Cinquanta sfumature di Porpora – Capitolo 5
Ciao.
Anche oggi, prima di lasciarvi al quinto capitolo di “Cinquanta Sfumature di Porpora” , voglio ringraziarvi tutte per l’accoglienza che riservate alla mia storia. Visto che la scorsa settimana sono stato un pò cattivo, ho deciso di farvi dono di un bel capitolo corposo. Leggere i vostri commenti e le impressioni sulla mia storia è sempre molto piacevole, quindi vi invito a commentare numerose per farmi conoscere la vostra opinione su quanto sto scrivendo.
I consigli, i complimenti, le critiche e i suggerimenti sono sempre i benvenuti. Non vedo l’ora di leggere i vostri commenti.
Un bacio.
Mr.Black
L’acqua bollente scroscia, picchiettando contro la mia pelle. Il getto mi rigenera e mi calma. Rovescio indietro la testa, lasciando che l’acqua scivoli lungo le ciocche, bagnandole.
Le gocce, che scendono da esse, mi imperlano le spalle per poi proseguire lungo la schiena. Mentre mi rilasso, la memoria vaga , riportandomi a ieri sera.
Tutto quel sesso e poi tutte quelle dolci parole. Una ragazza può farci seriamente l’abitudine. Non ho alcun dubbio che tutto ciò che Christian mi ha detto sia vero. I suoi occhi erano così luminosi e sinceri mentre esprimeva ciò che prova per me. Sembrava la dichiarazione di un ragazzo alla sua prima cotta. Pura e semplice. Eppure così forte.
Se poi devo credere, ed io ci credo, che non si è mai innamorato di nessuna delle donne con cui è stato, tutte le parole d’amore che ha pronunciato sono per me. Non le ha mai dette a nessun’altra.
In un certo senso, sia io che lui, ci siamo innamorati per la prima volta l’una dell’altro.
E questo non potrà portarcelo via nessuno. Nessuna ex, dominatrice, sottomessa o ragazza psicopatica.
Eppure, lui poteva avere qualsiasi donna. Perché io?
“Perché ti tormenti ancora così?”- la mia vocina mi urla contro come un arpia piena di furia,
“Ti ha sposato! Ha cambiato tutta la sua vita per te! Cosa vuoi ancora?” – continua, impietosa.
Perché devo essere così insicura? Da che io mi ricordi, lo sono sempre stata. Ho sempre pensato di non valere abbastanza. Per ogni cosa.
Mi ammazzavo di studio, perché credevo di non meritare i voti alti che mi venivano assegnati.
Quando ho conosciuto Christian, ho messo in campo tutte le ipotesi più assurde per giustificare il suo interesse nei miei confronti. Avevo anche pensato che fosse miope, all’inizio.
Quando mi hanno chiesto di diventare amministratore ad interim, ho creduto che ci fosse il suo zampino senza mai pensare, che, forse, poteva essere solo un mio merito.
Ho sempre creduto che se non avesse subito tutte quelle cattiverie nella sua infanzia e se non fosse così strano, non mi avesse mai voluta né mi avesse mai chiesto di sposarlo.
“Oddio! Chiamate il dottor Flynn!” – la mia vocina è esasperata.
Eppure lui continua a rassicurarmi ogni volta che cado vittima delle mie paranoie.
Senza mai stancarsi di dimostrarmi che mi ama. E con il mio comportamento rischio di sembrargli ingrata. Forse, non volendolo, lo ferisco . Oh, no! Ferirlo è l’ultima cosa che voglio.
Non potrei solo essere felice di avere un marito che mi ama e una splendida famiglia?
Non potrei solo pensare che merito questa felicità ?
Scuoto la testa, cercando di liberarmi da questi pensieri stupidi.
Presto, nella mia mente, si affacciano le immagini di me che mi sciolgo tra le sue braccia.
E’ stato davvero fantastico e dolce.
Istintivamente apro l’acqua fredda, che batte contro il mio capo come una serie infinita di pugnali.
Il suo amore risplendeva di fronte a me, insieme alla sua dolcezza. E alla sua ansia.
Sorrido pensando a come fosse preoccupato, riguardo alla corda.
“ E’ troppo stretto?” “Ti fa male?” “Sei sicura di volerlo fare?” “Vuoi che ti leghi?”
La sua voce, venata di preoccupazione , torna a tormentarmi. Perché era così teso?
Altro che Mr. Cinquanta Sfumature! Sembrava piuttosto Mr. Ansia!
Eppure non era di certo la prima volta che mi legava e, sicuramente non è stata la cosa più pericolosa che abbiamo fatto insieme. Ma non era mai stato così eccessivamente attento. Forse non era solamente preoccupato per la corda. E allora cosa?
Cosa può impensierirlo? Non mi ha parlato di nulla . Forse il lavoro o qualcosa riguardo il Darfur.
E’ che Christian è sempre così bravo a tenersi tutto dentro senza condividere i suoi pensieri.
Se è riguarda la GEH, sarà difficile tirargli qualcosa fuori .
Potrei chiamare Andrea. Forse lei saprà spiegarmi. Devo pensarci.
La verità è che io non so molto di quello che fa quando non è con me. A stento so di cosa si occupa nella sua azienda e quali progetti ha in corso. E’ sempre così chiuso riguardo queste faccende.
Invece lui sa sempre tutto, da stalker qual è. Probabilmente sa anche i miei appuntamenti settimanali. Conosce la Grey Publishing più di quanto la conosca io.
La conosceva meglio di me anche quando ho cominciato a lavorarci.
Oggi potrei fargli un’improvvisata a lavoro, visto che posso stare in azienda solo mezza giornata. Chissà se ne sarebbe contento.
Le immagini di noi sulla sua scrivania, stravolti dall’orgasmo, mi riaffiorano nella memoria.
Credo che ne sarebbe piuttosto contento.
E poi potremmo parlare di ieri. Potrei chiedergli ancora qualcosa.
Ieri sera è stato così dolce che non ho voluto insistere più di tanto.
Però, in realtà ho ancora qualche dubbio.
Mi ha detto che quella robaccia appartiene al passato e che non devo preoccuparmi .
Le usava come ispirazione quando era più giovane e, per fortuna, non le guardava quando mi ha conosciuta.
Ma, allora, perché erano nel mio studio? Perché non erano all’Escala?
Chi le ha portate lì?
“Oddio, Leila!”
Non ne sappiamo più nulla da quando venne nel mio studio per quella sceneggiata.
Da allora, Christian non mi ha più detto nulla. Eppure dovrebbe essere ancora in contatto con il dottor Flynn, per sapere come va la terapia, se ne segue ancora una.
Oppure non è lei. Era disperata, non pazza.
E se fosse un’altra delle quindici? E se fosse Elena che vuole ritornare nella sua vita?
Neanche di lei so più nulla, da quando tentò di baciare mio marito.
Scuoto la testa disgustata. Come può una donna fare quello che ha fatto?
“ E il tuo sogno, allora?” – la mia vocina non manca di punzecchiarmi.
Quello si che mi ha sconvolto. Non so ancora bene come mi sento a riguardo.
Perché sognare una cosa del genere? Il dottor Flynn avrebbe di che divertirsi.
Eppure, in quel sogno, lei era così sicura di quello che faceva e di quello che a Christian piaceva. E lui non sembrava per nulla turbato dal fatto che, praticamente, pendeva dalle labbra di quella donna.
“Forse perché eri tu, quella donna!”
Non farei mai una cosa del genere a nessuna persona, tantomeno a Christian, sapendo cosa ha subito nella sua vita.
L’idea di me che domino chicchessia mi disgusta profondamente. Non ne sarei mai capace.
Eppure quella donna ero io e sembravo parecchio a mio agio. Con il mio ruolo, con Christian sottomesso, con il mio corpo. Sembravo bellissima e sexy, come non mi sono mai sentita.
Forse posso cominciare a capire come mi vede Christian!
“Forse potresti anche cominciare a fare quei giochi!” – la mia dea interiore si è risvegliata
Se potessi la prenderei a schiaffi. A volte è così insolente. Ma forse…
“No!” . “Mai!”
Le immagini di quei baci mi passano davanti come i fotogrammi di un vecchio film. In quel sogno, sembravamo così connessi. Forse più di quanto lo siamo ora. Più di quanto lo siamo mai stati. Il pensiero è terribilmente doloroso. Forse eravamo così uniti proprio perché….
Scuoto la testa come per liberarmi da quei pensieri. Strizzo vigorosamente i capelli ed esco .
Mi avvolgo velocemente nell’accappatoio, mentre con l’asciugamano tampono i capelli. Non ho il tempo di asciugarli . Li lego in una coda. Si asciugheranno mentre arrivo a lavoro. E’ meglio che Christian non lo sappia altrimenti riparte con la storia che mi ammalo e che sono irresponsabile.
“Sai, Ana, non hai nessuna attenzione per la tua incolumità .Ed ora non sei più sola.”
Ormai l’ho imparato a memoria per tutte le volte che me lo ha ripetuto.
Pensandoci, meglio tamponarli ancora un po’.Indosso uno dei completi che Christian mi ha comprato quando ci siamo trasferiti. Ha preteso praticamente di rifarmi l’intero guardaroba e sono riuscita a salvare solo pochi pezzi. Il completo della prima notte di nozze, l’abito prugna, alcuni tacchi e qualche vestaglia.
Prima che me ne accorga ne prendo una e la indosso. Insieme alle calze bianche e delle scarpe vertiginosamente alte.
Non so neanche perché lo faccio. E’ terribilmente sciocco . Forse voglio sentirmi sicura e bellissima come lei. Come me. Come me in quel sogno.
Esco velocemente dalla camera, lasciando che la veste svolazzi e mi avvolga. Mi dirigo come una furia in cucina senza alcun motivo. Sembro un automa telecomandato.Non mi rendo nemmeno conto che sarò quasi nuda di fronte a Christian e a Mrs. Jones a prima mattina. Vedo solo una donna, sicura di sé e bellissima, che va dall’uomo che ama per fargli sapere che lo ama. Sono una spettatrice, ancora una volta. O forse sono diventata la regista.
Sono come lei, come me in quel sogno. Oppure voglio essere così. Non lo so.Vorrei solo che tra me e Christian ci sia quell’intima connessione anche nella Stanza Rossa.Voglio capire cosa si prova. Voglio provare quello che lui prova. E voglio che avvenga con lui.
Lui è stato un sottomesso prima che io diventassi la sua sottomessa. Sapeva quello che provavo quando entravamo nella Stanza Rossa perché anche lui lo ha provato.Invece io non so come si sente quando siamo lì dentro. E’ come se mi mancasse un pezzo. Devo chiudere un cerchio. Ne ho bisogno.
Ma lui non lo farebbe mai. Lo farebbe? Non credo.
Scuoto la testa ed entro in cucina: la testa alta, le spalle dritte e il passo sicuro mentre incrocio le gambe, mentre avanzo verso Christian.
E’ seduto al bancone e sta aspettando la colazione. Il rumore dei miei tacchi lo ridesta. Si gira di scatto.
Mi fissa mentre gli vado incontro. La stoffa leggera della vestaglia svolazza, accarezzandomi le gambe. I capelli mi solleticano il collo ad ogni passo. Quando gli sono più vicino, cerco di capire le sue emozioni o a cosa sta pensando. Ma è difficile.
I suoi occhi sono attraversati da una miriade di sentimenti. E non riesco ad afferrarne nessuno. Sembrano un cielo pieno di nuvole scosse dal vento, prima di una tempesta.
Ormai sono a pochi passi da lui. Christian si alza e mi cinge la vita.La mano mi percorre la schiena aprendosi all’altezza del reggiseno. Mi spinge contro il suo corpo. Prima che riesca a dire qualcosa, le sue labbra sono sulle mie. Mi morde il labbro inferiore. La lingua si fa presto strada nella mia bocca. Chiudo gli occhi, abbandonandomi a quel bacio. Gli circondo il collo con le braccia , attirandolo verso di me. Giocherello con i suoi capelli, scompigliandoli e tirandoli leggermente. Le sue mani mi percorrono l’addome posandosi sui fianchi.
Si stacca a fatica dalle mie labbra, mentre mi percorre il collo . Mi morde il lobo, prima di baciarmi dietro l’orecchio. Mi inarco contro il suo corpo e comincio ad ansimare.
“Oddio! Di questo passo non andrò in ufficio, stamattina.”
«Anastasia.»-sussurra contro il mio orecchio- «Sei bellissima. Non sai quanto vorrei sbatterti contro questo banco e scoparti selvaggiamente. »- ansima «Perché, perché mi provochi in questo modo?»- mi domanda leggermente corrucciato
Non so cosa rispondergli. Non volevo provocarlo. Voglio solo sentire che mi vuole o forse vedere se…
«Vuoi che ti scopi? »- mi chiede sexy ed arrogante – «Perché in questo momento ti scoperei su ogni superficie di questa casa. Ora come ora vorrei solo sentire queste mura riempirsi delle tue urla mentre sei preda dell’orgasmo.»- la sua voce è calda e sensuale, come miele caldo.
Lui mi vuole. Come sempre. Mi desidera forse più di quanto io non desideri lui. E’ rassicurante.
«Devo andare in ufficio. »- riesco a mormorare contro le sue labbra. «Fanculo l’ufficio. Io ti desidero. Ora. »-mi risponde, mentre mi tiene la testa tra le mani; gli occhi che mi scrutano.
“Ma io… io..”
«Voglio di più, Christian. »-sussurro.
Non avrei mai voluto dire quelle parole, soprattutto vedendo il suo sguardo ferito. Come posso fargli capire qualcosa che nemmeno io ho ancora capito.
«Ana. »-sospira- «Io non credo di poterti amare più di quanto faccia già. Quello che provo per te mi consuma ogni giorno e mi riempie ogni giorno. Mi devasta e mi salva. Mi uccide e mi dà la vita. Non so se posso darti più di questo. ».Il suo sguardo mi uccide. Sembra distrutto dalle mie parole.
«Scusami. Sono così confusa. »- mormoro mentre le lacrime minacciano di esplodere. Perché gli faccio questo? Perché mi sto facendo questo? Mi stacco da lui per ritornare in camera ma lui mi trattiene per il polso, riportandomi tra le sue braccia.
«Cosa c’è Ana? Dimmelo.»
«Io…non lo so. » – riesco a dire solo questo, come una stupida.
«E’ per via di quel sogno? » – mi chiede mentre cerca di scavarmi dentro- «Cosa hai sognato, Ana? Non sapere mi sta facendo impazzire. Hai sognato un altro. Perché se è così…» – la sua voce si carica di rabbia
«No!»-esclamo – «Come puoi pensarlo? »
«Allora cosa c’era in quel sogno? Perché non vuoi dirmelo?»- mi domanda
Non posso dirglielo. Io non sono pronta. Lui non è pronto. E sono in ritardo. Devo andarmene da questa stanza.
«Te l’ho detto, non me lo ricordo. E… ho ancora dei dubbi. Senti, ne parliamo stasera. Ora devo andare. Sono in ritardo.»
Mi libero dalla sua presa e scappo in camera come una furia. Così come sono arrivata. Mentre mi vesto cerco di non pensare a nulla. E in cinque minuti sono pronta.
Vado in camera di Ted. Oggi il mio bambino torna a scuola. E’ bellissimo con la salopette di jeans e il cappellino. Phoebe si è appena svegliata e, davvero, non vorrei lasciarla, ora. Ma ho dato tutto le indicazioni a Mrs. Jones e sono certa che se ne prenderà cura al meglio .
«Per qualsiasi cosa, le ho lasciato il mio cellulare, il telefono dell’ufficio e i numeri di Christian.» – le dico- «Mi chiami se c’è qualche problema. La chiamerò appena arrivo in ufficio »- continuo laconica. Non so quante volte le ho ripetuto queste cose. Probabilmente penserà che la credo stupida.
«Me lo ha già ripetuto, Mrs. Grey »- mi ammonisce bonariamente sorridendomi – «Non si preoccupi, la chiamerò se ho qualche problema. »
Le faccio un sorriso tirato. Ritorno in cucina, dove Christian mi aspetta per andare a lavoro. Non so come fa ma è l’amministratore delegato perfetto. Impeccabile e preciso. Io, al contrario, sembra che mi sia scontrata con un tifone.
Mezz’ora dopo, sto varcando le porte della Grey Publishing. Sorge ancora dove c’era la SIP, ma Christian ha comprato l’intero palazzo ed ora l’azienda è su tre livelli. Al primo piano, il mio ufficio e quello di Hannah , la reception , la sala riunioni e i servizi. Al secondo, gli uffici dei direttori editoriali, un’altra sala riunioni, il reparto grafica. Al terzo, gli uffici degli stagisti e del personale amministrativo, gli archivi e il reparto sviluppo.
Quando varco la soglia, Claire mi accoglie con un luminoso sorriso. Mi abbraccia con calore ed io sono davvero felice di essere tornata.
«Ana! Che bello che sei tornata. Come stai? Temevo che non ti avremo più rivisto. »- mi fa l’occhiolino – «Hannah mi ha mostrato una foto della piccola, è davvero un angelo. »
«Grazie Claire. »-gli rispondo allegra- « Sto bene. Sono felice di essere tornata. Neanche io so come ho fatto a convincere Christian.»-gli rispondo, alzando gli occhi al cielo – «Qui come procede? »
«Tutto bene. Alle undici hai la riunione con i direttori editoriali. Hannah è già nel tuo ufficio. Ti aggiornerà sicuramente su tutto. »
Il pensiero mi fa alzare gli occhi al cielo. Ringrazio Claire e mi dirigo nel mio ufficio.
«Ah, Ana, aspetta»-Claire mi chiama mentre sono a metà del percorso. Mi fermo e le vado incontro. «Dimmi Claire.»- le chiedo.
«Un quarto d’ora fa è arrivato un fattorino con un pacco per te. Ha poggiato tutto nel tuo ufficio ed è andato via. »-mi spiega
«Forse sono i progetti grafici per il nuovo libro di Fox »-rifletto tra me e me.
Mi allontano nuovamente, dirigendomi verso l’ufficio. Apro la porta. La luce è spenta. Hannah non c’è. Accendo la luce e rimango sconvolta.
Sulla mia scrivania, un enorme mazzo di rose la fa da padrone. Mi avvicino sorridendo, appoggio la ventiquattrore e la borsa e lo raccolgo. Il profumo è divino.
Strappo il bigliettino e lo apro. Il messaggio, scritto a mano, dice:
“Mia adorata Anastasia. Ti auguro un buon rientro a lavoro. Anche se avrei preferito averti a casa con me.
Ti amo. Christian.”
Il biglietto mi fa sorridere e mi riempie il cuore nello stesso momento.
Esco dall’ufficio reggendolo a stento. Quando Claire lo vede, è sconvolta più di me.
«Oddio Ana! »-squittisce – «Sono bellissime. Ma chi le ha mandate? Christian?»- mi domanda
Le rispondo annuendo.
«Che invidia! Ana, hai sposato l’uomo perfetto. »-mi prende in giro ridacchiando. Rido anche io.
« Credo che mi servirà un vaso. »-le dico, stringendomi nelle spalle.
Dopo aver sistemato le rose nel mio ufficio, ho avuto un incontro preliminare con Hannah che mi ha, ansiosamente, messo a corrente di tutto. E’ stata un tornado. Riesce ancora a farmi sentire un’assistente, con la sua efficienza, nonostante sia il suo capo.
Alle undici ho presieduto la riunione mensile con i direttori editoriali. Abbiamo approvato il nuovo bilancio, valutato le nuove proposte editoriali e pianificato i tour promozionali dei nostri autori migliori.
La giornata sta volando ed io adoro essere tornata a lavoro.
Alla mezza, sono seduta di fronte al pc, indecisa sul da farsi. Vorrei chiamare Taylor per chiedergli di accompagnarmi alla GEH. Vorrei fare una sorpresa a Christian e pranzare con lui.
Mentre decido cosa fare, la mia mente ritorna a stamattina. Prima di rendermene conto, il mio PC sta avviando una ricerca internet su “dominatrici”.
Navigo tra vari forum e leggo diverse testimonianze. Quello che mi colpisce è che tutte descrivono il rapporto con le parole “fiducia” e “devozione”. La memoria mi riporta alla cena con Christian.
«Questo tipo di relazioni si basa sull’onestà e sulla fiducia»- mi aveva spiegato
La maggior parte di loro hanno più partner anche se poche praticano la poligamia.
Ma quello che mi stende è il racconto di una donna. E’ una dominatrice che pratica bondage solo con il marito. Da quello che racconta la sua relazione va a gonfie vele e, come pensavo, questa esperienza li ha fortificati, avvicinandoli ad un livello molto profondo.
E questo quello che cerco. Più leggo, più comprendo e più sono sicura di volere anche io questa connessione profonda con Christian. La consapevolezza si fa strada in me fino ad apparirmi lampante.
“Io voglio dominare Christian.”
Mi lascio cadere sulla sedia, consolata e appagata da questa nuova sicurezza. E’ una rivelazione. Mentre la assorbo, il telefono squilla.
Rispondo immediatamente.
« Ana, c’è Mr. Grey.» -Claire sembra scossa
« Bene. Passamelo sulla due.»
« Ana, sta venendo nel tuo ufficio!» -esclama
“Oddio!” “Ero io a volergli fare una sorpresa, stamattina! Maledetto maniaco del controllo!”
Non faccio in tempo a terminare la chiamata che la porta si apre e Christian mi piomba in ufficio.
E’ bellissimo nel suo completo blu . Un perfetto amministratore. Probabilmente gli sembrerò sciatta, dato che stamattina mi sono vestita come una furia. Mi do un occhiata veloce mentre lui si accomoda sulla sedia di fronte a me. Poggia sulla mia scrivania alcuni sacchetti di carta.
« Mrs. Grey.» – mi saluta
« Mr. Grey.»-controbatto- « Non ricordo di avere un appuntamento con lei, oggi»- gli dico mentre sfoglio teatralmente le pagine della mia agenda.
Mi sorride.
« E’ una visita informale, Mrs. Grey. »
« E a cosa devo il piacere, Christian?» – domando. Questa solfa del Mr. e Mrs. Grey mi sta stufando
«Stamattina, dopo che mi hai provocato in quel modo, salvo poi piantarmi in asso come uno stupido»- le sue labbra si piegano ancora in un sorriso – « Mi sono reso conto che non avevi preso nulla per il pranzo. E sincerarmi che tu ti nutra adeguatamente è uno dei miei compiti. Così ho deciso di portarti il pranzo a domicilio.». Sembra entusiasta come un ragazzino. Mi fa sorridere.
Di colpo, comincia a guardarsi intorno, come se cercasse qualcosa. Poi fissa il suo sguardo sul vaso in cui ho riposto le rose e mi guarda compiaciuto.
« Ti ringrazio molto per il pranzo, Christian. E per le rose. Non erano necessarie.»
« Non ti piacciono più le rose? » – mi domanda
« Si. Sono bellissime. Ma non dovevi. »
« Non è un dovere, è un piacere, Anastasia»- mi risponde. La lingua accarezza il mio nome.
«Sai, credo di essere invidiata da tutte le donne dell’azienda »-gli dico civettuola.
«E’ un piacere sentirlo. Adesso mangiamo. Altrimenti si fredda. Cibo italiano! »-annuncia
Gli sorrido grata.
Il pranzo passa piacevolmente in sua compagnia. Christian mi racconta della sua mattinata e mi domanda come stanno andando le cose in azienda. Gli faccio un breve riassunto, non voglio annoiarlo. Mi racconta di aver chiamato sia Taylor che Mrs. Jones per essere certo che a casa fosse tutto apposto.
“Oddio, ho completamente dimenticato di chiamarla. Per fortuna, Christian pensa a tutto.”
« Anastasia, quelle riviste sono sparite. Tu non avresti dovuto…. Mi dispiace che tu le abbia trovate»- si corregge – « E’ stata una mia mancanza.» – mi dice
« Christian, mi hai già spiegato tutto. Ed io ti credo. »- lo rassicuro, ma in realtà ho ancora dei dubbi. Christian li intercetta subito.
« Ma?» – mi chiede
« Cosa intendi?»- faccio la finta tonta
«Dai, Anastasia, se vuoi chiedermi qualcosa, fallo. Era palese che ci fosse un “ma” alla fine di quella frase. »
“Colpita ed affondata”
Sbuffo. Non gli posso nascondere nulla.
« Mi hai detto che appartengono al passato. Ed io ti credo. Ma allora perché erano nel mio studio e non all’Escala?»- domando in un sussurro.
Mi sorride, chiaramente sollevato.
« E’ colpa di Taylor! Prenditela con lui!»- esclama ironico
« Taylor guarda riviste porno? »- sussurro scioccata.
Christian scoppia a ridere. Io non ci trovo nulla di divertente. Lo guardo male.
« Non so se Taylor piacciono quel genere di riviste e non mi interessa saperlo. Non ci sarebbe nulla di male. Ma non era questo quello che intendevo.»
« Allora?»-lo incalzo
« Ricordi lo scorso week-end, quando siamo stati all’Escala e abbiamo dato quella cena?»- mi chiede
Annuisco. Evito di pensare alla maratona di sesso di quei due giorni e continuo a guardarlo impassibile. In attesa di spiegazioni.
« Avremmo avuto ospiti, ci sarebbero stati i nostri bambini, Ava e Sophie. I miei genitori. Temevo che qualcuno trovasse qualche nostro gioco speciale»-mi rivolge uno sguardo malizioso, come un ragazzaccio ribelle-« In questi mesi sono stato un po’ distratto. Quindi, qualche giorno prima, ho chiesto a Taylor di andare all’Escala per fare un sopralluogo e sistemare tutto. Gli ho chiesto di controllare in tutte le stanze e riportare i giochi, se ne avesse trovato, nella Stanza Rossa. Mi ha chiamato quel pomeriggio dicendo di aver trovato del materiale e che non sapeva cosa farne. Ero in riunione e non potevo rispondergli. Non sapevo nemmeno a cosa si riferisse di preciso. Gli ho detto che se non fossero oggetti della Stanza dei Giochi, doveva portare tutto alla Big House. »
« Ma erano nel mio ufficio, Christian.»-esclamo
« Sono stato io a chiedergli di portare tutto lì. Quando sono tornato quella sera, avevo intenzione di controllare cosa avesse trovato. Ero a telefono con Taylor quando sei venuta nel mio studio e hai staccato la chiamata. Poi abbiamo discusso. Mi hai distratta»-mi rivolge un sorriso perverso- «E non me ne sono più occupato. Questa cosa non doveva nemmeno riguardati. Mi dispiace molto che tu le abbia trovate. Io non ricordavo nemmeno di averne più. Parecchi anni fa, credevo di averle buttate tutte. Mi dispiace, Ana. Credimi. »
La sua voce è limpida e pura. Lo sguardo luminoso e sincero.
“Stava parlando con Taylor. Non con Andrea!”
Rimango ancora in silenzio, cercando di assorbire la miriade di cose che mi ha detto. E’ un fiume in piena. E non smette di parlare. Non credo stia mentendo con tutto quello che mi sta dicendo. La sua voce mi ridesta.
«Perché non me ne hai parlato prima, Ana?»-mi chiede
«Avevo bisogno di riflettere su alcune cose, prima di dirtelo»
«Non dovresti rimuginare così tanto, Ana. E’ una cosa che non smetterà mai di stupirmi. Dovresti sempre essere sincera con me e dovresti fidarti.»
“Devo essere sincera”.
«Posso chiederti un’altra cosa? » – gli domando a voce bassa
Sbuffa piano, scuotendo la testa.
«Non molli eh? » – mi ammonisce, alzando un sopracciglio
Lo prenderò per un si.
«Ieri sera, quando ti ho chiesto di legarmi, perché eri così preoccupato? »
«Non capisco cosa vuoi dire » -mente
«Non fare il finto tonto, Christian »- lo ammonisco- «Mi hai chiesto cento volte se volevo che mi legassi, quando ero stata io a chiedertelo esplicitamente. Cosa ti preoccupava? »
Si agita sulla sedia. Riflette un attimo, grattandosi il mento, poi si passa una mano tra i capelli.
«Anastasia »-si ferma un attimo, poi riprende- «Non sono abituato al fatto che tu prenda l’iniziativa. Ero solo un po’ spiazzato dal fatto che fossi stata tu a decidere. Però è stato divertente. Per me è come una sfida a lasciarmi andare e cedere il controllo. E tu sai come alzare ogni volta la posta in gioco »- mi guarda con malcelata ammirazione- «E’ anche per questo che ti amo.»-continua -«Non puoi nemmeno immaginare quante cose sarei disposto a lasciarti decidere. »
Questo è il colpo di grazia. Forse davvero potrei chiedergli di insegnarmi… di permettermi… ma la sua voce mi riporta alla realtà.
«Ora, anche io ho una cosa da chiederti »- mi guarda divertito -« Oppure pensi di essere immune solo perché sono stato io a venire qui da te? »- mi domanda
Lo guardo perplessa. Non so cosa vuole… oppure… oh no.
«Allora Anastasia, cosa hai sognato stanotte? »-mi chiede. Il tono non ammette repliche.
«Ti prego, Christian, non insistere. Anche se volessi non potrei dirti nulla. Non mi ricordo. Te l’ho già detto. Oppure vuoi che ti menta? Pensavo che avessi detto che la fiducia è tutto. »
Odio mentirgli. Ma se cedo è la fine. Comincerà a travolgermi con le domande e finiremmo per litigare. E non voglio. Stiamo così bene ultimamente che non mi serve complicare le cose.
Riflette per un po’.Poi sbuffa.
«Va bene »- mi dice con un’espressione da sfinge.
Poi guarda l’orologio e sbuffa ancora. Riflette ancorò per qualche secondo. Poi riprende.
«Devo tornare in ufficio, piccola. Tra quaranta minuti ho un incontro di affari. Ci vediamo stasera a casa. »-mi scruta per un po’ come se stesse escogitando qualcosa
Mi alzo e lo abbraccio. Lo bacio velocemente. Faccio fatica a staccarmi da lui.
«Grazie mille per essere passato. E per il pranzo. E per le rose. Ti amo »-sussurro
«Non ringraziarmi. E’ un piacere per me. Vorrei poter restare ancora. »- mi dice dolce
«Ti accompagno »- propongo- «Sono pur sempre il capo qui.»-Gli faccio l’occhiolino. Mi sorride.
Quando siamo alla porta d’ingresso della Grey Publishing lo bacio ancora.
«Come ritorni in azienda? »- gli chiedo
«Taylor mi sta aspettando. » – mi risponde. Poi in tono più caldo continua- «A stasera.»
Apro la porta e prima di richiuderla gli lancio un’ultima occhiata. Quella promessa aleggia tra noi.
“A stasera.”
E’ davanti alla porta, in attesa che si apra. Entra e velocemente di volta verso di me, inchiodandomi con i suoi occhi di ghiaccio.
«Anastasia… »-ansima, la voce roca e sensuale
«Christian… »-gli rispondo in un soffio.
Poi le porte automatiche si richiudono e lui scompare.
Mr. Black
Mr.Blak come sempre bel lavoro ,questo rapporto tra Anastacia e Cristian mi lascia sempre con tanta curiosità ,e non vedo l ora di leggere il seguito di negativo non si può proprio dire niente…….bravissimo
Carissima Samantha,
ti ringrazio molto per i complimenti.
Anche io non vedo l’ora che leggiate il seguito.
Mr.Black
WOW!!! questa storia mi piace sempre di più..non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo
Mr Black hai un modo di scrivere che sprizza sensualità da tutte le parti..sembra di assistere veramente alla conversazione ed è straordinario perché sembra di essere veramente lì..comunque complimenti ancora..SEI BRAVISSIMO!! ci vediamo al prossimo capitolo..Baci
P.S. sono la prima a commentare 😀
Carissima,
ti ringrazio molto.
Devo confessarti che non solo nella scrittura sprizzo sensualità dappertutto. Grazie per i baci. Li custodirò
Mr.Black
Favoloso…qst storia mi sta incuriosando tnt ogni volta è cm aprire un regalo xke e una storia che nn si conosce e qst la rende ancora più intrigante cm sempre hai ftt un “dire grande lavoro e poco” aspetto cn ansia il continuo 😚
Grazie mr Black ❤
Cara Maria,
ti ringrazio molto per i complimenti.
Anche i vostri commenti sono dei piccoli regali per me.
Continuate a farmene tanti.
Mr.Black
Complimenti, davvero. Non trovo altri aggettivi che siano eleganti quanto la tua scrittura e il tuo humor. Continua così, é molto intrigante!!!
Carissima,
ti ringrazio moltissimo.
Intrigante ed elegante… potrei farci seriamente l’abitudine a tutti questi complimenti.
Mr.Black
La storia mi piace sempre di più però è mai possibile ke dopo qualke anno di matrimonio e 2 figli ana sia ancora così insicura? Cmq caro mr Black continua così ke ci piaci!
Carissima Anna,
Anastasia ha una personalità molto fragile. E’ continuamente tormentata dalla sensazione di non meritare quello che ha, nel lavoro e nella vita.
Tuttavia, forse sta trovando un modo per spazzare via le sue insicurezze.
Piacervi e farvi impazzire sono alcuni dei miei obbiettivi.
Mr.Black
Questo capitolo è geniale !!!! La fine che scambia i ruoli quando si salutano davanti al’ ascensore ….. Mr Black sei geniale..Ana deve lavorare sulla autostima ma se diventa dominatrice di suo marito la aiuterà anche ha lasciarsi alle spalle la befana di Leila la pedofila di elena e tutte le eltre ….in questo gioco ci sono solo Ana e Christian… magari si rende conto fino in fondo che Christian ama solo lei….Continua così aspetto il prossimo capitolo sei bravissimo 🙂 SALUTIIIIIIIII
Carissima Francesca,
come vedo , hai centrato perfettamente il punto.
Ana è semplicemente stanca di essere così insicura e di farsi tormentare dal passato di Christian. E, attualmente, ha solo un modo per mettere un punto a questa situazione ovvero creare qualcosa con lui che nessuna altra ha avuto.
Grazie ancora per i complimenti.
Mr.Black
Bel capitolo..
Ti ringrazio molto, Romina.
Mr.Black
Ci hai stregate con questa storiaMr Black…Sono veramente curiosa di vedere se il cambiamento di Ana al nostro dominatore possa fare piacere o no…io credo che all’inizio lo destabilizzera’questa richiesta di diventare un sottomesso ma poi si farà in4 x accontentare la sua amata Ana…A te posso solo dirti che sei riuscito a coinvolgermi completamente in questa storia. ..davvero bravo. ..
Caea Tina,
ho sempre sognato di essere un mago e, stregandovi, ci sto andando abbastanza vicino.
Non so ancora come Christina possa reagire ma posso darti un’indizio sul prossimo capitolo.
Consiglierei ad Ana di non tirare troppo la corda.
Grazie per i complimenti.
Mr. Black
Mr Black complimenti, è molto originale lo scambio dei ruoli… Vedere Ana come dominatrice è starno però è una trovata molto geniale…
Carissima,
ti ringrazio molto per i complimenti.
Ti assicuro che sarà la cosa più normale che possa accadere.
Mr.Black
Complimenti Mr Black mi piace molto questo scambio di ruoli e non vedo l’ora di leggere come si evolve questa storia l’atmosfera si fa sempre più calda ……….
🙂 continua così
Carissima Mary,
sapere che ho un ‘effetto così lussurioso su di voi mi da molta gioia.
Tuttavia, ti consiglio di attendere il prossimo capitolo.
Li sì che prenderete tutte fuoco, Anastasia compresa.
Mr.Black
complimenti una storia che coinvolge e non vedi l’ora di vedere come andrà avanti
cosa farà Ana ora?
E il nostro maniaco del controllo come reaggirà?
Molte molte domande alle quali dare una risposta
complimenti ancora
p.s.vorremmo sapere anche qualcosa di mr Black siamo curiose :p :p
al prossimo capitolo e complimenti ancora
Carissima Katia,
sono molto contento che la storia ti piaccia.
Per quanto riguarda le domande che mi poni… posso darti un indizio ….
…Christian potrebbe decidere di darle “corda” .
Inoltre posso dirti anche che il prossimo capitolo sarà “di fuoco!”
Riguardo me, tutto quello che vi serve sapere è nella presentazione del 1 capitolo. Non vi occorre altro.
Ti ringrazio molto per i complimenti.
Mr.Black
allora mrBlack non vedo l’ora che arrivi martedì per prendere “fuoco” anche io come Ana
scusa per la domanda personale ma vedere un uomo che scrive e si appassiona per le sfuature è raro 😀 🙂
Carissima Katia,
credo che martedì tutte vedrete le fiamme…letteralmente…
Figurati.
Diciamo che sono un tipo molto riservato…
tratto che, oltretutto, condivido con Mr.Grey.
Mr.Black
Questa storia sta diventando veramente molto interessante. La trovo molto complessa a livello emotivo: i pensieri di Ana sono analizzati benissimo e per quanto siano contraddittori tra loro, dato che nemmeno lei riesce a venirne a capo, seguendo il suo ragionamento mi ritrovo comunque a capire il suo stato d’animo. In tutta la storia, ma in particolare in questo capitolo, sento un velo di tristezza che ricopre il tutto e sto aspettando di capire da cosa è dovuto. Probabilmente è una sensazione personale, ma Ana mi sembra davvero molto depressa e attenzione la mia non è affatto una critica perché anche questo suo stato d’animo combacia perfettamente con il clima che si respira attorno alla coppia.
Sono davvero curiosa di leggerne ancora e ancora.
Ancora tanti complimenti..
Alla prossima 🙂
Cara Lea,
sono molto felice per i tuoi complimenti. Sono contento che quello che prova Ana venga recepito in maniera così intensa da tutte voi.
La tristezza che aleggia intorno a Christian ed Anastasia è dovuto molto al fatto che Ana prova un desiderio che non riesce ancora ad esprimere e Christian, che vorrebbe esaudire tutti i desideri di Anastasia, si sente praticamente impotente davanti al fatto di non poterla rendere felice. Questa è, probabilmente la sua più grande paura.
Questa situazione lo farà probabilmente uscire di testa .
Potrebbe compiere qualcosa di estremo.
Per quanto mi riguarda, anche io non attendo altro che darvene ancora… e ancora…e ancora.
Ti ringrazio per i complimenti.
Mr.Black
Mr Bkack….sicuro di avere ventitré anni???
Carissima Tina,
curiosa domanda quella che mi fai. Mi ha davvero stupito.
Perchè me lo chiedi.
Mr.Black
Nel primo capitolo hai detto di avere 23 anni….a me non sembra…sono convinta che ne hai un po’di più…
Carissima Tina ,
perchè dovrei aver mentito?
Suppongo che la tua domanda sorge dal fatto che, per quello che scrivo appaio più maturo della mia età.
Lo prenderò come un complimento.
Comunque, carissima, ti confermo di avere 23 anni.
Mr.Black
Mr.Black
Si il dubbio era quello. ..x come e cosa scrivi sembri un uomo con qualche esperienza in più. ..vabbe’anche Christian alla tua età era aveva già fatto tanta esperienza. ..
Carissima,
non credo che occorra molta esperienza per scrivere ciò che ho scritto.
E.L. James ci ha fatto una trilogia e dubito che abbia provato tutto quello che ha descritto nei suoi romanzi.
Spero di aver soddisfatto la tua curiosità.
Mr.Black
Grazie e scusa per l’invadenza 😉
Figurati… è stato un piacere,come sempre.
Mr.Black
Ma quando arriva martediiiii uffaaaa sto morendo di agonia… Non ci puoi anticipare nulla Mr Black.. Non ti facciamo un po pena????
Carissima Romina,
la pena non è un sentimento per i gentiluomini.
Comunque se rileggi alcune risposte che ho dato ti accorgerai che ho dato qualche indizio riguardo al prossimo capitolo.
Mr.Black