Cinquanta sfumature di Phoebe – Capitolo 17
Spero che l’ultima settimana sia stata solo un assaggio di quella che sarà quest’estate: finalmente mi sono sentita completa, serena, a mio agio nel mondo; di solito mi sento sempre fuori posto, nonostante abbia ben più di quello che una normale ragazza possa desiderare. È incredibile scoprire quanta differenza possa fare il solo sentirsi amati da qualcuno. Salutare Alex, ieri, è stato difficilissimo nonostante debba stare via solo per una settimana, ma a rincuorarmi c’è l’idea che finalmente sto per incontrare quello che sarà il prossimo pezzo della nostra famiglia.
L’aereo atterra e arriviamo finalmente a Boston; ci toccherà prendere un treno per arrivare a Cambridge: papà non è riuscito a trovare un’altra soluzione, dato che il suo aereo privato è in manutenzione, ma non deve comunque preoccuparsi di nulla, tanto è riuscito a prenotare i biglietti in prima classe, come sempre. Riattivo la connessione, ma noto con una punta di dispiacere che non è arrivato nessun messaggio, o meglio nessun messaggio che mi interessi, ma di che mi preoccupo? Non è passato neanche un giorno!
Nel breve tragitto in taxi sento l’emozione aumentare man mano che l’autista cambia strada: insomma, sto per incontrare mia cognata e con lei mio nipote, anche se avremo una pancia a dividerci!
“…ed eccoci qui.” annuncia Ted mentre l’auto si ferma.
Il tassista ci aiuta a prendere le valigie e papà salda il conto; sono un sorriso ambulante, ma vedo Ted piuttosto teso…beh, lo sarei anch’io se dovessi presentare la mia metà – per giunta incinta – alla mia famiglia, quindi è comprensibile.
“Dai, fratellone, non vedo l’ora!”
Le mie parole non sortiscono nessun effetto e ci limitiamo a seguire il ragazzo pensieroso e concentrato che ha deciso di essere mio fratello oggi.
“Rimango dell’idea che trasferirvi entrambi in quest’appartamento sia stata una scelta azzardata…”
“Papà, ne abbiamo già parlato! Non sarà l’Escala, ma non credo che staremo stretti in una casa di 150 metri quadri!”
“Eddai, Christian, ci sarà un’atmosfera più intima e familiare!”
Mamma sorride a Ted come per rassicurarlo dopo le parole di papà, ma lui la guarda e volta la testa, sospirando. Le porte dell’ascensore si aprono, permettendoci finalmente di raggiungere la porta con il nostro cognome. Ted infila la chiave nella serratura e apre piano la porta, spingendo avanti la sua valigia.
“Siamo noi!”
“Ah, siete venuti davvero!”
La voce femminile che proviene da una stanza che non si vede da dove siamo noi mi colpisce: sembra scocciata, per nulla ansiosa e felice. Un rumore di passi mi fa capire che finalmente ci siamo. Dal fondo del salone – che è molto grande, ma piuttosto disordinato, con tante cose sparse qua e là, sul divano e sui mobili – appare la figura di una ragazza vestita in maniera molto semplice: ha una tuta grigia un po’ più larga del dovuto, infradito bianche e capelli di un biondo spento raccolti in una coda avvolta su se stessa, ma il particolare che colpisce tutti è la sigaretta accesa che tiene in una mano.
“Ciao…” diciamo più o meno tutti, abbastanza sorpresi per la scarsa accoglienza che la tipa ci sta riservando.
“Piacere, Christian Grey…”
Papà è il primo a rompere il ghiaccio e le si avvicina stringendole la mano libera, ma si vede lontano un miglio che sta facendo di tutto per trattenersi e non fare una sfuriata.
“Io sono Anastasia…e quella?” si presenta mamma indicando la sigaretta.
“Sono Giada…questa? Una sigaretta, non ne hai mai vista una?”
“Giada, per favore…” Ted cerca di rimanere calmo, ma è evidente che in questo momento vorrebbe essere da tutt’altra parte.
“Lo so benissimo che è una sigaretta! Tu, piuttosto, sai di essere incinta?”
“Certo, come dimenticarsi le disgrazie se non si è ubriachi?”
“Che stai dicendo…?”
“Ehi, era una battuta!”
“Non mi sembra che qualcuno stia ridendo, qui!”
“Senti, noi andiamo a sistemarci, tu spegni quella cosa lì perché nessuno di noi fuma e ci dà fastidio!”
“No, Christian, non è per quello che…”
“Nemmeno tu fumi?” si rivolge finalmente a me, che assisto attonita alla scena.
“Ti ho detto che nessuno fuma. Ted, mostraci le nostre camere.”
Ted obbedisce e ci porta nelle nostre stanze. La mia è uno studio abbastanza spazioso, con un divano-letto dove mi toccherà dormire per le prossime sei notti. Non è il massimo, ma mio fratello ha insistito molto perché non ce ne andassimo in un albergo, anche se penso che ora se ne stia pentendo. I miei vengono sistemati nella stanza accanto alla mia, che è una vera e propria camera per gli ospiti con due letti separati.
“Credo che tu ci debba delle spiegazioni.” Mamma è sul piede di guerra.
“Ha semplicemente un carattere un po’…particolare, cercate di non essere così rigidi con lei, è sicuramente nervosa…”
“Nervosa? Ted, sta fumando in gravidanza! La sua disgrazia, l’ha chiamata!”
“Dai, stava scherzando…”
“Non mi sembrava affatto che scherzasse!”
“Se non cambia atteggiamento glielo faccio cambiare io, tranquilla, Ana…fuma sempre in casa? Glielo permetti?”
“Beh…sì…”
“Bene. Ammalati pure. Respira quest’aria pulita e dimentica ogni cosa che ti abbiamo insegnato. Tanto sei autonomo ormai, no?”
Ted non risponde, abbassa la testa ed esce dalla stanza; io mi siedo su uno dei due letti, incerta sul da farsi, soprattutto perché sembra che le teste dei miei stiano per esplodere, quando mamma si volta di scatto e si dirige verso il soggiorno, dove trova Giada che guarda irritata Ted.
“Senti un po’…puoi anche ignorarmi per il resto della mia vita, ma non ti permetterò di rovinare la vita di mio nipote…è un bambino quello che porti, lo capisci?”
“Cos’è, non hai trovato la famiglia perfetta che volevi?”
“Non dire stronzate, non esiste la famiglia perfetta, ma la salute sì, quella esiste e tu la stai rovinando a due persone!”
“E quindi? Anche l’altra persona, che è quella di cui ti importa, sta rovinando la vita a me! Uno a uno, siamo pari.”
“Questa era davvero una battuta di pessimo gusto.”
“Non era affatto una battuta!”
“Stai parlando di tuo figlio…!”
La situazione è talmente paradossale che stiamo rimanendo tutti senza parole; papà non ci ha ancora raggiunti e io mi sono sistemata un po’ in disparte per non dare l’idea della sorella impicciona.
“Lo sappiamo entrambe che è un figlio non voluto.”
“E allora? Sapevi di correre il rischio, ti sei presa delle responsabilità…”
“No, abbiamo usato le protezioni, non sono mica scema…”
“Su questo avrei qualche dubbio, onestamente…beh, e visto che non sei scema, non sapevi che c’è sempre un margine di errore?”
“Il destino ha voluto che in quel tre per cento ci fossi io? Non vedo perché dovrei sentirmi in colpa se gli rido in faccia!”
“Ma tu non stai ridendo in faccia al destino, stai facendo rischiare la vita a un bambino, cazzo!”
Giada si avvicina un po’ di più a mamma e la guarda negli occhi con l’aria più calma che una persona possa avere.
“Basta. Sai quante donne conosco che hanno continuato a fumare incinte? Non hanno avuto nessun problema. Vuoi togliermi anche quest’ultima consolazione?”
“Finché sarò qui non accenderai nessuna sigaretta.”
“Dubito che andrai via prima di stasera”
Mamma guarda Ted, poi vede Giada allontanarsi e rimane per un po’ al centro della stanza con le mani sui fianchi e lo sguardo fisso nel vuoto. Decido di ritirarmi nello studio e distrarmi da tutto questo. Sento mamma discutere con papà ma non riesco a capire cosa si stiano dicendo. Controllo ancora una volta i messaggi, ma niente; compongo il numero di Alex, almeno la sua voce mi rallegrerà un po’ la giornata. Il cellulare non squilla, una voce mi informa che è irraggiungibile. Questa parola mi fa male: non lo posso raggiungere, non posso andare da lui e farmi consolare, cercando di dare una spiegazione logica a ciò che è successo. Ma perché, poi, è irraggiungibile? Dove è andato? Non mi aveva detto niente a riguardo! Vabbè, dai, magari ha soltanto il cellulare scarico, anche se ero convinta che mi avrebbe chiamato, se non altro per sapere se il viaggio fosse andato bene. Pazienza, riproverò più tardi, ora ho altro a cui pensare.
“Phoebe, andiamo a farci un giro!”
Mamma irrompe nella stanza furiosa, ma so che non è con ma che ce l’ha, quindi mi alzo e le vado incontro. Papà spunta dietro di lei.
“Ma sei pazza? Volete andarvene da sole in una città che non conoscete?”
“Cos’è, vuoi chiamare Taylor? Ci sono decine di autobus, possiamo chiedere ai passanti, ho il GPS, Christian, almeno tu, lasciami in pace!”
Non ho mai visto mamma così agitata; si direbbe quasi isterica, se non sapessi che ha tutto il diritto per essere tanto arrabbiata.
“Volete che…”
“Tu resterai qui e le parlerai…e farai meglio ad essere convincente come lo sei di solito con gli altri o questa storia avrà una brutta fine!”
CHRISTIAN
Se Flynn fosse qui con me dovrebbe come minimo darmi un Nobel per la pace. Anastasia e Phoebe sono andate via sbattendo la porta, ma credo che mia moglie sappia benissimo che le ho lasciate andare solo perché ho una questione più grave da risolvere. Maledizione, non so da dove partire! La verità è che mio figlio si è messo nelle mani di una persona con cui non avrei mai voluto avere a che fare, e so anche perché: questo bambino, se dovesse nascere, si sentirà rifiutato e messo da parte esattamente come me. Vedere quella sigaretta ha risvegliato tutte quelle brutte sensazioni che non sono mai del tutto assopite; bambino e sigaretta nella stessa frase per me sono come una bomba, come degli aghi che mi trafiggono in ogni singola maledetta cicatrice. È per questo che sono ancora qui. Potrei rifare le valigie e andarmene, consigliando a Ted di trovarsi un lavoro e mantenere questa donna a distanza e lasciare a lui la decisione definitiva, lavandomene le mani, ma Giada, in questo momento, per me è mia madre. La donna che odio di più al mondo. Ma se con lei non ho potuto fare niente, adesso posso provare a cambiare la situazione per questo piccolo nipote che ancora deve nascere e conoscere la cattiveria. Non voglio che diventi come me.
Ted, d’altro canto, mi sembra una marionetta che assiste inerme alla sua distruzione. Vedo il dolore nei suoi occhi, ma anche la consapevolezza che non può farci niente, o meglio, che non sa farci niente. È evidente che la ragazza non voglia il bambino, ma lui deve averla convinta in qualche modo a tenerlo. Si sono messi in una storia troppo più grande di loro, ma stanno reagendo con troppa superficialità, ed è ora di mettere in chiaro le cose. Passo una mano tra i capelli e sospiro esasperato, prima di dirigermi verso la mia avversaria.
“Ted, potresti lasciarci un attimo?”
“Ehm…sì, io…prendo qualcosa da mangiare al negozio qui sotto”
Lo sento uscire e, nel momento in cui chiude la porta, alzo lo sguardo verso Giada.
“Allora…”
“Cos’è, un’altra ramanzina? Io sono fatta così, non devo per forza piacervi, è Ted che…”
Bene, avevo previsto di dialogare come due persone normali, ma a quanto pare non servirà a molto. Avanti, Grey, affronti quotidianamente gente ben più temeraria di una giovane donzella con le idee poco chiare. Assumo un piglio il più autoritario possibile, quello che fa ammutolire anche gli avversari più tenaci, e lei non è da meno.
“Siete due ragazzi giovani, lo so…”
Trova subito un potenziale aggancio per continuare a parlare.
“Ecco, appunto, lei non sa cosa vuol dire…”
Però! Siamo già passati al lei! Lo prendo come un piccolo passo verso la vittoria.
“No, non lo so. Ma sai cosa c’è? Che so benissimo, invece, come ci si sente ad essere rifiutati da un genitore.”
Non sono sicuro di quello che sto per fare, è una cosa troppo intima per me e già sento un dolore al petto, ma devo, devo farlo se voglio dare una possibilità a quella creatura, e anche alla sua mamma. Sbottono una piccola parte della camicia e noto che gli occhi di Giada si riempiono di paura. Non è poi così intelligente e sicura di sé, se pensa che potrei stuprarla.
“Vedi queste cicatrici? Le porto da quando ero un bambino piccolissimo e vorrei dirti di essermele fatte giocando, ma la verità è che sono il risultato di quelle merde che stavi fumando tu spente sulla mia pelle.”
Richiudo la camicia, mentre la vedo deglutire a fatica, ma io non sto messo poi tanto meglio di lei, ho solo più autocontrollo.
“È stato il magnaccia di mia madre a farmele, lei era troppo impegnata a drogarsi…posso pensare che anche lei lo facesse per ‘ridere in faccia al destino’!”
I suoi occhi si abbassano, è palesemente mortificata per ciò che ha detto. In questo momento sembra davvero un’altra persona.
“Però è facile, sai prendersela con il destino. Quel che è difficile è capire quali siano le conseguenze delle nostre azioni. Quanto dolore possano provare gli altri per…”
Poche volte mi trovo in condizioni del genere; le parole mi stanno letteralmente morendo in gola e sono costretto a schiarirmi la voce per mostrarmi ancora deciso.
“…è per questo che ti sto parlando. Non far passare a tuo figlio ciò che ho passato io. Non sto dicendo che penso che tu possa commettere delle atrocità del genere, ma è la paura del rifiuto che crea dei mostri. Nessuno può saperlo meglio di me.”
I suoi occhi si fanno sempre più lucidi e inizia a stringere il labbro con i denti per non piangere, ma non posso cedere. Non ancora.
“Mia madre però era sola. Tu hai Ted. Non so cosa gli abbia fatto per renderlo così debole come l’ho visto oggi, ma alla fine sono certo che è solo impaurito quanto te. Quand’è che ti deciderai a togliere questa assurda maschera e ad ammettere che hai paura?”
Tira su col naso ma ancora non si azzarda a guardarmi.
“Ted mi ha detto che la tua famiglia ha accettato la situazione, avete una sicurezza economica più che sufficiente e, credetemi, non è poco. È un problema grosso come una montagna che voi non dovete temere. Puoi avere tutto il nostro appoggio, e ora non sto parlando di soldi. Non sei sola.”
“Mr. Grey, io…avevo tentato…avevo pianificato la mia vita. Volevo un lavoro importante, dopo aver finito gli studi…non essere…non essere da meno dei miei genitori, della mia famiglia…”
Ecco qui il vero problema. Congratulazioni, Grey, potresti avercela fatta! Decido di non metterle fretta e la lascio continuare.
“Un figlio, ora, ha buttato giù tutto il mio castello…ho sempre fatto il mio dovere, per poter meritare quello che volevo, e va tutto a monte per una sera…per una maledetta sera!”
“E hai tutto il diritto di sentirti arrabbiata. Ma non puoi sfogarti su tuo figlio. Prenditela con chi vuoi, con me che ho fatto Ted che poi ti ha messa incinta, ma non con il tuo bambino che deve ancora nascere e che non potrà difendersi nemmeno una volta fuori di lì…nessuno può difendersi dai genitori, c’è…”
Ricordo le parole che mi disse Ana molti anni fa.
“…c’è un amore incondizionato tra un bambino e la sua mamma che tu non potrai reprimere, mai! Perché non usarlo come forza, invece? Essere amati con la purezza dei bambini è…è incredibile, non trovi?”
Finalmente le sorrido, consapevole che ora ha solo bisogno di una persona che le tenda una mano.
“Capita a tutti di cedere, tranquilla. Io sono un maniaco del controllo, in una maniera che non puoi immaginare. Anch’io non ho preso per nulla bene la notizia della gravidanza, all’epoca, perché anch’io avevo pianificato tutto. Ti capisco, credimi. Forse abbiamo in comune molto più di quanto credi…ora sta tutto nel riconoscere i propri errori. Anche per me è difficile mettere da parte l’orgoglio, ma per un figlio si può fare, non sei d’accordo?”
Annuisce timidamente e dentro di me tiro un sospiro di sollievo.
“Non mi illudo che sia così semplice, è un percorso difficile e avrai bisogno, oltre che di noi, di uno psicologo. Non fare quella faccia, non è una cosa di cui vergognarsi, io ci vado da non so quanti anni quando mi sento perso o c’è qualcosa che non va, e anche il resto della famiglia non si è negato qualche appuntamento. Nessuno di noi è davvero forte come vuole far sembrare, e poi tu devi anche toglierti quel vizio. Se mi dai il tuo consenso, già da oggi posso fissarti un appuntamento con un bravo dottore…sai che posso farlo senza nessun tipo di problema.”
“…ma io non merito tutte queste attenzioni, davvero…”
“Tu le meriti perché sei la ragazza di mio figlio…se non vuoi farlo per te, fallo almeno per lui…e sei anche la madre di mio nipote ora.”
Annuisce, un po’ più convinta di prima.
“Va bene, allora più tardi ti faccio sapere per l’appuntamento…mi fa piacere che tu sia riuscita ad aprirti così con me, in fondo per te sono solo un estraneo.”
Cerco in tutti i modi di rincuorarla, non voglio che l’imbarazzo la porti ad allontanarsi, il che renderebbe vana tutta questa fatica.
“È stato lei…ad…aprirsi…grazie!”
Mi alzo e la abbraccio. Ora più che mai deve sentirsi in famiglia. Non sono più un amministratore delegato, sono suo suocero.
“Non preoccuparti per mia moglie, è molto comprensiva…l’hai vista così arrabbiata solo perché non poteva tollerare un comportamento del genere, ma è la persona che più di tutte sa mettere una pietra sopra a tutto. Da ora ricominciamo da capo.”
“Grazie!”
Sorride ancora timidamente mentre versa dell’acqua in due bicchieri; abbiamo bisogno di riprenderci entrambi, in effetti. Dopo questa giornata, Flynn può iniziare a temermi come rivale.
LUCY
Lucy che capitolo Christian si é aperto cosí tanto con la fidanzata di Teddy e chi se lo aspettava questo aspetto del nostro maniaco del controllo!!!!
Cosa non si fa per i figli – oni nipoti 😉
Bello
Grazie! ❤
wow bellissimo grazie
Grazie a te! ❤
Hai fatto fare a Christian davvero un bel discorso e mi è piaciuto molto anche l’abbraccio finale. In fin dei conti tutti meritano una seconda possibilità. Staremo a vedere se Giada la meriti a tutti gli effetti.
Per il resto, davvero un bel capitolo!
Alla prossima 🙂
Ps= chissà che fine avrà fatto il ragazzo di Phoebe! A volte un cellulare irraggiungibile è veramente un cellulare scarico, ma in questo caso ho i miei dubbi!
Grazie mille! Anch’io ho dei dubbi, in effetti…
STU.PEN.DO!!!!! Mai visto un Christian migliore di cosí!!!
Grazie mille….sei fantastica!!!😊
Addirittura! 😄 grazieee!!!
Oh mio dioooo!!!! 😓 😓 sono rimasta senza parole!!!!! 😓😓 ora devo aspettare un’altra settimana per sapere come andrà!!!! 😢 😢
Dai, passano veloci i giorni 😅 grazie mille!
Lucy… Ieri aspettavo con ansia il capitolo…. 😡 😡 come mai non l’hai pubblicato??? 😢 😢
Chi se lo aspettava che Mr Maniaco del Controllo si aprisse così tanto cn una persona che ancora nn conosce e soprattutto se Giada si merita tt qst attenzione 😃mi piace il finale con cui è stata chiusa la chiacchierata… sei fantastica a presto😘
Christian ha una grande abilità nel sondare il terreno, di solito…quindi sì, dai, direi che se la merita 😉 grazie mille! ❤
Ciao Lucy questo capitolo e’ molto commmovente …. solo Christian puo’ sciogliere il cuore di Giada …lui stesso anni prima ha provato le stesse paure. Sono curiosa divedere cosa succede .Salutiiii 😉
Esatto! 😉 chi meglio di lui può immedesimarsi in questa situazione?
Ciao Lucy capitolo strepitoso non ci posso credere a un Christian così aperto e comprensivo mi ha stupito davvero tanto e chiaramente in senso positivo. Continua cosiiiiiiiiiiii Lucy non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo 😘 😘 😘
Grazieee!!! 😘😘
Un Cristhian sorprendente!
Sarà la maturità!
Prima con Phoebe e adesso con questa ragazza…
Mi piace!chissà Alex che fine a fatto?
Del resto per noi Christian è come il vino, più “invecchia”, più migliora 😂
Cara Lucy mi è preso un colpo nel leggere dell’incontro tra Giada e la famiglia Grey e la sfuriata di Ana ?ma poi il nostro Cristian ha saputo come far uscire Giada dal suo guscio e scommetto sarà una ragazza dolcissima ,ma Alex e’ sparito o sta per fare una sorpresa alla nostra Phoebe ? bellissimo come sempre un bacio Samy.
Non voglio rispondere alle domande su Alex per non rompere la suspense 😁 grazieee ❤❤
Lucy! ho letto trattenendo il fiato, non mi aspettavo questo tipo di ragazza, e ancor meno mi aspettavo che Christian potesse gestire in questo modo la situazione, mi hai veramente stupita! Grazie per questa stupenda storia alla prossima baci..
Ma grazie a te, a voi! 😉😘😘
Ele!! Lucy che capitolo..Anastasia arrabbiata..phoebe che aspetta una chiamata o un messaggio di Alex..Ted che non sa come gestire la situazione…e Christian che..non me lo sarei mai aspettato..cioè è stato bellissimo..ho trattenuto
Il fiato per tutto il tempo..non so come spiegarlo però è stato bellissimo ❤️ Bravissima..non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo..alla prossima.BACI.😘
Grazie mille davvero! ❤❤❤
Wow non c’è che dire il nostro amato dominatore è diventato un uomo a tutti gli effetti! E qui scatta un applauso x te x come hai impostato la chiacchierata tra Christian e Giada…una curiosità però ce l’ho…i genitori di Giada creeranno qualche problema? ?? Ho la sensazione che ne vedremo delle belle
No, almeno con loro nessun problema… ☺grazie! ❤
Bello bellissimo 😍 mi piace un sacco il discorso di Christian! E spero che Alex non faccia soffrire Phoebe! Attendo con ansia la prossima settimana come sempre!
Grazie mille!!! 😘😘😘
l’abbraccio finale di Christian stupendo bel discorso ma troppo corto il capitolo mi hai lasciato a bocca aperta ….bellissimo grz 🙂
Che bello questo capitolo,che bello vedere il nostro maniaco del controllo preferito aprirsi e raccontare qualcosa di così personale e intimo!😍
Complimenti Lucy!
Non vedo l’ora che arrivi la prossima settimana per vedere le cose come proseguiranno e soprattutto per sapere che fine ha fatto Alex…non è che sta organizzando una sorpresa per Phoebe?
Lucy sei molto brava un capitolo bello e commovente ,visto che Christian mette a nudo i suoi segreti ,aspetto con ansia il prossimo capitolo Grazie lory
Bellissimo capitolo è poi Christian in versione suocero e stato fenomenale 😍😍😍
Mi piace il Christian suocero
🙂
Complimenti. ..molto toccante
Wow christian sta rubando il lavoro a flyn pero wow questo capitolo e molto intenso bravissima….e non ho mai ana cosi …cosi furiosa wow spettacolare vedere un asoetto in piu di ana brava lucy sei bravissima