarla di nuovo. Mi muovo contro di lei, scopandole la bocca e strusciando il mio uccello contro il suo stomaco. Quando mi scosto, siamo entrambi senza fiato.
«Non prendo appuntamenti per scoparti, Ava. Quello lo farò quando voglio»
”Purtroppo non ora, visto che sei stata aggredita e hai bisogno di riposo”. Faccio violenza a me stesso e riesco ad allontanarmi da lei. Distolgo gli occhi da lei e guardo con rabbia le scale, maledicendo la sua coinquilina. Se non fosse stata a casa, aggressione o non aggressione, l’avrei fatta mia. Con dolcezza, ma mi sarei perso dentro di lei.
«Al Maniero a mezzogiorno» le dico risoluto, allungando l’indice e lasciandolo scivolare lungo la guancia.
Ava annuisce.
«Brava ragazza» le dico sorridendo, chinandomi a baciarle la fronte.
Mi volto e sforzandomi esco dall’appartamento.
”Ho davvero bisogno di una doccia gelida”.
Bellissimo e il prossimo capitolo arrivano i famigerati 4 giorni😊😊😊😊😊
chi mi può mandare i pdf di tutti i 3 libri? alabiso.andrea@hotmail.it
😍😍😍
Non ho molto da dire ormai mi lasci senza parole !!!
Di ringraziarti Xo non posso smettere quindi grazie x questi capitoli bellissimi ❤️😘😍
Stupendo aspetto con ansia tutte le volte che devi aggiornare con un nuovo capitolo! Bravissima!
PS: qualcuno può mandarmi il PDF della trilogia?
erika14912@gmail.com
Grazieeee
Ciao Erika posso chiederti se x favore li mandi anche a me il PDF di qst trilogia? Alessiamia2014.rr@gmail.Com grazie
L’avevo proprio dimenticata questa parte del libro e della calla! Povero jasse quante cose a cui deve pensare : leggere il libro dal suo punto di vista ti fa capire tante cose già a questo punto della storia. Brava! Aspetterò con impazienza il prossimo sabato sera! Grazie e un abbraccio
Questi uomini maniaci del controllo mi faranno morire prima o poi!aspetto con impazienza il seguito😊bravissima anita❤
.. questo uomo comincia a piacermi sempre di più !! 😉 …. devo ammettere con sincerità che, mentre leggevo la trilogia, a volte l’ho pure odiato .. un vero bastard inside con la B maiuscola 😀 … mancava il suo pensiero e tu Anita stai facendo davvero un buon lavoro 😉 <3 .. e poi questa foto .. mamma mia .. proprio come la mia mente l'aveva creato !! 😀 <3 .. Grazie Anita .. buona domenica a te e a tutte le splendide creature che popolano questo luogo 🙂 <3
Il solo e unico Lord <3
Grazie a Jodi Ellen Malpas per avercelo regalato e a te Anita che sei così brava a farci immaginare i suoi pensieri <3
Tanti auguri di Buone Palme a tutte 🙂
Ps: Tina e Loredana non ricordo il figlio di chi di voi due compie gli anni in questi giorni (reminiscenze dello scorso anno della preparazione della festa per i 18 anni 🙂 ), in ogni caso, ne approfitto per farvi gli auguri <3
È un piacere la domenica ritagliarmi qualche minuto per venire qui e leggere… 😘
Bello Anitaaaa. .questi uomini gelosi e possessivi mi fanno morire!!!!!! Cmq mi piace sempre di più. …
Rosy mio figlio Daniele ha compiuto 19 anni il 14 marzo. …e bravissima ti ricordi che lo scorso anno gli abbiamo fatto la festa x i 18…mitiche amiche del blog
Auguriiiiii a tutte ♥. …buona festa delle palme! !!!!
wow non ci sono altre parole <3 alla prossima settimana, non vedo l'ora XD un bacione a tutte le amiche del mitico blog
Anitaaa!! Sono senza parole.. Il tuo Jesse e’ strepitoso.. Non so piu’ come farti i complimenti… Dunque, Christian alla domenica e Jesse? Grazie stella per le emozioni che ci stai dando😘
Il venerdì 😉 Grazie a tutte!!
ohhh… week end perfetto!!! 🙂
Bravissima Anita…sono una tua nuova fan…non conscevo questa trilogia e mi hai fatto appassionare alla tua interpretazione di Jesse….buon lavoro
intenso
Bello Bello Bello! che altro dire??
Finalmente ho letto questo capitolo . Jesse mi incanta sempre. La determinazione è senza via di scampo. Bravissima Anita. Come al solito sei una fonte di idee e di originalità. Grazie. Augurii di buona Pasqua.
Ragazze il nuovo capitolo sarà postato dopo Pasqua…per le altre FF penso che non ci siano ritardi 🙂 nel caso ve lo comunico …baci!
Tranquilla Anita <3
Buona serata 🙂
Tesoro pensa a trascorrere una tranquilla e serena Pasqua 🙂 <3
Buona giornata e buona Pasqua a tutte le Ragazze 🙂 <3
Tranquilla Anita!! Goditi un pò di riposo 🙂
Tranquilla Anita ti aspetteremo non preoccuparti……
Colgo l’occasione per fare tanti auguri di buona Pasqua a te a tutte le ragazze 😘😘
Un bacio grande
😀😀😙😙😁😁
Ciao a tutti bellissimo questo capito……… ma vorrei avere anche io la trilogia dei libri natascya.ulturale@live.it
Ciao a tutte e infiniti complimenti per le storie pubblicate ,sono sublimi…io ho iniziato a leggere prima le vostre storie e poi le originali…per questo volevo chiedervi se era possibile il pdf della trilogia …grazie anita con il tuo scritto mi hai veramente incuriosito. ..vi lascio il mio indirizzo gio.giu137@gmail.com. ..grazie ancora. .
Francesca, ti do in’indicazione per scaricare gratis i libri.
Devi andare sul sito 50 sfumature di grigio. vai sul blog di miss Danycullen e puoi trovare tutti e tre i PDF.
Ciao
Anita ci sono anche io grazie il mio dovresti già averlo 🙂 🙂
ciao potete inviare anche a me la trilogia in pdf per favore maripanco@libero.it grazie
Ragazze…i libri che compongono la trilogia potete trovarli online su amazon o su altri siti che vendono e-book. Vi prego di evitare di chiedere PDF che non siano delle fan fiction che vengono scritte sul blog. Grazie a tutte anticipatamente 🙂
Francesca, ti do in’indicazione per scaricare gratis i libri.
Devi andare sul sito 50 sfumature di grigio. vai sul blog di miss Danycullen e puoi trovare tutti e tre i PDF.
Ciao
Francesca, mi sono sbagliata con la trilogia delle sfumature. Se volete ve li mando io io il PD, anzi, ve li spedisco subito
Ragazze Anita ha ragione ♥
Scambiarsi Pdf è illegale!!!
Cerchiamo di non cacciarci nei guai prima noi stesse e soprattutto non diamo guai a chi ha creato questo posto per noi ♥
La polizia postale è sempre dietro l’angolo!!!
Scambiatevi gli indirizzi email e comunicate tramite quelli senza usare questo blog, così qualsiasi cosa succeda, ognuno è responsabile per sé stesso senza dare rogne agli altri 😉
Grazie per la collaborazione!
Io a 6,99 mi sono presa gli ebook….spesa ben riuscita direi..concordo con te
Io ho i cartacei dei tre romanzi…
A fine gennaio è uscita tutta la trilogia in un unico volume, credo che sia uscita anche la versione digitale!
Quando ho scaricato la trilogia in PDF da un blog erano alla luce del sole.Nulla di illegale.
Sono ben lieta di averli inviati a queste ragazze. Non c’è nulla da temere, perché non è stato scaricato nulla che non potesse essere fatto.
Salve Ida.. Puoi spedirlo pure a me il pd f della trilogia…grazie… Mail fabiana.costanzo@libero.it
Ragazze, mi ripeto … Evitate di fare richieste del genere sul blog. Se volete vi metto in contatto l’una con l’altra, ma qui sopra evitate se non si tratta di file inerenti il blog.
Mi ero ripromessa di leggere questi capitoli favolosi solo dopo aver finito la trilogia originale ma non ho resistitooooo. .ho deciso di leggerli in contemporanea. …Anita sei fantastica…
Ciao, volevo informarti che hanno plagiato questa storia su wattpad. questo è il link:
http://www.wattpad.com/118311429-il-lord-1-sei-mio-lord
oddio ma che sciacalli ci sono in giro..e poi il lord e’ stato reso gay ma per favore
Non solo è stato reso gay, ma ci hanno messo in mezzo anche gli one direction. Guarda qui:
https://www.facebook.com/thisman.larrystylinson?fref=nf
No vabbè 😂
Il Lord con i One Direction non si può sentire 😂
😱 comunque ragazze non stupitevi,su Wattpad si trovano certe storie allucinanti 😂😂😂 e poi ho notato che gli One Direction li mettono ovunque,in tutte le salse…senza parole 😳
ciao Anita,QUANDO PUBLICHI IL RESTO? grazie a te sono andata a cercare questa trilogia ke ho letto in una settimana,nn ho parole ,mi sono letteralmente innamorata di jessy , ho sognato e sbavato …:-)…..ho letto ke la stessa autrice ha publicato un altra trilogia “one night ” e già uscito il primo libro e da quello ke dicono è ancora più bello, nn vedo l’ora……..voi avete letto il capitolo bonus del perdono? ( il parto di ava) meraviglioso , scritto dalla stessa autrice..GRAZIE Anita e scusa se ultimamente nn scrivo. io vi leggo sempre…
Io leggo sempre ma non commento mai ma stavolta voglio fare i mei complimeti all’autrice di questi capitoli e di tutte le fan fiction che avete creato 💜💜💜💜💜💜💜
Che fine hai fatto ?
ciao
Anita quanto dobbiamo ancora digiunare??????????????????????????????????
Ragazze calme 🙂 da stasera si riprende come al solito
^_^ :*
ciao…innanzitutto i miei complimenti…sei davvero brava…ho scoperto da poco il lord del maniero e ,curiosa,ho letto la trilogia….davvero spassosa…in tutti i sensi…mi sono ritrovata a ridere proprio di gusto in alcuni passaggi…Jesse ed Ava sono dei personaggi strepitosi…devo ammettere che mi sono piaciuti ancora di più di Christian ed Anastasia….ho letto “Per una sola volta”e mi spiace dire che non ha nulla a che vedere con la precedente trilogia….è davvero difficile eguagliare il successo di Ava e Jesse….spero tu voglia pubblicare al più presto perché anch’io,come le altre,sono in astinenza!!!!….grazie!
☺